Però gli ebrei presentavano l'offerta il giorno 15. "all'indomani del Sabato" mi sembra che loro lo intendevano la mattina del giorno 15 di Nisan. Stando alla ricostruzione di Gianni la mattina del 18 l'offerta degli ebrei al tempio era già stata offerta.Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑martedì 1 agosto 2023, 9:00 Buon giorno a tutti ,
Faccio una premessa , mi sto rendendo conto che adesso sto davvero seriamente studiando le Sacre Scritture si aprono così dei significati attraverso dei particolari che mi riempiono di stupore e meraviglia .
LEspressione " Non mi toccare perché non sono ancora salito al Padre".
Sta nel fatto che Jeshùa non doveva essere contaminato da alcuno , stava per presentarsi in qualità di Sommo sacerdote quale Primizia .
Primizia di che ? E in relazione a che cosa ?
Proprio quella domenica mattina 18 Nissàn era il giorno dopo il sabato , gli ebrei dovevano osservare l'offerta del Covone ,cioè la primizia del raccolto accompagnata dall'offerta di un agnello di un anno senza difetto .
Jeshùa proprio quella mattina di domenica adempie questo aspetto , Ascende al Padre , quale Sommo Sacerdote e presenta un agnello sacrificato senza difetto : se Stesso .
Già verso sera Jeshùa invita i suoi discepoli a toccarlo .
Noto come tutto è perfettamente sincronizzato , proprio quando venne sacrificato il 14 nissàn l'Agnello Pasquale ,Jeshùa fu sacrificato
Domenica mattina giorno della primizia del raccolto accompagnato dall'offerta di un agnello
Jeshùa ascende al Padre per presentare l'offerta avvenuta di se stesso .
Quel " Non mi toccare " finalmente ha un significato logico .
Le Scitture si aprono a significati nascosti . Grazie a chi mi ha permesso di capire ciò
L’ultimo giorno di Yeshùa
-
- Messaggi: 1056
- Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Come avevo scritto in un post precedente ci sono due opinioni differenti a quando presentare l’offerta:
Da Wiki:
Nel giudaismo rabbinico
La tradizione rabbinica che situa il giorno dell'offerta dell'omer il giorno dopo Pesach , il conteggio dell'omer è iniziato in questo giorno, in terra d'Israele come nella diaspora e questo sebbene la diaspora osservi un secondo giorno festivo . In effetti, iniziare il conteggio un giorno dopo equivarrebbe a spostare Shavuot di un giorno in cui, a differenza dell'era del Secondo Tempio, abbiamo un calendario basato su calcoli astronomici che lascia poco spazio a dubbi.
L' hadash, invece, è vietato fino alla notte del 18 Nissan perché il suo divieto ha forza di legge biblica, ovunque tu sia.
Nelle tradizioni non rabbiniche
I Caraiti , membri di un movimento scritturale, e i Samaritani , seguaci di un mosaicismo non ebraico, hanno adottato una posizione simile a quella dei Boetusi, iniziando così il conteggio la prima domenica dopo Pesach .
I Beta Esrael dell'Etiopia , custodi di un giudaismo pre-rabbinico (la maggior parte dei cui membri si sono convertiti al giudaismo ortodosso), sembrano essere basati sulla traduzione siriaca della Bibbia, iniziando il conteggio il giorno dopo il settimo giorno di Pasqua. '.
Gianni e Noiman ci possono dire di piu', magari in un'altra discussione qui siamo OT si parla dell'ultimo giorno di Yeshua.
Da Wiki:
Nel giudaismo rabbinico
La tradizione rabbinica che situa il giorno dell'offerta dell'omer il giorno dopo Pesach , il conteggio dell'omer è iniziato in questo giorno, in terra d'Israele come nella diaspora e questo sebbene la diaspora osservi un secondo giorno festivo . In effetti, iniziare il conteggio un giorno dopo equivarrebbe a spostare Shavuot di un giorno in cui, a differenza dell'era del Secondo Tempio, abbiamo un calendario basato su calcoli astronomici che lascia poco spazio a dubbi.
L' hadash, invece, è vietato fino alla notte del 18 Nissan perché il suo divieto ha forza di legge biblica, ovunque tu sia.
Nelle tradizioni non rabbiniche
I Caraiti , membri di un movimento scritturale, e i Samaritani , seguaci di un mosaicismo non ebraico, hanno adottato una posizione simile a quella dei Boetusi, iniziando così il conteggio la prima domenica dopo Pesach .
I Beta Esrael dell'Etiopia , custodi di un giudaismo pre-rabbinico (la maggior parte dei cui membri si sono convertiti al giudaismo ortodosso), sembrano essere basati sulla traduzione siriaca della Bibbia, iniziando il conteggio il giorno dopo il settimo giorno di Pasqua. '.
Gianni e Noiman ci possono dire di piu', magari in un'altra discussione qui siamo OT si parla dell'ultimo giorno di Yeshua.
-
- Messaggi: 1056
- Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Gianni come vedi Luca 13,1-9 quando si parla di 3 anni infruttiferi e del 4° anno? Indicazione temporale oppure un era un detto?
Poi secondo te è possibile che Luca inizi a contare gli anni di Tiberio dalla coreggenza nel 13dc?
Dopo questo cercherò di fare una ricostruzione alla luce della teoria del Mercoledi dell'anno 30dc.
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Il fico……mah!
Era ancora una volta mashal, una parabola ebraica una riflessione di cosa rappresenta il fico, forse quel tale che ha piantato il fico nella vigna, ( perchè proprio in una vigna da approfondire) era stolto e cercava i fichi nella stagione in cui non ci sono, ma forse Gesù si riferiva a qualche cosa d'altro.
נצר תאנה יאכל פריה ושמר אדניו יכובד
“Colui che custodisce il fico ne mangerà i frutti e colui che cura il proprio maestro ne ricaverà onore” (mihlè) (27/18)
I fichi non maturano tutti insieme, ma uno dopo l’altro e rapidamente deperiscono, il raccoglitore di fichi deve essere costantemente presente accanto all’albero se vuole godere dei suoi frutti. Pensare di attendere la fine della stagione per raccoglierli tutti in una volta è una scelta perdente, ma mi viene in mente di avere letto da qualche parte che Gesù Cristo nel suo percorso trova un fico che aveva foglie ma non frutti perché sicuramente non in stagione e deluso della mancanza dei frutti questa volta non trova meglio che seccarlo davanti ai presenti, certamente non è un esempio di comportamenti naturalisti e ecologici.
Poi non capisco la domanda che riguarda l’inizio del conteggio dell’omer e l’ultimo giorno di Gesù, se mi chiarite la domanda provo a rispondervi.
Noiman
Era ancora una volta mashal, una parabola ebraica una riflessione di cosa rappresenta il fico, forse quel tale che ha piantato il fico nella vigna, ( perchè proprio in una vigna da approfondire) era stolto e cercava i fichi nella stagione in cui non ci sono, ma forse Gesù si riferiva a qualche cosa d'altro.
נצר תאנה יאכל פריה ושמר אדניו יכובד
“Colui che custodisce il fico ne mangerà i frutti e colui che cura il proprio maestro ne ricaverà onore” (mihlè) (27/18)
I fichi non maturano tutti insieme, ma uno dopo l’altro e rapidamente deperiscono, il raccoglitore di fichi deve essere costantemente presente accanto all’albero se vuole godere dei suoi frutti. Pensare di attendere la fine della stagione per raccoglierli tutti in una volta è una scelta perdente, ma mi viene in mente di avere letto da qualche parte che Gesù Cristo nel suo percorso trova un fico che aveva foglie ma non frutti perché sicuramente non in stagione e deluso della mancanza dei frutti questa volta non trova meglio che seccarlo davanti ai presenti, certamente non è un esempio di comportamenti naturalisti e ecologici.
Poi non capisco la domanda che riguarda l’inizio del conteggio dell’omer e l’ultimo giorno di Gesù, se mi chiarite la domanda provo a rispondervi.
Noiman
- Gianni
- Site Admin
- Messaggi: 10321
- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
- Località: Viareggio
- Contatta:
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Animasalvata, tu continui a trascurare che in Mt 12:40 è precisato ἐν τῇ καρδίᾳ τῆς γῆς τρεῖς ἡμέρας καὶ τρεῖς νύκτας, “nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. Ciò è conforme a Gna 1:17 (2:1 nel testo ebraico): בִּמְעֵי הַדָּג שְׁלֹשָׁה יָמִים וּשְׁלֹשָׁה לֵילֹות. Il tempo indicato corrisponde alla permanenza nella terra.
Tenuto poi conto che si tratta dell’unico segno dato da Yeshùa, per essere vero doveva essere inoppugnabile, e senza giochetti aritmetici.
Tenuto poi conto che si tratta dell’unico segno dato da Yeshùa, per essere vero doveva essere inoppugnabile, e senza giochetti aritmetici.
-
- Messaggi: 1056
- Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
noiman ha scritto: ↑martedì 1 agosto 2023, 15:18 Il fico……mah!
Era ancora una volta mashal, una parabola ebraica una riflessione di cosa rappresenta il fico, forse quel tale che ha piantato il fico nella vigna, ( perchè proprio in una vigna da approfondire) era stolto e cercava i fichi nella stagione in cui non ci sono, ma forse Gesù si riferiva a qualche cosa d'altro.
נצר תאנה יאכל פריה ושמר אדניו יכובד
“Colui che custodisce il fico ne mangerà i frutti e colui che cura il proprio maestro ne ricaverà onore” (mihlè) (27/18)
I fichi non maturano tutti insieme, ma uno dopo l’altro e rapidamente deperiscono, il raccoglitore di fichi deve essere costantemente presente accanto all’albero se vuole godere dei suoi frutti. Pensare di attendere la fine della stagione per raccoglierli tutti in una volta è una scelta perdente, ma mi viene in mente di avere letto da qualche parte che Gesù Cristo nel suo percorso trova un fico che aveva foglie ma non frutti perché sicuramente non in stagione e deluso della mancanza dei frutti questa volta non trova meglio che seccarlo davanti ai presenti, certamente non è un esempio di comportamenti naturalisti e ecologici.
La parabola segue il discorso dei versetti 1-5 di Luca 13 dove si parla di conversione e di mancata conversione che nel nuovo testamento passa anche attraverso la fede in Yeshua quale inviato di Hashem. Yeshua operò presso gli ebrei era come il raccoglitore che stava costantemente presso il fico ma il fico non produceva frutti perché il "fico" non credeva in lui e quindi non c'èra la conversione sperata. Nella parabola si parla di 3 anni e poi di un quarto anno il che potrebbe essere un indicazione temporale non di poco conto.
- Gianni
- Site Admin
- Messaggi: 10321
- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
- Località: Viareggio
- Contatta:
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Per la questione del fico occorre ragionare bene su Mr 11:12-14:
“Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. Gesù, rivolgendosi al fico, gli disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te!» E i suoi discepoli udirono”.
Ci sono qui quattro punti da considerare:
1. Yeshùa, avendo fame, si aspetta di trovare “qualche cosa”, ovvero qualche fico.
2. “Non era la stagione dei fichi”.
3. L’albero aveva delle foglie.
4. Yeshùa οὐδὲν εὗρεν εἰ μὴ φύλλα, “nulla trovò se non foglie”
Ora si tratta di mettere insieme questi dati conoscendo la maturazione dei fichi.
In Palestina i fichi primaticci iniziano a spuntare un paio di mesi prima delle foglie, le quali spuntano ad aprile-maggio (cfr. Cant 2:13, in cui si menziona la maturazione dei nuovi fichi, verdi, in corrispondenza alla fioritura delle viti, la quale inizia ad aprile; si veda anche Mt 24:32). Quando quindi il fico ha messo tutte le foglie dovrebbe aver già portato frutto.
Il racconto della maledizione del fico si può collocare in nissàn, prima di Pasqua. Ora, che avesse già le foglie era un fatto eccezionale, perché era presto. Tuttavia, quelle foglie facevano sperare nella presenza di alcuni fichi precoci che erano rimasti, ma “non era la stagione dei fichi”. Avendo però il fico già messo le foglie, non avrebbe prodotto alcun frutto.
In pratica, quel fico era improduttivo. È per questo che Yeshùa lo maledisse facendolo seccare? No, non fu per stizza. Egli, cogliendo l’occasione, compì un’azione profondamente simbolica. - Lc 13:6-9; Mt 23:37,38.
“Il giorno seguente, quando furono usciti da Betania, egli ebbe fame. Veduto di lontano un fico, che aveva delle foglie, andò a vedere se vi trovasse qualche cosa; ma, avvicinatosi al fico, non vi trovò niente altro che foglie; perché non era la stagione dei fichi. Gesù, rivolgendosi al fico, gli disse: «Nessuno mangi mai più frutto da te!» E i suoi discepoli udirono”.
Ci sono qui quattro punti da considerare:
1. Yeshùa, avendo fame, si aspetta di trovare “qualche cosa”, ovvero qualche fico.
2. “Non era la stagione dei fichi”.
3. L’albero aveva delle foglie.
4. Yeshùa οὐδὲν εὗρεν εἰ μὴ φύλλα, “nulla trovò se non foglie”
Ora si tratta di mettere insieme questi dati conoscendo la maturazione dei fichi.
In Palestina i fichi primaticci iniziano a spuntare un paio di mesi prima delle foglie, le quali spuntano ad aprile-maggio (cfr. Cant 2:13, in cui si menziona la maturazione dei nuovi fichi, verdi, in corrispondenza alla fioritura delle viti, la quale inizia ad aprile; si veda anche Mt 24:32). Quando quindi il fico ha messo tutte le foglie dovrebbe aver già portato frutto.
Il racconto della maledizione del fico si può collocare in nissàn, prima di Pasqua. Ora, che avesse già le foglie era un fatto eccezionale, perché era presto. Tuttavia, quelle foglie facevano sperare nella presenza di alcuni fichi precoci che erano rimasti, ma “non era la stagione dei fichi”. Avendo però il fico già messo le foglie, non avrebbe prodotto alcun frutto.
In pratica, quel fico era improduttivo. È per questo che Yeshùa lo maledisse facendolo seccare? No, non fu per stizza. Egli, cogliendo l’occasione, compì un’azione profondamente simbolica. - Lc 13:6-9; Mt 23:37,38.
-
- Messaggi: 1056
- Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Ho riconosciuto che tre giorni e tre notti significa tre giorni e tre notti perché Noiman così ha fatto capire che è corretto intendere l'espressione "3 di e 3 notti". Alla luce di ciò bisogna adesso armonizzare tutti i passi del Vangelo in questa direzione.Gianni ha scritto: ↑martedì 1 agosto 2023, 15:32 Animasalvata, tu continui a trascurare che in Mt 12:40 è precisato ἐν τῇ καρδίᾳ τῆς γῆς τρεῖς ἡμέρας καὶ τρεῖς νύκτας, “nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. Ciò è conforme a Gna 1:17 (2:1 nel testo ebraico): בִּמְעֵי הַדָּג שְׁלֹשָׁה יָמִים וּשְׁלֹשָׁה לֵילֹות. Il tempo indicato corrisponde alla permanenza nella terra.
Tenuto poi conto che si tratta dell’unico segno dato da Yeshùa, per essere vero doveva essere inoppugnabile, e senza giochetti aritmetici.
Avevo parlato di Luca 13,1-9. Come renderlo compatibile con le pasque descritte da Giovanni che sono 1,3 o 4?
Le pasque sono 3 come sostieni tu in base alla sequenza dei capitoli 4,6,5,7. 3 di cui uno non consumata. Come conciliare questo con il "3+1" di Luca 13?
Sappiamo anche che Yeshua operò il primo miracolo a Cana e poco tempo tempo iniziò anche il Ministero. Questo Ministero potrebbe essere iniziato prima che Yeshua a Nazareth leggesse Isaia 61,1. Poteva essere prima del 1 Tishri?
Una volta Besasea disse che Isaia 61,1 veniva letto una volta ogni 3 anni e mezzo e alternativamente ogni 7 anni poco tempo prima del 1 Tishri oppure poco prima di Purim.
Quindi è possibile che Yeshua iniziò prima i segni (a Cana) e poi il Ministero (la predicazione dopo le tentazioni) prima dell'inizio del nuovo anno ebraico "civile" (1 tishrei). Il punto è che prima di quel 1 Tishrei era un anno. Dopo quel 1 Tishrei era un altro anno. E qui si possono conciliare le 3 pasque con i 4 anni. Il primo anno è quello del battesimo e dell'inizio dei miracoli nonché delle tentazioni e della predicazione. Quale anno? L'anno ebraico che va dal 1 Tishri 27dc (autunno del 26dc) al 1 Tishrei 28dc (autunno del 27dc). Questo è anche l'anno della predicazione di Giovanni. È possibile agganciare quest'anno al 15° di Tiberio? Si è possibile se contiamo gli anni di Tiberio sempre col metodo da Tishri a Tishri e se contiamo gli anni da quando ottenne il titolo di "imperium preconsolare maius et infinitum" nel 13dc. Tiberio era verso Augusto proprio come Giuseppe era il faraone una specie di "vice imperatore" e sull'esempio di Giuseppe è possibile che contò il Regno di Tiberio in quel modo. Sappiamo che nell'ottobre del 12dc Tiberio ritornò vittorioso dalla Germania e nel 13dc ottenne il riconoscimento di "vice-re". Anno 13 DC è il primo anno. Aggiungiamo altri 14 e arriviamo proprio all'anno ebraico 27 DC che va dal 1 Tishrei 27dc (autunno del 26) al 1 Tishrei del 28dc (autunno del 27) e questo coincide con l'anno della predicazione di Giovanni, del battesimo di Yeshua, del primo miracolo a Cana, delle tentazioni e dell'inizio del Ministero. È il primo dei 4 anni di Luca 13,6-9?
Segue poi la Pasqua del 28,del 29 e del 30 che sono gli altri 3 anni di Luca 13?
È possibile che l'anno ebraico civile 27 DC sia anche il 46° abbi del tempio di Erode? Si è possibile. Se Erode fu nominato re da Roma nel 39ac e si aggiunge una resistenza fino al 36ac e contiamo 18 anni abbiamo che la ricostruzione del tempio avvenne nell'anno 19ac. E Flavio che aggiunge questo particolare secondo cui Erode inizia a ricostruire il tempio nel suo 18°anno di Regno.
19ac (primo anno) più altri 45 anni (1+45=46) arriviamo all'anno ebraico "civile" 27 (dal -1 si passa all'anno 1dc) che è l'anno del battesimo di Yeshua. Le parole pronunciate in Giovanni 2 sui 46 anni del tempio (qui siamo già nel secondo anno del Ministero) potevano anche riferirsi all'anno ebraico civile terminato pochi mesi prima. Ma può anche essere che il 46° anno del tempio è lo stesso anno ebraico "civile" in cui vengono pronunciate le parole di Giovanni 2. In fondo Flavio poteva anche non essere preciso al 100% nei calcoli.
Abbiamo anche un altro particolare interessante.
Nel tuo studio sulle 70 settimane dati il 7° anno di Serse al 457ac. Citi una ricerca che si basa su un diario astronomico. Il 457ac è anche il 456ac degli astronomi perché gli astronomi considerano lo storico anno 1ac come anno 0. Lo storico 457ac è il 7° anno di Serse (8° considerando l'anno di ascensione) di Esdra 7,8-9. 69 settimane sono 483 anni. Consideriamo gli anni luni-solari con gli intercalati sono 483 anni di 365,25 giorni.
Anno ebraico "civile" 457 AC è il primo (una parte di anno equivale ad un anno intero) dei 483 anni luni-solari. Basta fare 457ac più 482 anni e aggiungere un anno perché dal 1ac si passa all'1 e arriviamo all'anno ebraico "civile" 26 DC che va da 1 tishrei 26 (autunno del 25) al 1 tishrei 27 (autunno del 26). Questo è l'ultimo anno dei 483 anni dalla parola di Serse. L'anno successivo è il 27 DC che è anche il 15°anno di Tiberio se contiamo gli anni di Tiberio dalla sua coreggenza nel 13dc
Inizia poi un altra settimana che va dal 27 al 33 e nel mezzo esatto nel 30 DC avviene la morte di Yeshua. 4 anni ma 3 pasque di cui una non consumata
- Gianni
- Site Admin
- Messaggi: 10321
- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
- Località: Viareggio
- Contatta:
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Animasalvata, prima di tutto desidero dirti che apprezzo la tua voglia di andare a fondo e apprezzo anche il tuo sforzo di essere obiettivo. Ciò riconosciuto, permettimi di farti notare la tua tendenza a sollevare troppe questioni insieme.
È facile, in una discussione, aprirne un’altra. Guarda questa: siamo finiti a parlare di fichi! E anche io mi sono accodato .
Ora tu sollevi le seguenti questioni: il numero delle Pasque (3 o 4?) durante il ministero di Yeshùa; se il suo ministero potrebbe essere iniziato prima del 1° di tishrì; anno ebraico "civile" (esiste, biblicamente, un anno civile?); cronologia storica legata a Tiberio e ad Erode; 70 settimane di anni.
Vero è, Animasalvata, che è tutto collegato, ma ciascuna questione va affrontata a sé. Una per volta. Poi si potranno mettere insieme e sappiamo che devono armonizzarsi (se sono state ben trattate). Ti invito quindi a scegliere una singola questione e a proporla aprendo una nuova discussione. Terminata questa ne aprirai un’altra e così via. Spero tu possa concordare. Grazie.
È facile, in una discussione, aprirne un’altra. Guarda questa: siamo finiti a parlare di fichi! E anche io mi sono accodato .
Ora tu sollevi le seguenti questioni: il numero delle Pasque (3 o 4?) durante il ministero di Yeshùa; se il suo ministero potrebbe essere iniziato prima del 1° di tishrì; anno ebraico "civile" (esiste, biblicamente, un anno civile?); cronologia storica legata a Tiberio e ad Erode; 70 settimane di anni.
Vero è, Animasalvata, che è tutto collegato, ma ciascuna questione va affrontata a sé. Una per volta. Poi si potranno mettere insieme e sappiamo che devono armonizzarsi (se sono state ben trattate). Ti invito quindi a scegliere una singola questione e a proporla aprendo una nuova discussione. Terminata questa ne aprirai un’altra e così via. Spero tu possa concordare. Grazie.
-
- Messaggi: 1056
- Iscritto il: lunedì 15 luglio 2019, 15:45
Re: L’ultimo giorno di Yeshùa
Anno ebraico "civile" è un modo di dire odierno per dire l'anno ebraico che inizia il 1 Tishrei da non confondere con l'anno ebraico "biblico" da Nisan a Nisan. "Civile" e "biblico" sono due modi moderni di dire per distinguere due metodi di calcoli che sono usati anche biblicamente.Ora tu sollevi le seguenti questioni: il numero delle Pasque (3 o 4?) durante il ministero di Yeshùa; se il suo ministero potrebbe essere iniziato prima del 1° di tishrì; anno ebraico "civile" (esiste, biblicamente, un anno civile?); cronologia storica legata a Tiberio e ad Erode; 70 settimane di anni.
Per chi non ha familiarità il 1 di Tishrei del prossimo anno 2024 cadrà durante l'autunno di questo anno 2023 (il nostro 2023 che va da Gennaio a Dicembre)
La questione delle pasque per me hai ragione sulla questione dei capitoli 4,6,5,7 di Giovanni che la ritengo più armoniosa della versione dei tdg secondo cui Yeshua celebrò 3 pasque oltre alla Pasqua della Passione. Essi si allacciano anche a Luca 13,1-9 ai 3 anni più uno. Ma se il Ministero di Yeshua è iniziato prima del 1 Tishrei 28dc (autunno 27) il conto torna perché il 1 Tishri separa due anni. 4 anni la cui metà esatta di 7 è l'anno della morte (il 30), ma le pasque sono quelle che dici tu con la sequenza dei capitoli 4,6,7,8. Però così devo contare gli anni di Tiberio dalla coreggenza nel 13dc. Pensi che sia possibile che Luca contasse dalla coreggenza?
Inizialmente ponevo l'anno 33 come l'anno della morte come il 490°anno dal 457ac ma poi Noiman ci ha spiegato che vuol dire l'espressione "tre di e tre notti" e chi meglio di lui può dirlo? Mi sono dovuto adattare e ho rifatto i calcoli.Vero è, Animasalvata, che è tutto collegato, ma ciascuna questione va affrontata a sé. Una per volta.
Ho pensato anche che la morte nel 33dc è un po in la con il 46°anno del tempio. Flavio poteva sbagliarsi di poco ma il 33dc mi sembra oggettivamente un po più in la