Shay ha scritto: ↑martedì 15 novembre 2022, 18:05
Egizi e babilonesi sono popoli scomparsi. Io invece mi rivolgerei al popolo direttamente interessato che è ancora vivo e vegeto e che ha anche una abbondante letteratura.
Degli egizi e dei babilonesi esistono ampie documentazioni che rappresentano una fonte di conoscenze astronomiche importanti. Le conoscenze astronomiche di queste due civiltà, costituirono uno dei patromoni più ricchi della scienza antica e con le conquiste militari di Alessandro Magno esse furono diffuse. Oltre a questo i grandi filosofi greci studiarono presso i sacerdoti egizi.
Gianni non ha ragione perché il senso di novilunio biblico è quello visivo non quello astronomico. Ho consultato anche vari testi di studiosi e tutti parlano di novilunio visibile, nessuno ha mai parlato di novilunio astronomico invisibile. Da dove ha appreso questa concezione Gianni? Se non ci da le fonti non possiamo saperlo.
Quando la luna non era visibile a causa di maltempo si usava solo il metodo del calcolo finalizzato a stabilire il novilunio visivo, quando si comincia a vedere un po' di luce. Forse in questo caso si faceva riferimento alle sei ore come dice Besasea dato che non c'è possibilità di vederla la luna, tanto vale contare dal periodo minimo in cui la luna lascia la retta di congiunzione Terra-Sola.
Il senso del novilunio va ricercato nel suo significato originario e non per far coincidere i conteggi di un calendario. Era la morte e la rinascita, mese dopo mese. Al tempo di Hammurabi (1792-1750 a.C.) il sistema di intercalazione non era ancora stato messo a punto ma veniva considerato un ciclo stellare sovrapposto. Ogni mese era associato alla levata eliaca di una stella e quando i mesi lunari si allontanavano dalle stagioni, il re con un decreto stabiliva l'inserimento di un mese aggiuntivo. Questa aggiunta successivamente venne chiamata intercalazione. Riguardo alle fonti storiche prettamente ebraiche, non credo ce ne siano a sufficienza per stabilire questi cicli. Poi se mi sbaglio portami i riferimenti. Gli ebrei uscirono dall'Egitto, Moshè era stato istruito qui. Se non ci sono precise istruzioni bibliche molto probabilmente i cicli lunari rimasero quelli che c'erano da epoche precedenti presso gli egizi. Dopo l'esilio babilonese sappiamo con certezza che il calendario subì variazioni, almeno con i nomi. Al tempo della conquista persiana, sempre presso Babilonia è documentato il ciclo degli 8 anni solari corrispondente a circa 99 lunazioni e ciò permetteva di prevedere l'inserimento d 3 anni da 13 mesi ai 5 da 12 mesi, mantenendo però un errore di circa un giorno e mezzo.
Tutti questi adattamenti vennero sviluppati nel tempo nel tentativo di sincronizzare i vari calendari, in questo caso lunare e solare.
Detto questo, occorre ricercare se effettivamente la luna nuova prevedeva la fase vuota e il periodo dell'apparizione della prima falce. Che fossero usati diversi calendari nel periodo del secondo tempio è anche documentato con i ritrovamenti di Qumran. C'era un calendario, chiamato "delle settimane" che permetteva di calcolare con esattezza i turni delle 24 classi sacerdotali che prestavano servizio nel tempio.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB