Perché Dio non ordina nessun massacro, sono Mosè e Giosuè a combattere delle guerre comunque inevitabili e secondo il costume in uso presso le società teocentriche, che prevedeva di votare alla distruzione qualcosa che era stato offerto a Dio o al dio locale. Sono fatti umani certamente, inevitabili in un mondo dove domina la violenza; ma Dio, all'interno di questi fatti, guida Israele verso il luogo che deve raggiungere per diventare una nazione governata da leggi moralmente più avanzate rispetto alle nazioni circostanti (cfr. Es 23). Il popolo di Israele è nato per diventare luce delle nazioni (Is 60:3), dunque vediamo come lo scopo finale sia la conversione a Dio di tutti gli uomini.perchè Dio dona volutamente agli scrittori un'ispirazione tale da fargli dire che è Dio stesso a ordinare i massacri, sebbene non sia la verità?
Dio non fa che orientare in modo spirituale un uso barbaro del tempo, secondo l'idea che vedeva nella vittoria una superiorità del dio su un altro dio. Tale teocentrismo serviva anche a dimostrare che i popoli pagani sconfitti venivano puniti da Dio per la loro idolatria. In Dt 9:4,5 si afferma che certe nazioni andavano distrutte per la loro malvagità, anche se Israele non era poi propriamente giusto, ma pur sempre il popolo nato dalla promessa fatta ai padri. Se non avessero combattuto quelle guerre, sarebbe stato Israele ad essere sterminato o conquistato e corrotto dal paganesimo. Addio speranza per le nazioni.
Ti cito un altro passaggio dagli studi di Gianni: “Ma è poi vero che Dio diede tali ordini? Oppure furono Mosè e Giosuè che supposero tali ordini in armonia con il costume bellico vigente? Non è il caso di pensare che Dio lo abbia direttamente ordinato. Tale ordine divino era una formula fatta e consacrata dall'uso per dare forza e autorità alle leggi che regolano la vita sociale e cultuale di una nazione teocratica: il capo, il re, il profeta rappresentano l'autorità divina e i loro ordini diventano in un certo senso ordini divini. Molte leggi israelitiche non sono altro che espressioni di usi, costumi e leggi già esistenti e codificate anteriormente presso gli altri popoli. Il passo sopra citato della Stele di Mesha afferma che il re va a combattere per ordine del suo dio: vale a dire in forza e per l'autorità del dio che egli rappresentava. Non può essere stato così anche per certe leggi di Israele? Non può ciò avverarsi in modo particolare per il chèrem (anatema) biblico? Il legislatore o il profeta (Samuele, ad esempio) non possono avere interpretato la volontà divina secondo i costumi del tempo? Se Dio dà agli israeliti la terra palestinese, se l'unico modo di abitarla non era la via diplomatica bensì la conquista armata, non era segno che ciò si doveva attuare con i metodi in uso? Non era segno che Dio voleva i chèrem secondo il sistema allora comune? Naturalmente Dio utilizzò a vantaggio degli ebrei anche i loro errori, punì in tal modo i cananei e preservò, almeno in parte, il suo popolo da una maggiore attrattiva verso l'idolatria e il culto cananeo tanto immorale.”
Adesso ti dico come la penso io. Dopo la disobbedienza adamica, l'uomo è condannato. Non ci sarebbe stata alcuna speranza di sopravvivere per lui, se Dio non lo avesse voluto. Il mondo cadde in preda alla violenza e alla malvagità. In Gn 6:5-7 il testo, con uno stile narrativo chiamato "pathos biblico", spiega come l'uomo non poteva sopravvivere nelle condizioni in cui era caduto (per sua scelta): “Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo. Il Signore si pentí d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E il Signore disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato: dall'uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento di averli fatti».”. Se Dio avesse dovuto applicare alla lettera la Sua legge divina, nessuno di noi oggi esisterebbe. Invece, decide di trovare un uomo giusto, Noè, e di ricreare una nuova generazione di uomini. In seguito, giunge Abraamo. Vediamo come Dio scelga uomini giusti come capostipiti di future generazioni. Tuttavia, gli uomini dovranno comunque vivere e sopravvivere in un mondo violento e malvagio, in cui dovranno combattere, lottare e soffrire per andare avanti. Ma Dio li guida e li protegge, per consentire che il Suo popolo cresca sempre di più verso una condizione sempre più conforme alla Sua volontà. E così via, fino all'avvento del Messia, che manifesterà il potere di Dio sulla terra e concluderà questo lungo cammino di redenzione che riguarda ogni uomo. Ecco perché profeti come Mosè e re come Davide, in un certo senso, furono ispirati nelle loro decisioni certamente poco umanitarie ma necessarie al fine della realizzazione del piano divino per l'uomo. Senza questa "necessaria violenza" finalizzata ad un fine superiore, avremmo visto un mondo immerso in gratuita violenza senza alcun fine. Io l'ho capita così.
