1 CRON 4 ;9-10''
9 Iabez fu più onorato dei suoi fratelli:. E sua madre ha chiamato il suo nome Iabez, dicendo: Perché l'ho partorito con dolore 10 Iabez invitato il Dio di Israele, dicendo: Oh che tu mi benedicessi infatti, e ingrandire il mio costa, e che la tua mano potrebbe essere con me, e che tu osserveresti me dal male, che non mi può soffrire! E Dio gli concesse quanto aveva chiesto....
Oggi vorrei fare la stessa preghiera di JABEZ ....si perche' a volte quando si attraversano deserti ...non si ha gran che' a disposizioni si e' un po' aridi ....
DIO VUOLE DARCI E PUO DONARCI ,DI PIU' DI QUELLO CHE NOI PENSIAMO ...
allarga i miei confini ...si SIGNORE so che non ci sono limiti alle tue benedizioni ...i confini c'e' li mettiamo noi ...ma oggi con il TUO SANTO AIUTO desidero oltrepassare i confini ,conoscere nuovi orizzonti .
Padre benedici stendi la TUA mano su ognuno di noi ...su tutti coloro che si uniscono alla mia preghiera ..
POSSA SCENDERE UNA PIOGGIA DI BENEDIZIONI ...
Allegati
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Anche se non è possibile osservare Pesach come ordinato da Dio, ed avendo Yeshua sostituito il sacrificio pasquale col sacrificio del suo stesso corpo, vera pasqua, eliminando il peccato una volta e per sempre, è comunque un immenso piacere osservare Pesach evitando i lieviti e rispettando i riposi (per chi può farlo). Per Israele, in ricordo della sua liberazione fisica e in attesa di quella spirituale che verrà.
Ieri sera riflettevo su quanto immensi siano l'amore e la misericordia di Dio, e su come troppo spesso molti si dimentichino di ciò che Israele davvero significa per ogni uomo; ogni uomo è legato a Israele, in un certo senso. L'Eterno ha creato il Suo popolo dal nulla, grazie alla fede di un uomo, dando cosí l'opportunità a tutti gli esseri umani di entrare a far parte, nel tempo stabilito, di quello stesso popolo, il popolo di Dio. Grazie a Israele, tutti gli uomini sono redenti, poiché da Israele è uscito il figlio di Dio, che libera ogni uomo. Grazie a Israele, ogni uomo conoscerà la legge di Dio e vivrà secondo essa, nel tempo stabilito. Grazie a Israele, tutti noi siamo qui.
Siamo liberi! “Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.” (1Cor 5:8).
PER MEDITARE ...
il Signore toglie il lievito vecchio della schiavitù, dell'uomo peccatore e comanda di mangiare il pane azzimo , senza lievito, perchè è ora di realizzare il suo antico progetto creatore, interrotto a causa del peccato vuole portare il suo popolo ad una nuova creazione. Nel libro dell'Esodo leggiamo a proposito degli azzimi: "Nel primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, alla sera, mangerete azzimi fino al ventunesimo giorno del mese, alla sera. Per sette giorni non si troverà lievito nelle vostre case". ( ES.12,18).
mi sento oppressa ... ,pensavo meditavo che purtroppo non si riesce a vivere una vita cristiana come si vorrebbe ,non so' dipende dalla societa'? , dalle persone che ci circondono non credenti nell'IDDIO d' ISRAELE ?... dalla nostra fragilita'?...dal peccato ancora che ci opprime o che ci circonda? . ..mi chiedevo se ho eliminato tutto il vecchio lievito ... ..
Sara' forse il sapore delle ERBE AMARE ? .. ..
Ebbene si per fede siamo salvati graziati in CRISTO ( nostra pasqua)) ,eppure mi manca .... il celebrare la pasqua ,come DIO ha comandato ...celebrarla dicevo nel senso con tutti i simboli ...
Mi sento a volte impotente ...triste ...oppressa...
SI SONO LE ERBE AMARE DELLA VITA ...SARANNO NON PIACEVOLI AL PALATO ,MA SAPPIAMO CHE SONO SALUTARI CI PURIFICA CI DISINTOSSICANO .....
a tutti ...
( GRAZIE ANTONIO ''BGALUPPI''..PER AVER CONDIVISO CON NOI IL TUO PENSIERO ...
Buongiorno, Stella. Le nostre difficoltà, è vero, dipendono dal mondo esterno, ma soprattutto da noi stessi. Lo spiega molto bene l’apostolo Paolo, con parole che sono per noi anche consolatorie:
“Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato. Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato”. – Rm 7:14-25.