Oxygen, anche se non avrei mai pensato che ci volesse una laurea in psicologia per capire quello che scrivo, mi hai risollevato dalla depressione (scherzo ovviamente e ho stima di tutti)
Per il resto io vivo diverse forme di preghiera, mi piace di sfuggita gustarmi il "sapore" di una frasetta dei Salmi, ma anche amo nel tardo pomeriggio farmi 800-900 metri di dislivello e arrivare dove il sole a quell'ora risplende di un colore e di un calore unici; lì mi siedo sull'erba e non so se è il sudore, la fatica, i muscoli che tornano a rilassarsi, non so se è l'ambiente con le sue forme eleganti, o i colori armoniosi o la voce del vento che come un bambino gioca tra i rami dei larici e degli abeti, magari è solo la lattina di birra fresca che spesso mi accompagna, ma in quei momenti un senso di pace e di gioia che non riesco a descrivere mi cresce dentro e in pochi istanti questa sensazione mi ritempra l'animo da tutte le vicende del quotidiano che spesso sono difficili.
La forma di preghiera per me più alta però, ma la definirei meglio, più terapeutica, rimane quella in solitudine, in ginocchio sullo sgabello da meditazione facendo quello che in quel momento mi viene; può essere un dialogo con qualcuno, una meditazione, una "degustazione" di qualcosa letto o visto, una visualizzazione o altro; è lì che un po' alla volta sono cambiato dentro, meglio nel profondo, è lì che ho smussato i miei "spigoli", mitigato le mie rabbie, curato le mie fobie, ho perfino iniziato a apprezzare cose che fin da piccolo ho tenuto lontane. Alle volte mi viene in mente a com'ero solo 3-4 anni fa, ai rapporti che avevo con le persone, a come vivevo certe situazioni, a quanto odiavo certe persone, e anche se vedo tanta strada davanti, tanta la vedo già percorsa e dubito seriamente che il merito sia solo mio.