Giovanni 14:14

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bgaluppi
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Giovanni 14:14

Messaggio da bgaluppi »

Giovanni 14:14
ἐάν τι αἰτήσητέ ⸀με ἐν τῷ ὀνόματί μου ⸀ἐγὼ ποιήσω, tradotto letteralmente risulta "se qualcosa chiedete a me ne in nome di me io [la] faro', in italiano corretto "se mi chiederete qualcosa nel mio nome io la faro'. Altri testi riportano ἐάν τι αἰτήσητέ με ἐν τῷ ὀνόματί μου τοῦτο ποιήσω, omettendo ego' e inserendo "tuto", questo, ma il senso non cambia. L'accettazione della particella pronominale comporta che si possa pregare Yeshua al posto del Padre.

La particella pronominale "me" è presente nel P66 o Papiro II Bodmer (II secolo), nel Codice Sinaitico (א del IV secolo), nel Codice Vaticano (B del IV secolo), nella Vulgata latina (IV secolo), nella Pescitta siriaca (V secolo), nella Versione siriaca filosseniana-harclense (VI secolo), nel Codice di Washinghton o di Freer (W del V secolo), nel Codice Sangallensis (Δ del IX secolo), nel Codice Korideth (Θ del IX secolo) ed in alcuni manoscritti minori (28, 33, 700, …); è stata sostituita con τον πατερα (al Padre) in due manoscritti minori (249 e 397); non si trova nel Codice Alessandrino (A del V secolo), nel Codice Beza (D del V secolo), nella Vetus latina (II secolo), nel Codice Cyprius (K del IX secolo), nel Codice Regius (L del VIII secolo), nel Codice Athous Laurae (Ψ del VIII secolo), nel Codice Petropolitanus (П del IX secolo) e nel Textus Receptus (XVI secolo).

La Nuova Riveduta accetta la particella "me" e traduce "Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò". La CEI, naturalmente in quanto trinitaria, accetta la particella. La Diodati non la presenta, e neppure la Nuova Diodati. La Luzzi/Riveduta non la accetta. 

Questa frase solleva ancora una volta la domanda: si deve pregare solo il Padre o si puo' pregare anche Yeshua? A naso, ritengo che si debba pregare il Padre, e che la particella debba essere omessa. Infatti, che senso ha dire "se MI chiederete qualcosa nel MIO nome"? E' ovvio che se si chiede qualcosa a Yeshua lo si fa nel SUO nome, in quanto ci rivolgiamo direttamente a lui. Non ha senso che A chieda qualcosa a B nel nome di B; si chiede qualcosa a qualcuno nel nome di qualcun altro.

Nel caso in cui la particella "me" non venisse presa in considerazione, si capisce che Yeshua sarebbe colui che esaudisce la preghiera, poiche' la traduzione letterale diverrebbe: se qualcosa chiedete nel nome di me questo faro', ossia "se chiederete qualcosa [al Padre] nel mio nome io la faro'. Da questa traduzione, che suona la migliore, si evince che pregando il Padre in nome di Yeshua saremo esauditi da Yeshua stesso, poiche' lui e' il nostro intercessore.
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Gianni
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, grazie per aver trattato così bene questa dubbia lezione di Gv 14:14, che nella traduzione di NR dice: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”. Che qualcosa non vada lo si capisce subito: che senso avrebbe, infatti, chiedere qualcosa a qualcuno nel suo nome? Si usa casomai il nome o l’autorità di qualcun altro.
I manoscritti P66אBWVgSy(h,p) sono a favore di “mi chiederete, mentre i manoscritti ADIt hanno solamente “chiederete”, che suona può logico e non crea incongruenze.
Al di là dei manoscritti, vorrei far notare due altri passi giovannei che mostrano come il “mi” (chiederete) è estraneo al testo genuino:
“Affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia”. - Gv 15:16.
“Qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà”. - Gv 16:23.
Non è quindi sufficiente ritenere spuria la particella “mi” (me in greco), ma è l’intero versetto che è messo in discussione. Per questa ragione molte versioni antiche omettono l’intero versetto. Non abbiamo quindi alcun motivo di credere che sia Yeshùa ad esaudire le nostre preghiere.
Il Sl 65:2 inneggia a Dio: “A te, che esaudisci la preghiera, verrà ogni creatura” (cfr Sl 66:19; Sl 5:1,2). Yeshùa stesso insegnò a pregare Dio: “Voi dunque pregate così: ‘Padre nostro ...’” (Mt 6:9). È Dio che ha il potere di esaudire le preghiere, come attesta anche Paolo in Ef 3:20,21: “Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli”.
stella
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da stella »

..Gianni ,ma in conclusione cosa vuol dire ...nel nome di Yeshua ...non dobbiamo presentarci a Dio padre tramite GESÙ ? Certo è Dio che opera miracoli ( ma appunto GESÙ ci presenta al padre? ) a noi evangelici ci viene quasi automatico dire in nome di Gesù ,anche se come detto questa mattina investigando ...un versetto mi porta ad un'altro ho capito ben altro ..
Grazie per la pazienza ...credo che ciò scritto un po terra terra può servire a me e magari a tanti altri che ci leggono ...
Di nuovo grazie e buona giornata a tutti .. :YMHUG: ..( in GESÙ )
Ultima modifica di stella il venerdì 30 gennaio 2015, 9:45, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da bgaluppi »

Stella, Gesu' e' colui che intercede per noi presso il Padre. Pensa che grande alleato abbiamo! Se lo amiamo, lo imitiamo e ascoltiamo i comandamenti del Padre, facendo la sua volonta', Gesu' intercedera' per noi. Pensa a quanto il Padre ama il suo Agnello e quanto l'Agnello ama noi... Abbiamo un potente intercessore, il piu' potente in assoluto, che ci permette di arrivare a Dio in ogni momento.
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bgaluppi
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Gianni. Quel poieso mi aveva confuso. Se mi dici che l'intero versetto e' spurio, tutto torna.
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Gianni
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da Gianni »

Cara Stella, ti ha già risposto Antonio. A conferma abbiamo Flp 4:6: “Fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche”, oltre a questi altri passi che mostrano che le preghiere vanno fatte a Dio in nome di Yeshùa: Gv 14:6;15:16;16:23,24; 1Cor 1:2; Ef 2:18; cfr. Eb 10:19-22.
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da stella »

..si grazie ANTONIO ... grazie GIANNI ... :-)
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Lella
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da Lella »

Antonio,...scusami se mi permetto di farti una domanda:

Visto che sei molto preparato, mi sapresti dire perchè il Padre e l'Agnello stanno su lo stesso trono?.....

Mi spiego meglio:

Come mai il trono è uno, ma sono seduti in due, cioè il Padre e l'Agnello?

E perchè i servitori vedono una sola faccia, pur essendo in due e ne servono uno? Apoc. 22:3,4.

Ci vedi qualche affinità con le parole dette da Gesù: "Io e il Padre siamo uno." ? Giov. 20:30

O con: "Chi ha visto me ha visto il Padre...." ? Giov. 14:8

Oppure dice del figlio: "Il tuo trono o Dio." ? Ebrei 1:8

Ecc. ecc. ecc.

Perdonami, ma vorrei che mi rispondessi solo tu, in quanto gia conosco le risposte degli altri, grazie. Lella
Lella
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da Lella »

Giovanni Z.

Io volevo essere risposto da Antonio, in quanto la tua musica è sempre la stessa, tu confondi la materia con lo spirito.

Giochi con i passi Biblici, come il gioco delle tre carte, alla fine vinci sempre tu vero?

O per lo meno credi di vincere.

Secondo me,... senza fare il gioco delle tre carte:

Il Padre: è il pensiero.
Il Figlio: è la Parola.
Lo spirito Santo: è l'atto che la traduce in realtà.

Ora se vuoi buttarmi fuori per la quarta volta, fallo pure, in quanto vedo i preliminari, cioè quando scrivi colorato sei al massimo dell'arrabbiatura.
Per cortesia cara Lella, puoi evitare di fare la cronistoria delle tue peripezie?
Mi costringi a cancellare queste tue frasi perchè causano sempre tensioni e malumori e sono assolutamente fuori luogo.
Te lo ripeto... scrivo in verde, colore dei moderatori e della speranza ... Giovanni Z.


Sappi però che io rimarrò sempre della stessa idea.

Volevo solo confrontarmi con persone nuove e ben preparate, per lo meno alla prima risposta.

Ma è chiaro e scontato che il dibattito è aperto a tutti, ma tu mi insegni che dopo molte risposte si perde la lucidità del pensiero iniziale, e va a finire sempre a tarallucci e vino, quando dice bene, altrimenti, si buttano fuori le persone. Lella
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bgaluppi
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Re: Giovanni 14:14

Messaggio da bgaluppi »

Ma perche' litigate sulle interpretazioni?! Non dovete infervorarvi l'uno contro l'altro, e' sbagliato e poco biblico :-) A parte gli scherzi, dico una cosa a Giovanni e una a Lella, prima di rispondere.

Giovanni: tu mi hai insegnato ad essere paziente con gli altri, poiche' ognuno che cerca Dio arriva alla comprensione da strade diverse e in tempi e modi diversi. Questo me lo hai insegnato tu :YMHUG: Lella in questo momento ha le sue convinzioni, e forse i suoi dubbi, che abbiamo o abbiamo avuto tutti. Sono sicuro che trovera' la strada giusta. Chi cerca trova, a chi bussa sara' aperto. La fede non viene dalla conoscenza delle Scritture, ma da Dio, poiche' e' un suo dono.

Lella, te lo dico dal cuore: :YMHUG: non lasciarti inscatolare da dottrine o precetti di uomini, poiche' la verita' non viene dall'uomo ma da Dio. Apri il tuo cuore e libera la tua mente. La prima volta che mi sono imbattuto nel sito di Biblistica ho letto lo studio "Yeshua non e' Dio" e mi e' quasi preso un collasso! :-) Inizialmente ho pensato "ecco un altro falso profeta che propone la sua dottrina". Allora, incuriosito, mi sono messo a leggere e confrontare, scoprendo molte cose che nessuna chiesa, cattolica o evangelica, mi aveva mai insegnato. Non finiro' mai di ringraziare Gianni, che considero mio mentore, anche se non l'ho mai conosciuto. E' vero che e' Dio che ci guida nel nostro percorso verso di lui, ma e' anche vero che Lui si serve delle persone per guidare altre persone. La generosita' di Gianni nel mettere a disposizione il frutto dei suoi sudati studi e' immensa, direi piu' unica che rara al giorno d'oggi. [Gianni, preghero' per te ogni giorno] Soprattutto, ho capito che la verita' viene rivelata dal Padre a colui che la brama e risponde alla sua chiamata con fede e umilta'. Cosa dobbiamo fare perche' lui ci aiuti a comprendere? Dobbiamo semplicemente chiedergli di aiutarci a comprendere. Prima di capire questo, leggevo le Scritture e capivo il 40%, ora le leggo e capisco il 70. Pero' il nostro cuore deve essere tutto intento a volere fortemente questa verita', quindi dobbiamo sgomberare la mente da preconcetti e dogmi e adoperarci con onesta' intellettuale allo studio serio delle Scritture e abbandonarci a Dio con fiducia, chiedendogli di guidarci sulla strada della verita' e di illuminare il nostro cuore. Non per essere migliori degli altri o conoscere segreti che gli altri non conoscono, come fanno gli gnostici e gli esoteristi, ma perche' sinceramente dovremmo sentire il bisogno di conoscere Dio intimamente. Nessuno possiede la verita' se non il Padre. Diffida degli uomini che asseriscono di possedere la verita'. Lui e' inconoscibile se non attraverso il suo Agnello consacrato, che ce lo ha rivelato. Conoscere Cristo e' conoscere Dio, amarlo e' amare Dio. Noi dobbiamo volere Dio con tutta la nostra anima, con tutto il nostro essere. Egli deve essere il primo pensiero al mattino e l'ultimo prima di coricarsi, e deve occupare la nostra mente in ogni momento. Noi dobbiamo bramare di essere come Cristo e in Cristo piu' di ogni altra cosa, poiche' non esiste consolazione piu' grande. La sua presenza in noi fa traboccare il cuore, e questa sensazione e' data dallo spirito, la potenza del Padre Eterno. Lella: io voglio con tutto il mio cuore che tu diventi uno con Cristo, come lui e' uno con il Padre. Io voglio che tu e Cristo siate una cosa sola, come lui e' una cosa sola con il Padre. Hai capito adesso cosa significa "Io e il Padre siamo uno?"

Tranquilla, ti rispondero' volentieri nel giusto momento. Abbi pazienza, ma domani parto e prima di lunedi non potro' dedicarmi. Spero di essere in grado di rispondere alle tue domande e sarei immensamente felice se le mie parole fossero veicolo di verita'. Cio' significherebbe che lo spirito mi ha guidato, poiche' senza di esso non siamo nulla. Senza Cristo non saremmo nulla e se non lo sento vicino la mia anima e' triste fino alla morte.
Ultima modifica di bgaluppi il sabato 31 gennaio 2015, 0:18, modificato 2 volte in totale.
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