In alternativa potresti mettere un po d'aria, di sole e di mare nella valigia e portarteli con te così non sarai più costretta a spostarti quando li vorrai.Stella:
Ti capisco Lella, tu il mare lo vedi dalla finestra di casa ,non c'e' bisogno di andare chissa dove io invece se voglio aria sole e mare ,mi devo spostare

Anch'io ho ancora questo libro. Personalmente, attraverso le Scritture, fino ad oggi non sono ancora riuscito a vedere che l'essere umano ha in se quello che comunemente viene chiamato animale immortale che al momento della morte si stacca dal corpo per andare chissà dove. Però devo anche ammettere che se non fosse per come dice Stella, che il libro contiene un misto di realtà e fantasia, non saprei come spiegarmi alcuni raccontati del libro di persone morte che hanno visto nella stanza accanto, i loro parenti e tutto ciò che accadeva tra di loro. O mentre erano sul letto di sala operatoria e dall'alto vedevano i dottori affannarsi per salvarlo indicando, dopo essere ritornato nel corpo, tutti i movimenti e i medicinali utilizzati. O ancora dii particolari tipo cosa c'era dietro la lampada della sala operatoria, cosa che si poteva vedere solo dall'alto.credo misti tra fantasia e realta' come la vita oltre la vita di RAYMOND MOODY
Sarebbe bello, se fosse così, ma purtroppo le Scritture dicono che i morti restano tali in attesa della risurrezione. E quando leggiamo alcune traduzioni tipo la C.E.I. dove, per esempio, in 1 Ts 4:13 dice: "Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti". Molti sostengono che qui Paolo parlando della morte dei fratelli sta indicando solo la morte del corpo mentre l'entità spirituale ossia l'anima che abitava nel corpo non muore, ma continua a vivere in un luogo beato nell'attesa di ricongiungersi al corpo risorto.
A parte il fatto che la Scrittura non sostenere affatto un' idea del genere. Il termine greco κοιμωμένων che la C.E.I. traduce con morte, significa: dormire, addormentarsi. Quindi vedo più corretto tradurre "quelli che dormono", per come traduce, per esempio, la Nuova Riveduta. Uno potrebbe dire che non vede differenza tradurre addormentato con morto. Viceversa per me la differenza c'è, perchè traducendo correttamente con addormentato, comprendo benissimo che l'addormentarsi sia avvenuta a causa della morte e, quindi, la persona che si addormenta nella morte non è più cosciente di ciò che avviene nella vita (Ecclesiaste 9:10) esattamente come quando una persona dorme, egli perde coscienza di tutto ciò che avviene in torno a se. Traducendo il termine greco κοιμωμένων con morte, credo che rafforzi l'idea che a morire sia solo il corpo e non l'anima, mentre traducendo correttamente con addormentarsi l'idea che sia solo il corpo ad addormentarsi non avrebbe senso, perchè quando diciamo che una persona dorme non stiamo dicendo che è solo il corpo a dormire mentre la sua anima va in giro vagabondando. Ciò che dorme è l'intera persona che la Scrittura definisce anima che non subisce alcuna divisione al momento della morte perchè da anima vivente diventa semplicemente anima morta ritornando nello stato di non esistenza per come era prima di venire all'esistenza. Solo nella mente di Dio, l'anima ossia la persona, continuerà a vivere per essere ricondotta in vita nel giorno della risurrezione.