Re: studiare bibbia metodo letterale fodamentalista
Inviato: domenica 9 ottobre 2022, 17:31
Per Luigi , sperando che voglia capire
Tito 2:13, alterazione trinitaria
Nella Nuova Diodati si legge: “Aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Yahusha Ha Mashiach”.
Una traduzione non è la Bibbia ma solo una traduzione. Ci dobbiamo quindi riferire alla Bibbia vera, quella dei testi originali.
Ecco il passo in questione nel testo biblico vero, quello originale (riporto solo le parole che ci interessano):
τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ Ἰησοῦ
tù megàlu Theù kài sotèros emòn Christù Iesù
del grande Dio e salvatore nostro Unto Yeshua
Leggendo la traduzione letterale in italiano è giocoforza intendere Dio e Yahusha come un tutt’uno.
Però c’è un però: la dichiarazione paolina è scritta in greco, non in italiano. Dobbiamo quindi riferirci alle regole grammaticali e sintattiche del greco, non dell’italiano.
Nel nostro testo troviamo due sostantivi (Dio e salvatore) uniti dalla congiunzione καὶ (kài, = “e”), il primo è preceduto dall’articolo determinativo τοῦ (tù, “del”) e il secondo è senza l’articolo determinativo.
Ora esaminate con me At 13:50:
ἐπὶ τὸν Παῦλον καὶ Βαρνάβαν
epì tòn Pàulon kài Barnàban
contro il Paolo e Barnaba
Questo passo è normalmente tradotto “contro Paolo e Barnaba”, e in italiano va benissimo, perché mettere l’articolo davanti a un nome proprio è scorretto (si fa solo in certi dialetti). Il greco però lo esige. Forse non immaginate neppure quante volte troviamo nelle nostre Bibbie semplicemente “yeshua” dove il testo greco dice sempre “il Yeshua”.
Ora, applicando qui ciò che voi volete applicare a Tito 2:13, dovremmo concludere che Paolo e Barnaba fossero la stessa persona!
Questo esempio vi mostra che quando due persone distinte sono unite da καὶ (kài, = “e”), in greco non è necessario ripetere l’articolo determinativo davanti alla seconda. Potrei citarvi diversi altri esempi simili..
Perciò, in Tit 2:13 si parla di due persone distinte: Dio e Yeshua. Ciò è in perfetta armonia con tutto il resto delle Sacre Scritture, in cui non è mai possibile identificare Yeshua e Dio come se fossero la stessa persona.
Per chiudere sempre Paolo dice:
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Yeshua, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,
Seconda lettera ai Corinzi 1:3
Tito 2:13, alterazione trinitaria
Nella Nuova Diodati si legge: “Aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Yahusha Ha Mashiach”.
Una traduzione non è la Bibbia ma solo una traduzione. Ci dobbiamo quindi riferire alla Bibbia vera, quella dei testi originali.
Ecco il passo in questione nel testo biblico vero, quello originale (riporto solo le parole che ci interessano):
τοῦ μεγάλου θεοῦ καὶ σωτῆρος ἡμῶν Χριστοῦ Ἰησοῦ
tù megàlu Theù kài sotèros emòn Christù Iesù
del grande Dio e salvatore nostro Unto Yeshua
Leggendo la traduzione letterale in italiano è giocoforza intendere Dio e Yahusha come un tutt’uno.
Però c’è un però: la dichiarazione paolina è scritta in greco, non in italiano. Dobbiamo quindi riferirci alle regole grammaticali e sintattiche del greco, non dell’italiano.
Nel nostro testo troviamo due sostantivi (Dio e salvatore) uniti dalla congiunzione καὶ (kài, = “e”), il primo è preceduto dall’articolo determinativo τοῦ (tù, “del”) e il secondo è senza l’articolo determinativo.
Ora esaminate con me At 13:50:
ἐπὶ τὸν Παῦλον καὶ Βαρνάβαν
epì tòn Pàulon kài Barnàban
contro il Paolo e Barnaba
Questo passo è normalmente tradotto “contro Paolo e Barnaba”, e in italiano va benissimo, perché mettere l’articolo davanti a un nome proprio è scorretto (si fa solo in certi dialetti). Il greco però lo esige. Forse non immaginate neppure quante volte troviamo nelle nostre Bibbie semplicemente “yeshua” dove il testo greco dice sempre “il Yeshua”.
Ora, applicando qui ciò che voi volete applicare a Tito 2:13, dovremmo concludere che Paolo e Barnaba fossero la stessa persona!
Questo esempio vi mostra che quando due persone distinte sono unite da καὶ (kài, = “e”), in greco non è necessario ripetere l’articolo determinativo davanti alla seconda. Potrei citarvi diversi altri esempi simili..
Perciò, in Tit 2:13 si parla di due persone distinte: Dio e Yeshua. Ciò è in perfetta armonia con tutto il resto delle Sacre Scritture, in cui non è mai possibile identificare Yeshua e Dio come se fossero la stessa persona.
Per chiudere sempre Paolo dice:
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Yeshua, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,
Seconda lettera ai Corinzi 1:3