Gianni, che strano... ho la sensazione che tu stia iniziando a perdere alcuni colpi. Non mi sembri più pronto a risposte decise ed esaustive come un tempo. Forse hai bisogno di ferie?

Scherzi a parte, permettimi la battuta e cerca di capire cosa voglio dire. Per esempio la risposta che mi hai dato riguardo le profezie secondo me non è da te.
Io ho citato dei versi biblici che esponevano il giudizio che la chiesa, i credenti, dovrebbero dare alle profezie esposte in un assemblea pubblica, mi sembra piuttosto chiaro. In quel contesto, mi pare sia evidente che si parli di profezie date certamente a voce e non per iscritto. Sono queste che vanno giudicate prendendo il bene.
Tu in risposta cosa fai? Citi 2 Pietro 1:20-21 che non c'entra nulla, perché parla di profezie della scrittura e di illuminazione dall'alto. Per me non c'entra niente e chiunque leggendo se ne può rendere conto.
Sull'unico commento che hai fatto in topic, ossia sulla tradizione orale, tu sostieni che:
Comprendo la tua posizione. La capisco. Ma mi nasce un grande dubbio sulla serietà delle argomentazioni bibliche che spesso noi esponiamo come certe e ragionevoli ma che così in verità non sono. Mi spiego meglio. Siamo in un forum biblico no?non è ragionevole prendere una posizione estrema: né prenderla tutta come ispirata né buttarla tutta nel cestino.
Quindi credo che tutti dovremmo dare risalto PRIMA di ogni altra cosa al messaggio biblico, dico bene?
In questo senso quindi, non mi aspetto che parlando di tradizione orale e sua necessità tu risponda chiedendo "buon senso" o "ragionevolezza". Il buon senso e la ragionevolezza sono soggettive.
In un forum biblico mi aspetto che mi si diano motivazioni scritturali, bibliche che giustifichino una modalità interpretativa o di studio in generale.
Questo fa notare quindi come in realtà, per accettare la tua posizione io debba condividere il tuo punto di vista, la tua visione, la tua idea di ragionevolezza... e non cosa invece dice la Bibbia a riguardo.
Ecco uno dei principali motivi del perchè la pensiamo diversamente: io tendo ad eleggere come norma di vita, di condotta etica e spirituale il testo biblico, cercando di "liberarlo" da qualsiasi vincolo religioso o strumentale introdotto dall'uomo. Tu invece mi proponi di applicare alla Bibbia una modalità interpretativa basata sul tuo buon senso o la tua ragionevolezza. E perdonami, sai meglio di me che si tratta quindi di assoggettarsi ad un "mediatore" interpretativo, in questo caso tu.
Non posso accettare questo approccio, non lo ritengo biblico in sè. Mi comprenderai di certo, visto che in fondo hai fatto lo stesso percorso anche tu in passato, rigettando altri "mediatori".
Il forum si prefigge di non aderire ad alcuna corrente religiosa e questa premessa dovrebbe essere garanzia
che il testo biblico venga considerato autorevole più di ogni altra cosa. Sulla base di questo, se rileggeste quanto ho chiesto inizialmente, io mettevo in dubbio il valore della tradizione rabbinica orale in termini di necessità per interpretare il testo biblico o altro (applicazione ad esempio). Io chiedendo lumi, riflessioni e osservazioni ma ho anche esplicitamente chiesto di basarci principalmente sul contenuto e sul messaggio biblico. Questo non viene fatto e siamo già a 7 pagine.
La mia domanda rimane aperta: "Esistono passi biblici che supportano, stimolano, richiedono al credente la conoscenza o meglio l'applicazione della torah orale?".
Secondo me no. E nessuno in questo momento è riuscito a dire il contrario biblicamente.
Di conseguenza se tutti fossimo d'accordo su questo, potremmo chiudere questa discussione dicendo: non esiste biblicamente nessun riferimento esplicito alla torah orale, tale da giustificarne lo studio, l'approfondimento o l'applicazione in termini devozionali.
Questa chiusura, se condivisa, sarebbe un'ottimo risultato.
Tu, consapevole di questo, non mi stai dando risposta (nemmeno Antonio a dire il vero) mi dici invece che non è ragionevole prendere una posizione estrema. Credimi, mi pare evidente che io sto cercando di non farlo, Io volevo solo cercare insieme a voi di delinearne i contorni. Ho detto fin dal principio che volevo ragionare con voi, in termini di "perdita di tempo" e del fare quattro chiacchiere.
Di irragionevole ho trovato invece il consenso che riceve Antonio da te con le sue traduzioni. Le religioni mondiali (tanto disprezzate da molti di voi come da me) basate sulla Bibbia si dividono per questa o quella dottrina, su questa o quella parola tradotta in un modo piuttosto che in un altro. Abbiamo per questo diverse versioni della bibbia, le protestanti, le cattoliche, quelle del nuovo mondo... Traduzioni che si assomigliano tutte per un buon 90% e che differiscono qui e là per qualche scelta di traduzione.
[Moderazione G.]
Potremmo "ragionevolmente" dire che si possa protendere per una o l'altra posizione, ma almeno cerchiamo tutti di avere il "buon senso" di stabilire che esistono diverse possibilità. Incolpare di superficialità o di mala fede questa o quella traduzione... è ridicolo. Un atteggiamento secondo me poco serio dai.
Credo che sia ovvio che la "Traduzione del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova" sia "coerente" con la visione di Antonio su un "ritenere il bene" come messaggio assoluto anziché specificatamente riferito alle profezie. La religione dei TDG non crede nell'attualità delle manifestazioni carismatiche di conseguenza è ovvio che abbiano tradotto questo testo con una loro personalizzazione. Giustificabile si, con senso si, ma non certo. In fondo sappiamo le contestazioni che avete vissuto e mostrato anche su questo forum parlando di Giovanni 1:1 no?
Da quel che avevo letto io in passato, il verbo "esaminate" (dokimazete) è preceduto dalla particella "ma" (de) che lo collega al vs. precedente "Non disprezzate le profezie; ma ...". Personalmente mi sembra anche molto logico, razionale che Paolo chieda mettere alla prova se ciò che viene profetizzato (oralmente) provenga da Dio, nel senso che sia in armonia con l'intera Parola di Dio. Giovanni nella sua prima epistola fa la stessa identica cosa ed esorta i credenti ad esaminare o provare attentamente le varie manifestazioni dello spirito (dokimazete ta pneumata) e spiega il perchè: "perchè molti falsi profeti sono sorti nel mondo" (1 Giovanni 4:1). Ma non vado oltre in questo senso.
Al contrario vorrei invece sottolineare un'altro dettaglio.
Parlavamo di tradizione orale, la discussione prende una digressione e come si finisce? A dover discutere di greco ed ebraico e dover discutere su quale traduzione sia più accettabile e quale no secondo quello che traducete voi! In pratica ponete le vostre conoscenze e le vostre traduzioni e interpretazioni contro il resto del mondo.
Capitemi, concordo con il discorso che Gianni fa sul fatto che bisognerebbe studiare la Bibbia in originale in modo approfondito e non sulle traduzioni.E' certamente utile. E concordo con il fatto che le traduzioni non sono ispirate mentre il testo originale si.
Ma è anche vero che questa espressione nasconde un problema grande come una casa che altre volte ho fatto notare e si fa sempre finta di non capire: "Può mai il Sovrano dell'universo, Dio creatore, infinito nel Suo essere e nella Sua conoscenza, aver nascosto il suo messaggio in lingue così lontane? Può mai Dio aver delegato solo agli esperti come te e Antonio in questo caso il Suo messaggio? Può mai Dio aver deciso di trasmettere la Sua verità solo per coloro che studiano per tutta la vita le lingue bibliche?"
Secondo me no. Non ha senso.
Al contrario, rispondendo si, si genera una grandissima conseguenza a queste affermazioni.
Chiunque volesse comprendere il messaggio di Dio dovrebbe non solo studiare le lingue originali, ma dovrebbe anche accettare o condividere la vostra traduzione dei vari testi.
Per studiare una lingua in generale si viene seguiti da un insegnante. Questo ci indirizza e ci aiuta a dare le giuste interpretazioni testuali. A lui ci si sottomette e da lui si impara.
[Moderazione G.]
Posso accettare che Antonio, [moderazione] abbia una sua visione e interpretazione del testo. Ma eleggerlo a verità assoluta, quando nel mondo accademico si sa che non esistono verità assolute (vi sono in realtà solo tante diverse opinioni tutte sostenibili) no. Questo no. Non va bene.
Quelle di Antonio sono possibili traduzioni e interpretazioni, ma non sono certe e assolute [Moderazione G.]