Benchè vi siano anche gli altri passi da me portati a sostegno...,banalmente perchè Colui che disse di venire egli stesso a salvare il suo popolo ,era Il Figlio...;mica è venuto il Padre ?

ciao
Caro MimyGrazie Luigi della pazienza che hai con me, però la tua risposta e il tuo ragionamento sono sempre a posteriori. A questo punto mi viene da chiederti: cosa capivano gli ebrei contemporanei di Is 34? Già da questo mi viene qualche dubbio sulle tue argomentazioni.
Tu vedi, e vuoi vedere, il figlio di Dio in ogni cosa passo biblico, ma così facendo si fa esegesi al contrario, prima bisogna capire il contesto originario e come veniva compreso un determinato passo, poi si può eventualmente valutare un significato escatologico.
Io credo che il “tutti” non sia da riferirsi a tutti gli esseri umani, ebrei e gentili, perché il cap. 31 parla della casa di Israele. Infatti al v. 1 dice “io sarò il Dio di tutte le famiglie d'Israele, ed esse saranno il mio popolo” e “Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dar riposo a Israele” (v. 2). Il patto, che include anche Giuda, è stipulato con Israele (vv. 31,33). Al v. 34 dice: “Nessuno istruirà più il suo compagno o il proprio fratello...”: “nessuno” tra chi? Tra coloro con cui il patto è stipulato, e tra coloro che lo comprendono e lo accettano. Poi dice: “tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande”, intendendo tutti coloro con cui il patto sarà stipulato. Un patto deve essere accettato per essere valido; la fede nel Messia costituisce l'accettazione del patto. Is 2 parla degli ultimi giorni, ma le Scritture Greche chiariscono che adesso siamo già in quegli ultimi giorni: “In questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Eb 1:2). Oltretutto, sarebbe assurdo che Dio si imponesse su tutti gli esseri umani; l'uomo può scegliere, e Dio si rivela ma non tutti Lo vedono. Esistono anche tanti ebrei che non credono nell'esistenza di Dio.Si capisce che non si è ancora avverata tale profezia perché oggi non si può affermare che tutti conoscono Hashèm.
Concordo. Tuttavia, non riesco ad immaginarmi che i gentili convertiti dagli apostoli tramite Yeshùa se ne andassero in giro con tefillin, frange etc., oppure celebrassero Pesach e le altre festività. Secondo te i giudei li avrebbero accettati nel tempio, soprattutto dopo quello che accadde con Yeshùa? Pietro negò di conoscerlo tre volte per evitare di essere catturato...Io penso che, al di là dello studio delle Scritture, al credente non ebreo manchi l' eredità che invece il popolo giudaico ha saputo tramandare di padre in figlio.
Per questa mancanza di continuità il gentile che si converte fa una fatica tremenda a comprendere, infatti le Scritture Greche tralasciano la descrizione di molti aspetti riguardanti l'osservanza dei precetti.
Il fatto che non non si tratti a fondo sulle leggi non dovrebbe stupire in quanto i testi delle Scritture Greche non sono legislativi.
Non lo so, non ero ancora nato.non riesco ad immaginarmi che i gentili convertiti dagli apostoli tramite Yeshùa se ne andassero in giro con tefillin, frange etc., oppure celebrassero Pesach e le altre festività. Secondo te i giudei li avrebbero accettati nel tempio, soprattutto dopo quello che accadde con Yeshùa?