Inizio con la sintesi del tuo studio. È nota e assai diffusa la credenza che Yeshùa sarebbe morto di venerdì e risuscitato la domenica seguente. C’è però una dichiarazione di Yeshùa che ci spinge a indagare meglio la questione. La dichiarazione è questa: “Come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. Tre giorni e tre notti di sepoltura nella terra: questo era il segno, l’unico segno. Ora, se si ritiene che Yeshùa sia morto di venerdì pomeriggio e sia risuscitato di domenica mattina, egli sarebbe rimasto nella tomba solo un giorno e mezzo circa. In altre parole avrebbe fallito il segno. L’unica prova, il solo segno, da lui dato sarebbe stato mancato.
Riporto lo schema che hai fatto della durata di Yeshùa nella tomba, che risultano essere esattamente i tre giorni e tre notti predetti da Yesùa come segno di Giona per mantenere fede alla dichiarazione fatta ai scribi e farisei (Mt 12:39,40)
Mercoledì, 14 nissàn. Prima che faccia buio Yeshùa è posto nel sepolcro.
Giovedì, 15 nissàn. “Sabato” (giorno festivo). Yeshùa è nel sepolcro: al tramonto si compie la prima notte il
primo dì, il primo giorno intero.
Venerdì, 16 nissàn. “Passato il sabato, Maria Maddalena e Maria Giacomo e Salome comprarono aromi” (Mr
16:1). “Poi tornate, prepararono aromi e profumi”. – Lc 23:56. Yeshùa è nel sepolcro: al tramonto si compie la seconda notte il secondo dì, il secondo giorno intero.
Sabato, 17 nissàn. Sabato settimanale. “Il sabato si riposarono, secondo il comandamento”. – Lc 23:56. Yeshùa è nel sepolcro: al tramonto si compie la terza notte il terzo dì, il terzo giorno intero.
Domenica, 18 nissàn. Primo giorno della settimana (nostra domenica): le donne trovano la tomba vuota.
Parte finale della sintesi. Come conferma finale dell’esattezza biblica di quest’analisi, c’è il passo biblico di Mt 28:1. Questo verso viene solitamente tradotto così: “Dopo il sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il sepolcro”.
Questa traduzione si spiega soltanto con l’intento di “armonizzare” la Scrittura, intento dettato dal proprio punto di vista religioso, forse credendo addirittura di trovare nella Bibbia un errore. Infatti, la frase sarebbe per costoro altrimenti incomprensibile. Il fatto è che il testo greco originale è genuino e conferma quanto sopra è stato esposto:
ὀψὲ δὲ σαββάτων
opsè de sabbàton
dopo e sabati
Quel σαββάτων (sabbàton) è un plurale: sabati. Tutto è chiaro: “dopo i sabati” ovvero dopo il ‘sabato’ del 15 nissàn e dopo il sabato settimanale del 17 nissàn. Fu dopo questi due sabati, ovvero la domenica mattina, che le donne si recarono al sepolcro.
Per evitare di essere dispersivo, di seguito, posto il mio primo dubbio iniziando su σαββάτων, sabato inteso al plurale.