
E arriviamo al fatidico versetto, la cui traduzione errata ha generato confusione nella collocazione temporale della Cena del Signore.
Il primo giorno degli azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo la Pasqua?» — Mt 26:17
Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?» — Mc 14:12
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo» — Lc 22:7-8
Or prima della festa di Pasqua... [...] Durante la cena... — Gv 13:1,2
Già da queste traduzioni si capisce che c'è qualcosa che non va: Matteo e Marco parlano di "primo giorno degli Azzimi", che sarebbe il 15 nissàn, ma Marco aggiunge "quando si sacrificava la Pasqua"; la Pasqua, ossia l'agnello, non veniva sacrificata il 15 (primo giorno della Festa degli Azzimi), ma il 14 (preparazione) "tra le due sere" (cfr. Es 12:6 Did), ossia tra il calar del sole e il tramonto vero e proprio (il nostro "tardo pomeriggio"). La stessa cosa vale per Lc 22:7. Giovanni specifica che la cena avvenne "prima della festa di Pasqua", quindi non poteva trattarsi della cena pasquale. Come spiegare queste apparenti contraddizioni? La prima cosa da fare è analizzare il testo greco di Matteo e Marco:
Mt 26:17: Τῇ δὲ πρώτῃ τῶν ἀζύμων προσῆλθον οἱ μαθηταὶ τῷ Ἰησοῦ ⸀λέγοντες
Il primo giorno degli azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero (NR)
Mc 14:12: Καὶ τῇ πρώτῃ ἡμέρᾳ τῶν ἀζύμων, ὅτε τὸ πάσχα ἔθυον, λέγουσιν αὐτῷ οἱ μαθηταὶ αὐτοῦ
Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero (NR)
Il termine πρωτος (pròtos) significa "primo" ma anche "prima, primieramente" (Rocci), ed è a volte usato al posto di πρότερος (pròteros), che significa appunto "primo, precedente". Il Greek-English Lexicon Liddell-Scott conferma il Rocci: "“πρωτος è usato a volte dove ci aspetteremmo di trovare πρότερος". L'abbinamento ad un genitivo, come nel nostro caso, conferma ancor piú l'uso nel senso di "prima di". Ciò avviene, ad esempio, in Gv 1:15 e Gv 1:30, ed in Lc 10:5 viene usato come avverbio ("prima"). In questo senso, la traduzione dei due versetti sarà:
Il giorno prima degli azzimi, quando si sacrificava la Pasqua...
Ciò ha perfettamente senso ed è conforme al testo. Il versetto di Luca 22:7, inoltre, deve essere compreso alla luce di Lc 22:1: “La festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava”; qui si comprende bene come la "festa degli Azzimi" era, di fatto, l'intera festa di Pasqua, ossia Pesach. Pesach non è il momento preciso della consumazione della pasqua, ossia dell'agnello (pasqua, da πάσχα, cena pasquale), ma tutta la ricorrenza dal 14 al 21 di nissàn. Quindi, Luca sta dicendo che Pesach era ormai alle porte: il 14 è il primo giorno di Pesach, e il 15 è il primo giorno della Festa degli Azzimi.
Siamo dunque nel giorno 13 nissàn, il giorno antecedente il primo giorno della festività di Pesach (14 nissàn), giorno in cui si sacrifica la pasqua "tra le due sere". "Quando fu sera, [Yeshua] si mise a tavola con i 12" (Mt 26:20), ma quella cena non fu quella pasquale, poiché fu consumata la sera del "giorno prima del giorno in cui si sacrifica la pasqua" (scusate i giri di parole); dunque, mentre mangiano, al calar della notte, inizia il 14 nisàn, il primo giorno della festività di Pesach, in cui si sacrifica la pasqua e si pulisce la casa da ogni traccia di lievitato per prepararsi alla Festa degli Azzimi:
“Per sette giorni mangerete pani azzimi; anzi farete che nel primo giorno non vi sia lievito nelle case vostre; perocchè chiunque, tra ’l primo e ’l settimo giorno, mangi lievitato, quella persona sarà tagliata di mezzo ad Israel. Nel giorno primo sarà convocazione santa, e nel giorno settimo convocazione santa sarà appo voi: non si farà in essi alcuna opera; soltanto ciò che suol mangiarsi da ogni persona, quello solo potrà farsi da voi” — Es 12:15-16 (Luzzatto)
Per far sí che nel primo giorno (il 15) non vi sia traccia di lievito nelle case, il lievito doveva essere tolto il giorno prima, durante la preparazione, giorno in cui veniva anche immolato l'agnello. Il 15 era un giorno di "santa convocazione", in cui nessun lavoro era permesso, quindi il lievito andava tolto prima, nel giorno 14.