
Chi o cosa è la Parola
Re: Chi o cosa è la Parola
Si, giusto Naza. Su questi temi è facile prendere il largo. Qual era il tema? 

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Re: Chi o cosa è la Parola
La parola - il lògòs e dov'era prima Yeshùa. 

Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Re: Chi o cosa è la Parola
Vorrei precisare, onde evitare fraintendimenti, che Yeshùa e il Cristo sono due cose diverse. Quello che sto discutendo non è la preesistenza o pre-esistenza di Yeshùa (che è venuto ad esistere come uomo ed è divenuto il Cristo tramite la risurrezione dalla morte, secondo le Scritture Greche, o più precisamente secondo Paolo), ma quella del Cristo.
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Re: Chi o cosa è la Parola
Procediamo per gradi.... sono temi estesi e complessi
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Chi o cosa è la Parola
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Re: Chi o cosa è la Parola
Hai perfettamente ragione, Shay, ma in greco va tradotto "figlio dell'uomo", perché quando gli scrittori vogliono dire semplicemente "uomo" usano anthropos. Se lo scrittore, nel riportare le parole di Gesù, usa huiòs tu anthropu, significa che Gesù parlava proprio del Figlio dell'Uomo (non di ben adam, o bar enosh).
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Re: Chi o cosa è la Parola
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Ultima modifica di MassimoWlaBibbia il venerdì 13 gennaio 2023, 22:37, modificato 1 volta in totale.
Re: Chi o cosa è la Parola
L'epiteto "Figlio dell'Uomo" è usato moltissime volte in tutti i vangeli, in modo ben distinto dal semplice "anthropos". Non possiamo "ipotizzare" che Yeshùa volesse dire solo "uomo" (anche perché una frase come ad es. "l'uomo è signore del sabato" non vuol dire nulla, poteva dire "io sono signore del sabato", o "il Cristo è signore del sabato"). Dobbiamo prendere atto di ciò che gli autori riportano, cioè che Yeshùa fa riferimento al Figlio dell'Uomo applicandolo a sé stesso e a volte parlandone in terza persona. Questa figura era molto importante per una parte del giudaismo del secondo tempio, in cui il pensiero enochico (da cui discesero rami dell'essenismo) era presente e diffuso in Palestina. Il libro di Enoch era molto diffuso, tant'è che i suoi concetti sono presenti nei vangeli e nelle lettere neotestamentarie.MassimoWlaBibbia ha scritto: ↑giovedì 12 gennaio 2023, 19:52 Yeshua è talmente superiore che sembra poter utilizzare "figlio dell'uomo" (huious tou anthropou) a suo piacimento, mandando in confusione i suoi interlocutori.
Così in Mr 2:27-28 sta molto probabilmente indicando qualunque uomo, "Il sabato è stato fatto per l' uomo, non l'uomo per il sabato; così il figlio dell'uomo è signore del sabato”.
Totalmente diverso è il caso in Luca 22:69 dove Yeshua usa figlio dell'uomo riferito a se stesso in senso escatologico.
Re: Chi o cosa è la Parola
Grazie delle risposte, Shay. Il Figlio dell'Uomo dei vangeli non può essere associato all'espressione ebraica che significa semplicemente "uomo", perché in molti versetti è associato ad una figura escatologica che reca il giudizio divino sul male, quella di cui parla il Libro di Enoch:
“Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua.” - Mt 13:41
Gesù non associa quasi mai se stesso al Figlio dell'Uomo perché quella figura non è lui, prima della risurrezione ed ascensione. Lo diventa dopo, quindi fa una sorta di "associazione futura", evitando di parlarne in prima persona. In rari casi, lo fa. Nel Libro di Enoch il Figlio dell'Uomo si guadagna il titolo grazie alla sua giustizia, per cui viene scelto dal Signore:
“Là vidi uno che aveva una testa carica di giorni, e il suo capo era bianco come lana; presso di lui c’era un altro, il cui volto aveva l’aspetto di un uomo, e il suo volto era piena di grazia, come quello degli angeli santi. Interrogai l’angelo, che mi accompagnava e mi mostrava tutti i segreti, su quel figlio dell’uomo, chi fosse, da dove venisse e perché andasse con la sua testa carica di giorni. Egli mi rispose: Questi è il figlio dell’uomo, che ha giustizia, che dimora presso la giustizia e che rivela tutti i tesori di ciò che è nascosto; poiché il Signore degli Spiriti lo ha scelto, e la sua sorte ha superato tutti in terno per la giustizia di fronte al Signore degli Spiriti... Questo figlio dell’uomo che hai visto, farà sollevare i re e i potenti dalle loro sedi, e i forti dai loro troni...”
Anche in Enoch, come nei Profeti, si usa spesso il termine bar enosh in riferimento all'essere umano. Ma il Figlio dell'Uomo è una figura particolare, "simile" ad un uomo, che viene per giudicare e distruggere il male. Non necessariamente nel senso letterale di un superangelo reale, i significati possono essere simbolici.
In ogni caso, in greco l'espressione "figlio dell'uomo" non significa nulla di particolare, indica che uno è il figlio di un uomo, ma si dovrebbe togliere l'articolo per dare il senso ebraico (huiòs anthropu, figlio di uomo), che in ogni caso non sarebbe espresso perché la cultura greca non contiene questo epiteto particolare "figlio di" per indicare la natura umana.
“Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l'opera sua.” - Mt 13:41
Gesù non associa quasi mai se stesso al Figlio dell'Uomo perché quella figura non è lui, prima della risurrezione ed ascensione. Lo diventa dopo, quindi fa una sorta di "associazione futura", evitando di parlarne in prima persona. In rari casi, lo fa. Nel Libro di Enoch il Figlio dell'Uomo si guadagna il titolo grazie alla sua giustizia, per cui viene scelto dal Signore:
“Là vidi uno che aveva una testa carica di giorni, e il suo capo era bianco come lana; presso di lui c’era un altro, il cui volto aveva l’aspetto di un uomo, e il suo volto era piena di grazia, come quello degli angeli santi. Interrogai l’angelo, che mi accompagnava e mi mostrava tutti i segreti, su quel figlio dell’uomo, chi fosse, da dove venisse e perché andasse con la sua testa carica di giorni. Egli mi rispose: Questi è il figlio dell’uomo, che ha giustizia, che dimora presso la giustizia e che rivela tutti i tesori di ciò che è nascosto; poiché il Signore degli Spiriti lo ha scelto, e la sua sorte ha superato tutti in terno per la giustizia di fronte al Signore degli Spiriti... Questo figlio dell’uomo che hai visto, farà sollevare i re e i potenti dalle loro sedi, e i forti dai loro troni...”
Anche in Enoch, come nei Profeti, si usa spesso il termine bar enosh in riferimento all'essere umano. Ma il Figlio dell'Uomo è una figura particolare, "simile" ad un uomo, che viene per giudicare e distruggere il male. Non necessariamente nel senso letterale di un superangelo reale, i significati possono essere simbolici.
In ogni caso, in greco l'espressione "figlio dell'uomo" non significa nulla di particolare, indica che uno è il figlio di un uomo, ma si dovrebbe togliere l'articolo per dare il senso ebraico (huiòs anthropu, figlio di uomo), che in ogni caso non sarebbe espresso perché la cultura greca non contiene questo epiteto particolare "figlio di" per indicare la natura umana.
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Re: Chi o cosa è la Parola
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Ultima modifica di MassimoWlaBibbia il venerdì 13 gennaio 2023, 22:36, modificato 1 volta in totale.