Gualtiero ha scritto: ↑domenica 6 agosto 2023, 12:18
Le autorità ebraiche non decisero che Gesù non doveva morire durante la festa, Ma che non doveva essere arrestato durante la festa per non creare tumulto. E non perché quel giorno sarebbe stato un giorno di riposo, perché il giorno di riposo è Shabbat.
Il contrasto con Giovanni c'è perché pone tutto a un giorno prima.
È la stessa cosa perché se l'arresto avvenne il giorno 15 allora vuol dire che anche la morte avvenne il giorno 15 ed era un giorno festivo di riposo. Quindi quando i capi dell'ebraismo decisero di non arrestarlo il giorno 15 significa che doveva morire prima di quel giorno. Poi tu poni il giorno 15 al Venerdì ma ti dimentichi che per una regola ebraica il giorno 15 non poteva cadere di Venerdì
però la traduzione di Marco 14,12 "il primo giorno degli azzimi" è giusta. Il testo Greco dice:
"και τη πρώτη ημερα των αζυμων" che si traduce "e, al primo giorno degli azzimi" e non "il giorno prima degli azzimi" .
Tutti questi contrasti stanno a dimostrare che è poco importante il giorno esatto in cui è stato Crocifisso Gesù. Sono tutti dogmi di fede religiosa.
Come ti ho detto i capi non volevano arrestare Yeshua il giorno 15 e quindi farlo morire nel giorno della festività. Inoltre il 15 di Nisan non può cadere mai di Venerdì. Questo deve far dividere la tua traduzione e Gianni spiega benissimo anche dal punto di vista grammaticale si può tradurre anche il giorno prima degli azzimi dove per azzimi o pasqua si intende tutto il periodo 14-21 come si capisce anche da Marco 14,1
Non era l'unico segno, gli stessi sacerdoti in Giovanni 11,47 riconoscono che "quest'uomo compie molti segni"
Anche la morte e risurrezione di Gesù, sono dogmi di fede religiosa.
<Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere> usare il verbo λυσατε/λυω con "distruggete" mi sembra davvero eccessivo. Lo stesso termine è usato in Marco 11,2 ed è tradotto con "scioglierlo" e cioè sciogliere l'asino da dove era legato; come anche Luca 19,30. in Giovanni 11,44 questo termine è usato da Gesù per dire di sciogliere Lazzaro dalle bende.
Anche il verbo εγερω/εγειρω che nel passo sopra citato e tradotto con "risorgere" nei Vangeli viene usato per dire "alzarsi" o "svegliarsi" per esempio "dal sonno". in Matteo 9,6 è usato da Gesù per dire al paralitico "alzati" prendi il leccuccio e cammina. Quindi niente d'istruzione del tempio e risurrezione. Anche qui è usato un linguaggio idiomatico, ma comunque ne viene almeno spiegato il senso, e cioè che Gesù parlava del tempio del suo corpo; Però anche quest'altro è un linguaggio idiomatico.
Questo termine "εγερω" è usato anche dai discepoli nel momento in cui trovarono la tomba vuota, per dire che si è svegliato. Per dire risurrezione si usa un altro termine "αναστσις/anastasis" e non viene mai usato quando trovano la tomba vuota.
Come puoi vedere: morte, risurrezione, tre giorni, tre notti, il segno, Pasqua, vigilia di Pasqua, Agnello sacrificale che toglie i peccati del mondo, parasceve, sabato, e così via; sono tutti dogmi di fede religiosa per cogliere la gente. Il messaggio di Gesù è un altro, molto, ma molto più importante. Una verità di salvezza mondiale, che se fosse stata colta dall'inizio non si sarebbero persi 2000 anni dietro a dogmi di fede religiosa. Ma non tutto è perduto.
Anche la credenza nella resurrezione dei morti è un dogma di fede e quindi? Questo non significa che non può essere un fatto reale.
Poi tutto il discorso su Giovanni 2,18-19 non si capisce cosa vuoi dire. È chiaro da tutto il contesto che si intende morte e resurrezione perché si dice che Yeshua parlava del tempio del suo corpo e che i discepoli si ricordarono di queste parole dopo la resurrezione Se si intende per resurrezione allora il segno ha un senso altrimenti non vedo che senso possa avere ciò che disse Yeshua.
Del resto contare 3 giorni e tre notti e farli finire alla sua morte non avrebbe nessun senso come segno messianico
Gautama Siddharta prima di Gesù ci andò molto vicino ma non rese bene il concetto come Gesù.
Non vedo cosa centri Gautama Siddartha con Yeshua ne con questa sezione che discute sui vangeli dove è detto chiaramente che nessuno va al padre se non per mezzo di lui.