CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

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Michele
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Michele »

Nuova Riveduta:
Romani 10:8-13

8 Che cosa dice invece? «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede che noi annunciamo; 9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 11 Difatti la Scrittura dice:
«Chiunque crede in lui, non sarà deluso».
12 Poiché non c'è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.

C.E.I.:
Romani 10:8-13

8 Che dice dunque? Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo. 9 Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10 Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 11 Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12 Poiché non c'è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. 13 Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

Nuova Diodati:
Romani 10:8-13

8 Ma che dice essa? «La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede, che noi predichiamo; 9 poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. 10 Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione per ottenere salvezza, 11 perché la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui non sarà svergognato». 12 Poiché non c'è distinzione fra il Giudeo e il Greco, perché uno stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti: «Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato».
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Nuova Riveduta:
Giovanni 3:14-20

(Nu 21:4-9; Gv 12:32-33) 1Gv 4:9-10 (Gv 6:40; 3:36)
14 «E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte;

C.E.I.:
Giovanni 3:14-20

14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.

Nuova Diodati:
Giovanni 3:14-20

14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 16 Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 19 Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate;
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Giovanni 12:32-33

32 e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me». 33 Così diceva per indicare di qual morte doveva morire.
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1Giovanni 4:9-10

9 In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. 10 In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati.
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Giovanni 6:40

Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
Giovanni 3:36

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui».
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Israel75
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Israel75 »

L'interlineare dà "signore":
(Rm 10:13) πᾶς γὰρ {infatti} ὃς {chiunque} ἂν ἐπικαλέσηται {avrà invocato} τὸ {il} ὄνομα {nome} κυρίου {del signore} σωθήσεται {sarà salvato}.
In Rm (10:9) parla del signore Gesù esplicitamente .

"Kurios" dal vocabolario greco significa signore nel senso di maestro (Master) , quindi parla inequivocabilmente di Gesù direi :!: .
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Antonino
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Antonino »

Se Paolo cita Gioele 2:32 applicandolo a Yeshùa, quindi Gioele faceva riferimento a Yeshùa?
Chiunque invocherà il nome di Yahweh sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto Yahweh, così pure fra i superstiti che il Yahweh chiamerà.
[Gioele 2:32 INR]
Anche Pietro a quanto pare, citando Gioele fa riferimento a Yeshùa!
Quindi?......... :arrow:
Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare!
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Gianni
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Gianni »

Il testo di Gle 2:32 dice: “Chiunque invocherà il nome di YHVH sarà salvato”. Qui non si parla del messia ma del Dio uno e unico d’Israele. Paolo cita questo passo in Rm 10:13. Paolo non fa un’applicazione diversa. Dal contesto si nota come egli, parlando di Israele, si riferisca a Yhvh. A conferma che Paolo non modifica l’applicazione di Gle 2:32 abbiamo le traduzioni ebraiche di Rm 10:13, che riportano il tetragramma (cfr. http://www.bayithamashiyach.com/Romans_10.pdf). La stessa cosa vale per la citazione che fa Pietro in At 2:21. – Cfr. http://www.bayithamashiyach.com/Acts_2.pdf.
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Antonino
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Antonino »

Chiunque invocherà il nome di YHWH sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto YHWH, così pure fra i superstiti che YHWH chiamerà. [Gioele 2:32 INR]

La parte finale del capitolo 2 di Gioele è motivo di gioia! Il Suo nome יואל (Yoel) ha il significato di Yahweh è Dio....... Come ho potuto comprendere dalla mia breve esperienza biblica, il nome applicato ad un profeta ha nel suo significato il compimento del suo servizio (ministero)........... יואל (Yoel) in buona sostanza rivela chi è Dio, qual è il nome con cui invocarlo!
Il richiamo di Pietro alla profezia di Gioele: "
Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito. Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE. [Gioele 2:28-31 INR]

Questo richiamo di Pietro era dovuto al fatto che gli Israeliti non avevano compreso che i 120 erano ripieni di Spirito Santo, pensando che fossero ubriachi! Infatti Pietro disse:
Questi non sono ubriachi, come voi supponete, perché è soltanto la terza ora del giorno; ma questo è quanto fu annunziato per mezzo del profeta Gioele: [Atti 2:15-16 INR]

Il profeta Gioele annunziò la discesa dello Spirito di santità in mezzo agli uomini per mezzo dell'opera del signore Yeshùa!
La Sua opera consisteva nel far conoscere Yahweh al mondo e per mezzo del ravvedimento essere battezzati con lo Spirito di Santità del Padre Yahweh! Giovanni il Suo precursore questo annunciava:
Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo". [Marco 1:8 INR]

Yeshùa (Yahweh-Salva), costituito da Dio (YaHWeH) nostro Re/Signore, Consacrato/unto ha sparso prima negli Apostoli e poi in tutti quelli che si ravvedono lo Spirito di Santità:
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. [Atti 2:32-33 INR]

Pietro a coloro che chiesero con cuore rotto e contrito ha potuto dichiarare:
"Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato per l'autorità di Yeshùa il Consacrato. Per il perdono dei vostri peccati, voi riceverete il dono dello Spirito di Santità. Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti YaHWeH, nostro Dio, ne chiamerà". [Atti 2:38-39 INR]
Shalom
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Michele
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Michele »

se il nome da invocare fosse veramente quello di Dio, sarebbe tutto piu facile
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Michele
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Michele »

Essere salvi invocando il nome di Dio, secondo me è un'opportunità che tutti possono avere, a prescindere dalla religione o dal contesto in cui vivono. Invocare il nome di Gesù invece, diverrebbe già un freno per coloro che non hanno mai conosciuto il figlio di Dio. In questo senso, invocare il nome di Dio per la salvezza, sarebbe straordinario.
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Antonino
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Antonino »

Giovanni Z. ha scritto:Cosa significa quindi " invocare il NOME di Dio " ?
La parola ebraica che indica il nome è שׁם (shem). La concordanza strong H8034, riporta:
שׁם
shem
Una parola primitivo (forse un po 'dal H7760 attraverso l'idea di posizione precisa e ben visibile; confrontare H8064 ); una denominazione, come un marchio o memoriale di individualità; implicitamente l'onore, l'autorità, il carattere

Quindi il suo significato chiaro è proprio quello del nome anagrafico: denominazione, come un marchio o memoriale di individualità

Il significato meno esplicito ma comunque deducibile è quello del: l'onore, l'autorità, il carattere

Cosa intendeva dire Gioele e poi Pietro e Paolo? Forse volevano invocare la Sua autorità? Il Suo carattere? il Suo Onore?

La Parola invocare è molto esplicita al riguardo:
קרא
1. Chiamare, chiamare, recitare, leggere, gridare, proclamare
a. (Qal)
1. Chiamare, piangere, emettere un suono forte
2. Chiamare unto, grido (di aiuto), call (con il nome di Dio)

Non so Giovanni quale idea tu, ti sia fatta! Ovviamente quello che ho riportato può essere opinabile e interpretabile a seconda del personale credo! (e ci mancherebbe altro! :) )........ Ma esiste un episodio nella scrittura che risponde credo in maniera esaustiva alla tua seconda domanda.
Giovanni Z. ha scritto:Invocare il tetragramma YHWH ?
Dateci dunque due tori; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senz'appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l'altro toro, lo metterò sulla legna, e non vi appiccherò il fuoco. Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome di YHWH; il dio che risponderà mediante il fuoco, lui è Dio". Tutto il popolo rispose dicendo: "Ben detto!" [1 Re 18:23-24 INR]

Credo che sia esplicito che Elia chiaramente gridò, letteralmente il nome di Yhwh!

All'ora in cui si offriva l'offerta, il profeta Elia si avvicinò e disse: "YHWH, Dio d'Abraamo, d'Isacco e d'Israele, fa' che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine tuo. Rispondimi, YHWH, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o YHWH, sei Dio, e che tu sei colui che converte il loro cuore!" [1 Re 18:36-37 INR]

Elia esplicitamente chimava il Suo Santo nome! Inutile aggiungere che il nome di Elia deriva dall'Ebraico EliYahu che ha il significato di: Yahweh è Dio....... Shalom
Giovanni Z. ha scritto:O invocare il NOME di Dio è qualcosa di più complesso e particolare?
Non so cosa intendi per particolare! Ma credo che YHWH è molto esplicito :mrgreen: Le cose misteriose e particolari appartengono alle religioni misteriche! :arrow: :mrgreen: Ah! Il Mistero dei Misteri Misteriosi! :|
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Gianni
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Gianni »

Nel linguaggio semitico (che è quello della Bibbia) il nome indica la realtà della persona, l’essere costitutivo, la sua essenza: “Come è il suo nome, così è lui”. - 1Sam 25:25.
Questo concetto è espresso anche dalla nota frase proverbiale “nomen omen” che potrebbe essere tradotta “il nome è un presagio”, “un nome, un destino”, “il destino è nel nome”, “di nome e di fatto”. Anche gli antichi romani credevano che nel nome della persona fosse indicato il suo destino.
In Is 30:27 (“Ecco, il nome di Geova viene da lontano, ardente con la sua ira e con gravi nubi”, TNM) non si allude a chissà quale etimologia del Nome, fatta risalire a tempi lontani, ma alla persona stessa di Dio. Il nome è la realtà di ciò che il nome evoca, si tratti di Dio, di una persona o di una cosa. Questo è il linguaggio della Bibbia.
Invocare il nome, è invocare la persona: “Tu stesso sei in mezzo a noi, o Geova, e su di noi è stato invocato il tuo proprio nome” (Ger 14:9). Nella traduzione di questo passo viene perso il parallelismo, così caro agli ebrei, che il testo biblico ha. Il passo, messo in bell’italiano, suona: “E tu sei tra di noi, Yhvh; e il tuo nome su di noi è invocato”.
Qui si ha quello che nello stile di composizione è chiamato un chiasmo (dalla lettera greca χ – chi – in cui la prima parte della frase in alto si collega alla seconda parte della frase in basso e la seconda parte della frase in alto si collega alla prima parte della frase in basso). Non si dimentichi che il brano di Geremia è scritto in poesia. Qui il chiasmo è perfetto. Nel secondo dei due paralleli, che iniziano tutti e due con la congiunzione “e”, le parole seguono un ordine inverso rispetto al primo.
Oltre al chiasmo qui si ha anche una tipica figura ebraica di composizione: la frase del primo parallelo (“Tu sei tra di noi, Yhvh”) è ripetuta con parole diverse nella frase del secondo parallelo (“Il tuo nome su di noi è invocato”). Nel primo parallelo si ha perciò l’identificazione “tu”-“Yhvh”, che nel secondo parallelo assume il sinonimo di “il tuo nome”. In pratica, “il tuo nome” significa “tu”-“Yhvh”. Il nome è la persona stessa.
Questo concetto ebraico è presente in tutta la Scrittura. Noi (concetto occidentale) diciamo che una persona ha un nome; l’ebreo (concetto biblico) dice che la persona è il suo nome.
Nella Scrittura il nome indica la natura stessa della persona. La Bibbia dice che “Adamo mise a sua moglie il nome di Eva, perché doveva divenire la madre di tutti i viventi” (Gn 3:20). Il nome ebraico חוה (Khavàh), da cui il nostro “Eva”, significa “vivente”. Già dal primo nome che sia mai stato assegnato da un essere umano ad un altro essere umano si apprende il valore che il nome assume nella Bibbia. “Questa sarà chiamata Donna [אשה (ishàh); “uomo-femmina”; come dire “uoma”, se ci si passa il termine], perché dall’uomo [איש (ish)] questa è stata tratta” (Gn 2:23). Dio cambia il nome ad Abramo: “Il tuo nome dovrà divenire Abraamo [אברהם (avrahàm), “padre di popoli”], perché di sicuro ti farò padre di una folla di nazioni” (Gn 17:5). Il nome indica quindi la natura e il destino di vita della persona. Ad Abraamo Dio dice: “In quanto a Sarai tua moglie, non la devi chiamare col nome di Sarai, perché il suo nome è Sara [שרה (Saràh); “signora”, “principessa”]. E certamente la benedirò”. - Gn 17:15,16.
Così è in tutta la Bibbia, anche nelle Scritture Greche. Un angelo dice a Giuseppe (lo sposo della madre del Messia) circa il figlio che lei avrà: “Tu gli dovrai mettere nome Gesù, poiché egli salverà il suo popolo dai loro peccati” (Mt 1:21). Si noti qui non solo l’imposizione del nome, ma la ragione per cui tale nome è imposto: “Poiché egli salverà il suo popolo”. Ma non poteva chiamarsi Beniamino o Amos o Simone e salvare lo stesso il popolo? Per la mentalità occidentale ciò sarebbe stato indifferente. Per la mentalità biblica, no. Perché nel nome c’è il destino della persona. Il nome imposto al Messia doveva essere proprio יהושע (Yehoshùa), che significa “Yah salva”. Questo nome sarebbe stato il programma di vita del Messia: attraverso di lui Dio avrebbe recato la salvezza. Nel testo greco il nome Yehoshùa è tradotto con Ỉησοῦς (Iesùs), già usato dalla LXX greca per tradurre il nome ebraico “Yehoshùa”, Giosuè, il successore di Mosè.
Nella Scrittura, quindi, il nome rappresenta l’autentica personalità della persona e, in certo senso, il suo destino o programma di vita.
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Antonino
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Re: CHIUNQUE NOMINA IL NOME... SARA' SALVATO

Messaggio da Antonino »

Non vale forse lo stesso criterio per Yahweh?

Ehjè ascèr ehjè (Sarò quel che sarò, vale a dire: Farò per voi ciò che mai non feci sinora). Indi disse: Così dirai ai figli d’Israel: Ehjè [Sarò] mi mandò a voi.

Alla luce delle tue considerazioni possiamo dire: "Un nome che è tutto un programma!" ;)
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