Mangiare sangue

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zelda70
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Mangiare sangue

Messaggio da zelda70 »

Buongiorno a tutti
vorrei porvi un quesito



Da Levitico capitolo 17

-Versione CEI 2008
13Se qualcuno degli Israeliti o degli stranieri che dimorano fra di loro prende alla caccia un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue e coprirlo di terra; 14perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto è la sua vita. Perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita di ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato.
15Ogni persona, nativa o straniera, che mangi carne di bestia morta naturalmente o sbranata, dovrà lavarsi le vesti, bagnarsi nell'acqua e resterà impura fino alla sera; allora sarà pura. 16Ma se non si lava le vesti e il corpo, porterà la pena della sua colpa»».

-Versione TNM
“13 “‘In quanto a qualunque uomo dei figli d’Israele o a qualche residente forestiero che risiede come forestiero in mezzo a voi il quale prenda a caccia una bestia selvaggia o un volatile che si può mangiare, ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere. 14 Poiché l’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue mediante l’anima in esso. Di conseguenza ho detto ai figli d’Israele: “Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perché l’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue. Chiunque lo mangi sarà stroncato”. 15 In quanto a qualunque anima che mangi un corpo [già] morto o qualcosa di sbranato da una bestia selvaggia, sia nativo che residente forestiero, deve in tal caso lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed essere impuro fino alla sera; e dev’essere puro. 16 Ma se non le laverà e non bagnerà la sua carne, deve quindi rispondere del suo errore’”.”





Ragionando su questi versetti si vede come nei primi due (13 e 14) il comando sembra molto chiaro; a chiunque è fatto divieto di mangiare carne NON DISSANGUATA di qualsiasi animale cacciato altrimenti il trasgressore sarebbe stato stroncato
Negli ultimi due però la cosa sembra all'opposto. Capisco che se si mangia la carne di un animale sbranato, esso, per effetto delle ferite, sia praticamente dissanguato. Ma qui si dice anche "carni di bestia morta naturalmente" e, in questo caso, tutto mi fa presumere che non sia dissanguata; anzi. Molto probabile che non lo sia...

Schematizzo:
Versetti 13-14 DIVIETO DI MANGIARE IL SANGUE DI QUALSIASI CARNE DI ANIMALE CACCIATO PENA LO STRONCAMENTO
Versetti 16-17 Se qualcuno mangia carne di animale GIA' MORTO O SBRANATO (vedi ragionamento sopra) E' IMPURO FINO ALLA SERA E DEVE PURIFICARSI; SE NON SI PURIFICASSE RISPONDERA' DEL SUO ERRORE.


La domanda, a questo punto, è questa:
Come si possono conciliare i versetti 13 e 14 con i versetti 15 e 16?

Grazie a tutti per l'attenzione
Zelda
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Michele
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Michele »

Una piccola parentesi, dato che si stava parlando di soffio vitale, di anima ect. Qui viene detto che "ogni essere vivente è il suo sangue", e quindi avremo già una versione diversa dal soffio vitale. Quindi l'essere vivente è il suo sangue ma anche il suo soffio? Non sarà che per essere vivente si intenda qualcosa di molto più complesso? Altrimenti a cosa sarebbe servito l'essere a immagine e somiglianza di Dio? Che forse Dio ha soltanto il soffio di vita?
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Gianni
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Gianni »

Ciao, Zelda. Nel passo di Lv 17:13-16, da te citato, sono contenute due norme.
La prima riguarda il divieto assoluto di cibarsi di sangue. La seconda riguarda i cibarsi di animali non cacciati ma trovati morti (da sé o perché feriti). Questa seconda norma è specificatamente richiamata da questi altri due passi:
• Es 22:31: “Non dovete mangiare nel campo carne che è stata sbranata da una bestia selvaggia. La dovete gettare ai cani”. – TNM.
• Dt 14:21: “Non dovete mangiare nessun corpo [già] morto. Lo puoi dare al residente forestiero che è dentro le tue porte, e lo deve mangiare; o si può vendere ad uno straniero”. – TNM.
Sembrerebbe esserci un contrasto tra l’ingiunzione di Lv 17:10 (che vieta anche ai residenti forestieri in Israele di cibarsi di sangue) e quella Dt 14:21 (che concede al residente forestiero di mangiare carne di un animale morto da sé). Esaminiamo.
Gli ebrei sapevano benissimo di non poter assolutamente mangiare la carne non dissanguata di un animale morto da sé oppure ucciso da un altro animale. Infatti, quando erano ancora al Sinày, era stato intimato loro di disfarsi dei corpi degli animali morti (cfr. Es 22:31). In passo deuteronomico di 14:21 è in perfetta armonia con ciò, perché comandava agli israeliti entrati in Palestina di disfarsi delle carogne di animali morti non dissanguati (anche se permetteva loro di venderli agli stranieri). Il profeta Ezechiele poté dichiarare con orgoglio: “Io non mi sono mai contaminato; dalla mia infanzia a ora, non ho mai mangiato carne di bestia morta da sé o sbranata”. - Ez 4:14; si veda anche 44:31.
Venendo a Lv 17:10, qui è prescritto che nessun israelita e nessuno straniero residente con loro doveva mangiare sangue. Come spiegare allora l’apparente incongruenza? Gli esegeti biblici spiegano che c’era una distinzione tra forestieri e che dipendeva dalla loro condizione spirituale. L’espressione “residente forestiero” o “straniero che dimora tra voi” poteva indicare a volte uno straniero residente in Israele che però non era un vero e proprio proselito. Lo straniero vero proselito era un gher tzedek, mentre l’altro era un gher toshav. In tal caso Dt 14:21 si riferisce a questo tipo di stranieri, persone che non osservavano tutte le leggi di Dio e che quindi avrebbero potuto impiegare a modo loro le carogne di animali morti. Oltre a questi esegeti, ci sono anche studiosi ebrei che danno questa spiegazione. – Cfr. The Pentateuch and Haftorahs.
Rimane da capire perché Lv 17:15 ritiene impuro chi mangia carne non dissanguata degli animali morti da sé o uccisi da altri animali. Si legge in Lv 5:2: “Quando uno, anche senza saperlo, avrà toccato qualcosa di impuro, come il cadavere di una bestia selvatica impura, di un animale domestico impuro o di un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole”. Qui troviamo un indizio importante, che è questo: “Anche senza saperlo”. Gli ebrei potevano commettere errori in buona fede. Il passo di Lv 17:15 può essere inteso in questa ottica. Per capirci: un israelita poteva mangiare della carne che gli era stata data e, in un secondo tempo, venire a sapere che quella carne non era stata dissanguata. In tal caso era colpevole di un grave peccato, ma – siccome non era stato volontario – poteva tornare puro. A comprova si noti Lv 17:16: “Ma se non si lava le vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità”. Un parallelo di casi simili si ha confrontando Lv 15:19-24;20:18.

Riguardo ai rilievi fatti da Michele, va osservato che fa confusione tra nèfesh e neshamàh. La pessima traduzione fatta da TNM di Lv 17:14 (“L’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue”) è chiarita meglio da CEI che rende: “La vita di ogni essere vivente è il suo sangue”. La parola ebraica in questione è nèfesh. Riguardo a questa importantissima parola dell’antropologia biblica, rimando ai miei ben otto studi su nèfesh (http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=97" onclick="window.open(this.href);return false;).
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Eleazar
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Eleazar »

Si, ma il contesto e la provenienza di questi versetti quale è? Stiamo parlando di sangue animale sono da considerare i primi diciassette capitoli di Levitico che contestualizzano il versetto dieci.Quell'ogni sorta di sangue è riferito al contesto della ritualità e non va isolato dal contesto ed estrapolato.C'è poi da considerare il comando noetico.YHVH disse a noach per primo che si doveva cibare della carne senza nefesh,cioè la vita, e diceva di mangiare un animale morto. A noi oggi sembra scontato ma noach non mangiava carne,quindi doveva essere istruito.Al tempo di moshé i popoli vicini ad Israele si cibavano di sangue anche per motivi rituali.Ecco il contesto sociale e storico del divieto di YHVH di cibarsi di sangue. Prendere questo versetto per sostenere che YHVH vieti le trasfusioni a scopo terapeutico è un arbitrio.
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Enigma
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Enigma »

I testimoni di Geova per sostenere il divieto anche per le trasfusioni usano spesso la Scrittura di Atti 15:28,29 che dice: “Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!”

A prescindere che ho un senso di rigetto prendere il sangue di un altro nel mio corpo (specie quello di Michele perchè è un sangue pazzo :mrgreen:). Francamente, con questa Scrittura, non sono mai riuscito a concludere se questo divieto è riferito al sangue in genere o solo a quello animale. Pare si presenti ambiguo, perchè mentre nel contesto parla solo di sangue animale, quel “astenersi dal sangue” però, può far pensare che è riferito anche al sangue umano, così da assumendo un divieto generale. Vero è che il sangue usato per scopo terapeutico è diverso dal cibarsi, però comunque rimane sempre quel comando di “astenersi” che, per me, rimane ambiguo. Mi farebbe piacere sentire anche il vostro parere, chissà, forse grazie al voi potrò avere un'idea più chiara. :D
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Eleazar
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Eleazar »

Enigma, non è ambiguo. Di che stavano parlando gli apostoli nel concilio? Essi erano ebrei con la loro cultura tramandata. Quale era la cultura sul sangue? Quella espressa a Noach e quella espressa in Levitico(non solo il verso dieci).Quell'astenetevi dal sangue va contestualizzato alla cultura del tempo e del popolo non lo possiamo vedere con unh filtro di 2000 anni di storia di interpretazioni e dottrine. La nostra cultura occiodentale ci nporta a leggere alla lettera e senza calarci nella mentalità e soprattuto nel contesto dell'epoca. Ma questo non significa che si debba prendere sangue indiscriminatamente.
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Gianni
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Gianni »

Personalmente credo che riguardo al sangue occorra fare una riflessione più ampia, andando oltre le circostanze storiche del divieto per coglierne il principio.
Nelle circostanze storiche del tempo di Noè, della successiva Toràh e del concilio di Gerusalemme è del tutto evidente che le trasfusioni di sangue non erano contemplate né potevano esserlo, perché del tutto sconosciute. Qual era però il principio fondamentale del divieto divino? La santità del sangue, principio vitale. L’unico uso consentito del sangue era quello sacro. È proprio su questo principio che va posta l’attenzione. Dovremmo allora domandarci: se le emotrasfusioni fossero state una pratica ai tempi biblici, sarebbero rientrate nel divieto? Possiamo solo fare delle congetture, ovviamente, ma dovrebbero essere comunque basate sul principio. In questa riflessione, in assenza di prove certe, personalmente credo che la questione vada lasciata alla coscienza individuale. Personalmente ritengo che sarebbero state escluse né riesco ad immaginare uno degli apostoli steso su un lettino per ricevere o donare sangue. È per questo che nei miei documenti d'identità c’è un avviso firmato da me che vieta che mi venga praticata un’emotrasfusione finanche in caso di pericolo di morte.
Personalmente vi vedo lo stesso principio – ma applicato al contrario – circa il divieto di accendere fuochi durante il sabato. Ai tempi biblici accendere un fuoco era un vero e proprio lavoro che richiedeva fatica e forse ore. Oggi ci basta azionare un piccolo dispositivo e il fuoco si accende in una frazione di secondo. Il divieto era non contro il fuoco di sabato, ma contro il lavoro di sabato. Il Comandamento contemplava in tale divieto tutte le circostanze allora possibili: seminare, mietere, accendere il fuoco eccetera. Oggi rimane valido il principio, ma – a mio vedere – sarebbe solo farisaico attenersi alla lettera ed evitare di accendere di una lampadina elettrica durante in sabato. Deve essere un giorno di riposo particolarmente dedicato a Dio, non una schiavitù a regole e regolette che vanno oltre il principio. Nel caso del sangue, per lo stesso motivo, vedo la necessità di mantenere il principio perché non riesco ad immaginare che, se al tempo ci fosse stata la pratica delle emotrasfusioni, queste ne sarebbero state escluse. Il divieto di “astenersi” rafforza questa mia convinzione.
marco
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da marco »

Immaginatevi il caso, purtroppo non raro, di genitori che vietano ai medici la trasfusione di sangue che salverebbe il loro figlioletto e raccontano al bambino morente che Dio vuole così.
Da una parte l'amore sopraffatto, da un errato intendimento dei comandi biblici, dei genitori verso il figlio, lo stato d'animo del bambino che non capisce appieno il dramma della morte, dall'altra parte Dio con la Sua legge.
No, io non vedo Dio dall'altra parte. Semmai "disperato", perchè l'uomo non riesce a comprendere il linguaggio dell'Amore, che supera qualsiasi legge terrena.
Come si chiama quella forza che riesce a stroncare l'amore dei genitori verso i figli? Fede?
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Eleazar
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Eleazar »

Gianni, tolto il fatto che spesso sei tu che evidenzi che la legge non è un mero principio, io non sono affatto daccordo con quello che dici e, parlando proprio con ebrei sia su forum che direttamente, essi mi dicono che il divieto di YHVH si riferisce al non mangiar carne con la sua vita dentro, il suo sangue. Tanto è vero che in Levitico 17:15,16 si dice che chi mangia un animale morto, deve essere impuro mentre nei versetti precedenti si dicve che chi mangia il sangue di un animale deve essere reciso. Si eprimono concetti diversi. Un animale morto da solo o sbranato contiene sangue,non vi è dubbio.
Al tempo di Mosè, molti popoli si cibavano del sangue animale a scopi rituali,pseudoterapautici e puramente mangerecci. Inoltre, il contesto di Levitico riguarda tutta l'usanza di uccidere gli animali e spruzzarne il sangue sull'altare per l'espiazione.Il santuario era un vero e proprio macello,dove i sacerdoti svolgevano anche la funzione di macellai. Quindi il comando di uccidere un animale e portarlo nel tempio serviva a tenere unito il popolo, ed a insegnare che per l'espiazione delle colpe occorreva il sangue. Quando venne il māšīāḥ egli portò al massimo grado il senso della ritualità descritta in Levitico e sublimò il significato della santità del sangue;tanto è vero che non fu più necessario eseguire quei sacrifici poichè in nome di yeshua il māšīāḥ vengono espiati i peccati di tutti.
Se si volesse estendere il principio allora dovremmo eseguire lo stesso rito anche su pesci ed animali con un circuito sanguigno diverso dai mammiferi, invece questo non viene considerato. Ma, a parte quest'ultimo ragionamento, nemmeno io vedo gli apostoli seduti su un lettino con la flebo di sangue.Perchè? E' ovvio Gianni, con il loro retroterra culturale non lo avrebbero mai permesso.
Oggi le questioni in ballo sono diverse.Perchè? La scienza medica ha compreso che non vi è ritualità nelle emotrasfusioni ma esse servono a ripristinare il giusto apporto di ossigeno ai vari organi vitali,compreso il cervello. E' vero che si possono adottare altre tecniche, ma è altresì vero che non in tutti gli ospedali ci sono medici preparati e strutture sanitarie adeguate.
Quindi ci si può trovare a dover decidere di morire,o perdere un organo o un arto,oppure di non perdere nè vita nè organi scegliendo la trasfusione. Il principio che rimane quale è? Vallo a sapere con precisione!! Ma anche perdere la vita o rimanere permanentemente invalidati per non aver preso il sangue oppure opporsi alla trasfusione che riguarda un minore, non è contro un principio?

Qui non stiamo parlando di fonicazione , adulterio, furto o assassinio che furono sbagliati, lo sono e lo saranno. La legge parla dell'uso del sangue animale per scopi sacri, punto e basta. Attenzione ad evincene principi!!! Il contesto indica SEMPRE il sangue riguardante gli animali e si parla sempre di sangue che esce fino all'esaurimento della nefesh che lo conteneva. Le trasfusioni tra esseri umani prevedono l'asportazione di solo mparte del sangue a scopo di salvare la vita, oppure un arto o un organo, di un malcapitato.
Ultima modifica di Eleazar il venerdì 11 aprile 2014, 7:57, modificato 1 volta in totale.
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Gianni
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, la tua riflessione è più che giusta. Per questo ho detto che la questione andrebbe lasciata alla coscienza individuale.
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