Re: Adamo ed Eva erano dotati di una immortalità poi perduta a causa del peccato?
Inviato: giovedì 5 ottobre 2023, 16:13
Succede quando si legge il racconto alla lettera ...
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in Bereshit 2: 6 è detto che "Non c'era ancora, sulla terra, nessun arbusto della campagna, nè alcuna erba dei campi era ancora germogliata, perchè il Signore Dio non aveva (ancora) fatto piovere sulla terra, nè c'era l'uomo per coltivare il terreno.
Ne consegue che la presunta 'punizione' di Dio per l'uomo dopo il peccato non è dover lavorare la terra, ma il farlo con fatica ed ottenere 'anche' spine
Per carità, Gianni. E' chiaro che non intenda essere letterale ... però anche per risalire a dei sensi congrui bisogna tenere presente bene gli item, per poter fare x = 1, y 2 etc.
Eh, vedi che tu lo traduci come sospettavo si dovesse?“perché è stata la madre di tutti i viventi” (3:20)
Abramo di Ce disse che il concetto di immortalità non è ebraico e che l'essere umano fu creato mortale, ma solo destinato a vivere "leolam" nel senso di "un tempo molto lungo" e non 'in eterno'. A ciò mi è parso connettesse il progressivo accorciarsi della vita media dei patriarchi i quali a loro volta infrangono in vario modo buone norme di vita.Gianni ha scritto: ↑venerdì 6 ottobre 2023, 2:29 Buongiorno, AEnim. Se credi …
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Capp. dal 42 al 52, da pag. 443.
Il Post è di Rav Stefano Di Mauro, ché ebreo e. Vive a Gerusalemme..AEnim ha scritto: ↑giovedì 19 ottobre 2023, 14:31 Si, ma abbiamo tanti testi di illustri commentatori che dicono queste cose, sono stati anche linkati nelle pagine precedenti. Abbiamo portato Dante Lattes (lo rilinko) poi c'è pure Luzzatto mi pare, insomma non manca certo l'esegesi ebraica che dice queste cose, ma si fatica molto a capire come le ricavi dal testo ed è questo che si desiderava.
Ciò che qui ci preme è l'analisi del testo e come esse dal testo si ricavino, perchè così sommariamente ciascuna interpretazione chiede di minimizzare, quasi rimuovere, la presenza di particolari che spiegazione non trovano. Di ciò risente tutto.
Dal testo di Gianni se ne ricava che sia un insegnamento e non soffermarmiamoci sui particolari, sulle quisquiglie, e invece è proprio sui particolare che bisogna soffermarsi, proprio su quelli che non si riesce a collocare in questa o in quella interpretazione.
E non è nemmeno possibile trattare del solo tema della immortalità senza tirare in ballo anche le più piccole minuzie.