Era figlio di MAttatia sommo sacerdote. Ha condotto la lotta contro Antioco ed infine ha permesso di ripurificare il tempio.animasalvata ha scritto: ↑martedì 19 aprile 2022, 8:36 Hai fatto un riepilogo di scrittura ma non hai detto nulla di nuovo. Unica cosa: Giuda Maccabeo era un capo del popolo ma non era un unto. Non tutti i principi di un popolo sono unti salvo i casi in cui la scrittura li chiama espressamente unti. Per esempio Zorobabele era un governatore ma non era un unto, stessa cosa Giuda Maccabeo. Diverso è il caso di Ciro che la scrittura lo chiama espressamente unto. Adesso non è che tutti i principi, governatori diventano automaticamente dei Messia.
Alla sua morte il popolo lo pianse.
« Tutto Israele lo pianse: furono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni, esclamando: "Come è caduto l'eroe che salvava Israele?". Il resto delle imprese di Giuda e delle sue battaglie, degli eroismi di cui diede prova e dei suoi titoli di gloria non è stato scritto, perché troppo grande era il loro numero. » ( 1Macc 9,20-22, su laparola.net.)
Tutti gli indizi portano a questo tempo. Tutti i capitoli che circondano il 9, cioè il capitolo di questa profezia.
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Nel 170 a.E.V. scoppia una guerra tra l’Egitto di Tolomeo VI Filometore ed i Seleucidi. Antioco ebbe la meglio impadronendosi di Pelusium. I Seleucidi, come i Tolomei prima di loro, avevano una sovranità sulla Giudea: rispettavano la cultura ebraica e proteggevano le istituzioni ebraiche. Questa politica fu drasticamente invertita da Antioco IV, provocando dure persecuzioni e una rivolta contro il suo governo, la rivolta dei Maccabei. Antioco punta verso Israele, il popolo dei santi in quel tempo è quello. Le imprese di questo re sono terribili perché profanò il tempio e con un decreto, proibì le pratiche ebraiche minacciando con la pena di morte chi non si atteneva alle sue regole come l’adorazione degli dei cananei come Baal; profanò i loro sabati e molti Israeliti accettarono di sottomettersi (1 Maccabei 1:48-51). Andò fino a erigere un altare a Zeus e sacrificare un maiale nel tempio. Un ebreo, Mattathias, si rifiutò di conformarsi alle pressioni e quando un funzionario greco cercò di farlo sacrificare a una divinità pagana, Mattatia, (sommo sacerdote definito il padre dei Maccabei) lo uccise. Mattatia aveva guidato una rivolta armata contro parte dell’esercito del re tiranno.
Il re spedì ancora decreti per mezzo di messaggeri a Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze straniere al loro paese, di far cessare nel tempio gli olocausti, i sacrifici e le libazioni, di profanare i sabati e le feste e di contaminare il santuario e i fedeli, di innalzare altari, templi ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, di lasciare che i propri figli, non circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, così da dimenticare la legge e mutare ogni istituzione, pena la morte a chiunque non avesse agito secondo gli ordini del re. Secondo questi ordini scrisse a tutto il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di sacrificare città per città. (1 Maccabei 1:44-51)
Dal versetto 11 del capitolo 8 di Daniele viene scritto: “Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese. Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato".(Dn 8:11-14)
«L'offerta che Aronne e i suoi figli faranno al Signore il giorno in cui riceveranno l'unzione è questa: un decimo di efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. (Levitico 6,13)
Antioco tentò di ellenizzare gli ebrei nel 168 a.E.V., incontrando la resistenza del popolo ebraico. La profanazione del tempio durò circa 3 anni e mezzo “fino a 2300 sere e mattine” che sono 1150 giorni (perché il sacrificio quotidiano che la legge stabiliva era uno la sera e uno alla mattina).
Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macedone, figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Kittim sconfisse Dario, re dei Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto, cominciando dalla Grecia. 2Intraprese molte guerre, si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; 3arrivò sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti popoli. La terra si ridusse al silenzio davanti a lui; il suo cuore si esaltò e si gonfiò di orgoglio. 4Radunò forze ingenti e conquistò regioni, popoli e principi, che divennero suoi tributari. 5Dopo questo cadde ammalato e comprese che stava per morire. 6Allora chiamò i suoi luogotenenti più importanti, che erano cresciuti con lui fin dalla giovinezza e mentre era ancora vivo divise tra di loro il suo impero. 7Regnò dunque Alessandro dodici anni e morì. 8I suoi subalterni assunsero il potere, ognuno nella sua regione; 9dopo la sua morte tutti cinsero il diadema e dopo di loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i mali sulla terra. (1Maccabei 1:1-9)
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TRa l'altro nei versetti finali si parla di "colui che crea desolazione"
parte finale del versetto 27: “E sull’ala* di cose disgustanti ci sarà colui che causa desolazione;+ e fino a uno sterminio, la medesima cosa decisa si verserà* anche su colui che giace desolato”.(TNM)
i due termini in questione sono:
מְשֹׁמֵ֔ם (mə•šō•mêm) e significa "colui che crea desolazione".
Questo termine, come spiega Rashì, è riferito ad un idolo pagano, una statua di pietra. Ecco il suo commento al testo ebraico:
“and on high, among abominations will be the dumb one: This is a pejorative for pagan deities. i.e., on a high place, among abominations and disgusting things, he will place the dumb one, the pagan deity, which is dumb like a silent ston”
“e in alto, tra gli abomini ci sarà quello muto


Quindi, secondo Rashì, la prima parte è così:
"in un luogo alto, tra abomini e cose disgustose, metterà il muto, la divinità pagana, che è muta come una lapide silenziosa”
Nel secondo caso, che TNM traduce con "colui che giace desolato", altre traduzioni riportano "desolatore" o "devastatore".
Il termine, (שֹׁמֵֽם׃ (šō•mêm), sta per "creante desolazione", quindi si tratta del devastatore.
Questo soggetto calza a pennello con Antioco Epifane IV, perfettamente in linea con tutti gli altri versetti. In qualunque modo si rigiri la frittata il risultato è lo stesso.
I Calcoli
il senso della profezia è che Geremia profetizza 70 anni della desolazione delle nazioni.
Daniele mostra un periodo moltiplicato x 7, cioè 70x7. Questo non è nuovo nella bibbia:
"Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!" (Gen 4:15)
Le desolazioni della regione erano cominciate con la deportazione in Assiria, se ricordo bene intorno al 701 a.E.V.
Qui, anche se volessimo calcolare 490 anni tornando indietro dal 165 dove arriviamo? Esattamente prima che il nuovo regno di Babilonia sorge.
Per i primi 70x7 anni non si ha una data di partenza. 70 e 7 sono numeri simbolici.
L'altro calcolo è:
da quando è uscita la parola fino a un unto, un capo...7 e 62 settimane.
Per fare questi calcoli siamo stati tratti in inganno da conteggi proposti. Dato che 70 =7+62+1, allora si è proceduto nel classico modo. Facendo così però gli autori degli studi e le chiese hanno fatto compiere un balzo all'ultimo numero, 1, che moltiplicato per 7 risulta essere l'ultima settimana. Quindi si inserisce un periodo di X anni in mezzo. Prima si calcolerebbero 69 settimane (7+62). Poi c'è una pausa di X anni prima di arrivare all'ultima parte. C'e chi fa peggio. Piuttosto di compiere un salto di alcuni anni pone l'ultima settimana ai giorni nostri o ancora nel futuro compiendo addirittura un salto quantico.
7 e 62 sarebbero a se stanti. Non sommati, altrimenti ci sarebbe scritto 69.
7x7 = 49 anni. Dal 598 arriviamo a Ciro. Il 7 è simbolico non possiamo pretendere una data esatta ma comunque ne troviamo una molto vicina.
Ciro figlio di Cambise I succedette il padre nel 558 a.E.V. e nel 547 a.E.V. prende il titolo di shar Parsu” Re di Persia” (come dimostra il cilindro di Nabonoide e confermato anche dallo scrittore Greco Erotodo – Enciclopedia Treccani) e inizia la sua opera di conquista. Tra il 547 ed il 539 a.E.V. Ciro conquista molti regni fino a Babilonia (nel 539 a.E.V.).
Ciro cosa fa? è un condottiero che pone fine alle desolazioni dell'antidivino re babilonese e permette il ritorno dall'esilio e la riedificazione del tempio, quindi la purificazione dell'altare. Infatti subito dopo gli abitanti di Gerusalemme tornano in città in numero di 42360 e riprendono i loro culti al settimo mese di Ciro. (Vedi Esdra).
il 62. L ho spiegato prima. E' un numero insolito. 3 volte su 4 è in Daniele.
62x7 = 434
Dal 598 al 164 trascorrono esattamente 434 anni. Mi si potrà obiettare che non è il 598 ma il 597 o il 599, oppure che è il 165 e non il 164 la data. A questo punto, essendoci un risultato di una moltiplicazione x 7, troveremmo davanti a numeri decimali. Il numero intero più vicino è sempre il 62.
I calcoli tornano tutti perchè sono costituiti sopra agli eventi. Ci sono molti altri dettagli che collegano il capitolo 9 alle visioni del capitolo 8,10 e 11 nei primi versetti di Daniele 9.
corrispondenze:
- i 70 anni di Geremia con un periodo più lungo 70x7
- il re babilonese che rappresenta l''antidivino nel primo caso, con il re siriano che rappresenta l'antidivino nel secondo caso.
- il condottiero unto Ciro nel primo caso ed il condottiero unto Giuda nel secondo caso. Entrambi compiono una simile impresa messa in risalto da Daniele.
La giustizia divina alla fine ha la meglio. E guardacaso il nome Daniyel vuol dire "il mio giudice è D-o"