Nèfesh, neshamàh, rùakh

noiman
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da noiman »

Sì, Noiman, ma spiegami la questione dell’anima ebraica con la Scrittura alla mano.
Non ricordo se hai già presentato un tuo studio, se c'è potresti inviarcelo e da li si potrebbe partire, ma devi tenere conto che l'ebraismo tiene anche molto in considerazione la tradizione interpretativa del passato, la scrittura è stata studiata e commentata attraverso il midrash e altro.
Noiman
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Gianni
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Gianni »

Lo so, Noiman. La questione sta sempre lì: la tradizione. Temo si riproponga lo stesso scontro tra Scrittura e tradizione già avuto sul calendario. :-(
Margo27@live.it
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Margo27@live.it »

Noiman, L'Ecclesiaste dice che:“La sorte dei figli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l'uno, così muore l'altra; hanno tutti un medesimo soffio" Ec 3:19.
La nèfesh è la persona stessa e sia gli animali che gli umani sono nèfesh. Poi abbiamo neshamàh che indica il respiro dell’uomo e dell’animale, e muore con l’organismo per esempio vedi Gn 7:22. Poi abbiamo la Rùakh che si riferisce a ciò che dà vita al corpo sia umano sia animale (forza vitale). L'uomo la Scrittura dice che è fatto ad immagine di Dio, quindi se vogliamo questa è una differenza tra uomo e animale.
L'uomo è chiamato a testimoniare l'esistenza di un Creatore, la natura è chiamata a testimoniare a l'uomo incredulo l'esistenza del Creatore. E questo fa riflettere.
Se ti va e se interessa anche agli altri puoi continuare con il tuo pensiero. Mi interessa. Anche se per me fa fede il testo biblico, mi piace sentire anche i percorsi altrui. Sappi che se decidi di continuare, essendo una persona curiosa ti porro delle domande.
Ora vi saluto, vado con il mio coniglio a fare una bella passeggiata nella natura.
noiman
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da noiman »

Si …. ! Gianni! Io e te non abbiamo avuto scontri, li hai avuto con altri, il massimo che mi sono sentito di dirti è che non ero d’accordo sulla tua negazione della Torah orale come parte della rivelazione, lo hai ribadito nel tuo studio “Lo Spirito nelle sacre Scritture” dove a pag 35 e nota 74 scrivi: “La presunta Torah orale”, quindi le cose rimangono così e ognuno si tiene le proprie idee, ma come vedi tengo in considerazione i tuoi studi , da sempre…..rimane solo sempre la tua definizione di “rabbini” che mi suona male, oggi più che mai, ma anche questo non mi crea particolari problemi .

Ora per Margot , dovresti leggerti di Adin Stenisaltz il libro “L’anima” ed. Giuntina .
Poiché il sangue è la nèfesh” Dvarim 12/23” Adin commenta: è una delle spiegazioni più antiche che riguarda la parola nèfesh, il significato di forza vitale che abbandona il corpo quando il sangue esce e si porta via la vita, successivamente nèfesh si è caricata di significati e va a assumere il senso di vita emotiva e cognitiva, interiorità, l’io cosciente, in contrapposizione con neshamàh che è tradotta come “anima”
Aggiunge: Io … “io sono” è una affermazione semplice, forse esclusiva della specie umana, ma di fatto non è una affermazione che dichiara un contenuto, rimane una dichiarazione, perché si tratta di una distinzione assolutamente singolare che non comprende il “voi”che è l’immagine speculare dell’”io”, intuiamo che attraverso la nostra singolarità esiste la nostra essenza ma non sappiamo se è la nostra anima e non sappiamo neanche se ha provare il dolore è solo il nostro corpo o anche la nostra anima .
Anima e corpo si incontrano in un punto chiamato “io”,il seguito lo aggiungo io: Il leone che vive nella savana, scorge la terra e il cielo ma non sa cosa sono, sente il caldo, il freddo e la fame, ma non sa cosa sono , non sa di vivere e non sa di dover morire anche se conosce il dolore e la paura, Margot non hai mai letto “ La scienza della parola, manifesto teorico, di Luciano Faioni ?

Ritornando a Adin Steinsaltz , definisce nèfesh come la forza vitale di ogni essere, da quella vegetale a ogni forma di vita, la capacità di germogliare e di riprodursi, compreso l’uomo, la differenza tra la nèfesh animale e quella dell’uomo è per Adin Steinsaltz una completezza che non riesce a raggiungere per l’inadeguatezza del recipiente in cui è contenuta, pone l’esempio di un infante che è dotato di anima esattamente come un adulto ma non possiede ancora gli strumenti adeguati per una manifestazione completa, la differenza è nell’Io , il potenziale punto di contatto con la porta che porta al il livello superiore la ruàch e infine quello più alto della neshamàh , dichiara che la nèfesh appartiene al mondo della azione, la vita materiale, vita, nascita e morte fisica, il mondo della ruàch e il livello della formazione, il mondo successivo è quello di chayà , il mondo della emanazione, il mondo di chayà è una delle manifestazioni divine, il livello più alto è quello della yechidà.

In pratica è quello che il Bereshit Rabba, citato da Gianni a pagina 42 del suo studio dichiara: “Cinque nomi ha l’anima: Nefèsh, Ruàch , Neshamàh, Jechidàh, Chajàh. …. Nefèsh vita, è il sangue, perché è detto: “Poiché il sangue è la vita (Dvarim 12/23) , Ruàch, soffio, perché sale e scende, come è detto: “Chi può sapere se lo spirito dell’uomo sale in alto” (Qoelet 3/21). Neshamàh, costituzione, come dicono le creature: La costituzione è buona, Chajàh, vitalità, perché tutte le membra muoiono ed essa vive nel corpo. Jechidàh , unica, perché tutte le membra sono due a due, ed essa è unica nel corpo, come è detto:” Se riconducesse a Lui il suo soffio e richiamasse a sé la sua anima” (Jov 34/14) .

Non è quello che hai scritto anche tu?
Noiman

Gualtiero
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Gualtiero »


Salute a te Noiman, e a tutti.
Nei Vangeli "psiche" è tradotto con "anima", "pneuma" è tradotto con "Spirito".
Di solito le religioni non spiegano bene questi termini, ci girano intorno...
Vediamoli
-ψύχω/psycho=respiro, soffiare il respiro. il respiro anima il corpo altrimenti inanimato. Questo termine è uguale all'ebraico נפח/naphach di Gn, 2,7.

-πνέω/πνεῦμα/pneuma=soffio, il soffio che dà inizio al respiro(psycho) della vita. Questo termine corrisponde all'ebraico נשמה/neshamah di Gn. 2,7. Il πνεῦμα/neshamah oltre a dare inizio al respiro della vita, significa e dà anche inizio a: l'intelletto, l'ispirazione Divina e cioè la disposizione mentale e razionale che è immortale=spirito l'io-mente profonda. Si contrappone alla ζωή/vita data dal semplice respiro/psycho che è semplice esistenza fisica è mera vitalità come quella delle piante.

-ψυχή/Psiche/anima= il respirare, il respiro della vita, il semplice principio senziente animale, cioè una creatura che respira di mera vitalità, inclusi la sede di affetti, volontà, desideri, passioni, e emozioni come gli animali. Quindi, un essere un sé=psiche l'io-mente di superficie. Questo termine corrisponde all'ebraico נפש/nephesh di Gn. 2,7.

Vediamo ora cosa dice Genesi 2,7:
E formò yhwh Elohim l'Adam da polvere di adamah, e respirò=psycho/naphach nelle narici il soffio=pneuma/neshamah della vita, e divenne l'Adam un sé-essere= psiche/nephesh che vive.

L'uomo a differenza degli animali-psichici, ha il נשמה/neshamah=pnèuma (intelletto) che agli animali non gli fu dato. È solo questo che differenzia l'uomo dagli animali, gli spirituali dai psichici. (Anche se ci sono uomini che sono peggio degli animali, senza intelletto. Lo vediamo da ciò che sta succedendo ancora oggi nel mondo. Sotto il pretesto della guerra si ammazzano innocenti donne e bambini)

Ps.
Noiman, "nephesh" Non può essere il sangue. Altrimenti in Genesi 2,7 si dovrebbe tradurre: "e l'Adam divenne un sangue che vive".

Gualtiero

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Gianni
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Gianni »

Gualtiero ha esposto filologicamente e in modo ineccepibile la terminologia biblica dandone i significati.
Basterebbe già questo per tirare una linea e dire: la Scrittura si ferma qui; quello che viene dopo è interpretazione religiosa postuma.

Si dovrebbe dividere nettamente in due qualsiasi trattazione biblico-religiosa. Da una parte la Scrittura, in mezzo la linea di confine, e dall’altra la storia della religione. Non è una divisione solo ideologica, ma storica. La storia della singola religione è sempre postuma. Ed è sempre e solo umana.

Parlo con un sacerdote cattolico e gli dico, ad esempio: dato che nella prima chiesa non c’erano sacerdoti e tantomeno papi, come mai nel cattolicesimo ci sono? E lui: secondo la nostra tradizione …

Parlo con un rabbino e gli domando perché secondo il Tanàch la tal cosa è così mentre per l’ebraismo … E lui: secondo la nostra tradizione …

Parlo con un Testimone di Geova in giacca e cravatta e con la borsa in mano e gli domando perché, se la Bibbia dice che, loro ...
E lui snocciola le ragioni che ha imparato a memoria nella sua letteratura. Non lo dice e mai lo dirà, ma il senso, tradotto crudamente, è: quelli che ci dirigono da oltreoceano dicono così.

Potrei fare la stessa cosa con avventisti, pentecostali e via dicendo. E in tutti trovo lo stesso schema: Da una parte la Scrittura, in mezzo la linea di confine, e dall’altra la storia della singola religione. Tale storia dura per alcuni solo un paio di secoli, per altri un paio di millenni, ma è sempre postuma e umana. E sempre oltre il confine.

Sin da quando ho iniziato a studiare seriamente la Scrittura ho avuto totale disinteresse per la storia delle religioni. Se mi domandano perché, rispondo: non mi interessa minimamente ciò che è stato fatto dopo; potrei occuparmene solo per sapere quando e come sono avvenute le deviazioni, ma serve a qualcosa?
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Margo27@live.it »

Buongiorno Noiman, il "manifesto teorico" di Faioni lo conosco. Leggerò "L'anima" di Stenisaltz.
Condivido quello che dice Gianni sulle tradizioni, anche nella chiesa avventista che frequentavo, c'erano le tradizioni e purtroppo le persone che vanno dietro ad esse (in buona fede) non arrivano mai ad approfondire la parola di Dio, ma si limitano solo a quella dell'uomo.
Felice giornata a Tutti.
noiman
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da noiman »

Si! …. :-O :-O Se parlo con Gianni e gli dico che dobbiamo bruciare la parah adumàh , lapidare le adultere (ma da qualche parte lo fanno ancora), ripristinare il levirato, bruciare i bestemmiatori, mi risponderà che non si può più fare. Mah perché ?? E scritto nel Tanak.

Poi non si deve confondere la tradizione come quella delle saghe di paese.

Ringrazio Gualtiero per le precisazioni, ti rispondo riguardo:
Noiman, "nephesh" Non può essere il sangue. Altrimenti in Genesi 2,7 si dovrebbe tradurre: "e l'Adam divenne un sangue che vive".


E scritto in Devarim “Poiché il sangue è la nèfesh” (Dvarim 12/23), l’agiografo intendeva dire che esiste una relazione tra il sangue e la vita, non che nèfesh è sangue, qualcosa di simile a:
דמי אחיך צעקים אלי מן-האדמה
"I sangui di tuo fratello gridano a me” riferito alla morte di Hével , si potrebbe anche leggere “i sangui di tuo fratello gridano contro di me , ma sappiamo che il sangue non grida, il Bereshit Rabbà sottolinea la forma plurale di “sangui”, “quando muore Hével con lui muore la sua discendenza.
Bene possiamo continuare
Noiman


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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Margo27@live.it »

Noiman, ha scritto: in Devarim “Poiché il sangue è la nèfesh” (Dvarim 12/23), l’agiografo intendeva dire che esiste una relazione tra il sangue e la vita.
In effetti è così. Io ci sono, se continui ti seguo.
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Gianni
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Re: Nèfesh, neshamàh, rùakh

Messaggio da Gianni »

La mia trattazione della nèfesh (נפש) come vita è qui:
https://www.biblistica.it/wp-content/up ... ognosa.pdf

L’antropologia biblica qui: https://www.biblistica.it/?page_id=4807
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