TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

roberto
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da roberto »

Pongo un altro esempio per cercare di farmi capire. Non voglio trasgredire a un comandamento, ma non mi è chiaro come fare leggendo il testo scritto, allora mi avvalgo di quello orale dove trovo la soluzione. Do già per scontato, senza nessun atto di fede, che le norme datemi dai maestri, sono giuste e veritiere, perchè sono ispirate. Lo sono sempre state, alcuni studiosi sostengono ancora prima di Mosè, addirittura ai tempi di Noè. Quello che voglio dire è che se metto in pratica tutti i precetti, anche senza mettere in campo la fede, sono essi stessi fede, perchè li ritengo giusti. E se sono giusti è perchè li ritengo di ispirazione divina, se fossero solo frutto di riflessioni umane, forse ci penserei su prima di eseguirli. Se studio la tradizione orale anche non avendo fede, sto studiando un testo scritto da uomini, ma che considero ispirato, ed ecco qui entra in campo la fede, perchè ci credo. Anche se non ci credo però la vivo, è a mio avviso un atto di fede. Grazie perchè so che comprenderete la mia pochezza e ignoranza in materia. come ho detto prima prima o poi ci arrivo.
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Gianni
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Gianni »

Roberto, il mio “vero” riguardava il fatto che credere che la presunta Toràh orale sia stata data da Dio è questione di fede.
Potrei dire la stessa cosa dei vescovi cattolici, che secondo loro sono i successori degli apostoli. Anche credere che Yeshùa sia il Messia è questione di fede.
Tuttavia, la fede è cosa diversa dalla credulità. Ciò in cui si crede deve essere anche vero, se no è credulità.
Nella Bibbia non trovo alcun appoggio per i vescovi cattolici e per la cosiddetta Toràh orale. Trovo appoggi storici per Yeshùa, ma credere che sia il Messia è questione di fede, fede vera, non credulità.
roberto
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da roberto »

Abbiate pazienza, ma mi sento sempre più confuso. Sto cercando di capire se la Torah orale, sia di ispirazione divina oppure no, e giustamente mi viene consigliato di lasciare a parte la fede, concordo. Sto cercando di fare una indagine scientifica, basandomi sulla Torah scritta, e mi si fa notare che comunque sia, entra in campo la fede. Come posso confrontarmi equamente se dall'altra parte mi si chiede giustamente di lasciare fuori la fede, per lo studio, ma a sua volta ritengono ispirati le loro scritture? :-\ Mi manca un tassello, spero di trovarlo. Buona notte a tutti.
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Gianni
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Gianni »

Shay, faccio solo un’annotazione a margine, il cui scopo è di mantenere il pensare sui binari del ragionamento e della riflessione.

Io avevo scritto: “Ciò in cui si crede deve essere anche vero, se no è credulità”. Questo principio potrebbe essere definito un corollario, ovvero una verità conseguente da un'altra verità dimostrata. Mi spiego con una ovvietà. Ogni mattina sorge il sole. E questa è una verità. Se credo che il sole sorgerà anche domattina, sto credendo in ciò che è vero.

Ora, con la fede, la questione è alquanto diversa. Posso credere nell’esistenza di Dio? Applicando lo stesso principio precedente, se l’esistenza di Dio è dimostrata, crederci è un’ovvia conseguenza. Ma è dimostrata? Non solo non lo è, ma è indimostrabile. Questione chiusa, allora? Niente affatto. Indimostrabile non significa falso. L’esistenza di Dio sarebbe una falsità se fosse dimostrato che Dio non esiste. Ma nessuno al mondo riesce a dimostrarlo. Qui si entra allora nel campo della fede. Ma il confine tra verità e fede rimane sottile. Il principio su esposto dovrebbe allora essere così aggiornato: Ciò in cui si crede deve essere anche possibilmente vero, se no è credulità. Se credo che l’universo sia stato prodotto da una causa prima, la mia credenza ha una base. Dire che questa causa prima è Qualcosa, è conseguente. Dire che è Qualcuno è spingersi oltre. È fede. Ma, anche in questo caso, credere in Qualcuno rientra nel credere in una cosa che è possibilmente vera. Ma qui poi ci si deve fermare, perché si sta superando il confine tra verità e fede. Da questo punto la fede segue una sua via e può prendere direzioni diverse. Eppure, rimane relativamente valido il principio che ciò in cui si crede deve essere anche possibilmente vero. Credere che la causa prima siano stati gli dei dell’Olimpo non lo è.

Ora rifletto su questa affermazione di Shay: “Yeshua non è il messia secondo il modello biblico”. E domando: qual è il modello biblico? Nella Bibbia Ciro il persiano è chiamato messia. C’è un modello biblico oppure c’è un modello stabilito dalle proprie aspettative? Dobbiamo dire a Dio come deve essere il suo Messia? Dio è uno stupore. Dio stupisce. Nella Bibbia Dio dice a Israele: “Non ti ho scelto perché sei un grande popolo, sei anzi il più piccolo di tutta la terra”. Shaùl di Tarso scrive una frase stupenda: La sapienza di Dio è pazzia per il mondo. – 1Cor 1:22-25.

Sono solo annotazioni a margine, su cui – spero – si possa riflettere.
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Maria Grazia Lazzara
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

A proposito di Shaùl di Tarso ho trovato sempre la sua definizione di fede in Romani 1:20 e in Ebrei 11:1 estremamente in contrasto con la parola credulità, la fede biblica è lungi dall'essere credulità è certezza , come sono certezze le forze invisibili che governano l'universo

La fede biblica ha come base : la ragione, la logica.
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Maria Grazia Lazzara
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Questo Dio che esce dagli schemi e ci sorprende, scegliendo per esempio Ciro come suo unto , come non potrebbe sorprendere gli ebrei presentando un Massia diverso da quello che si aspettavano, trovo questo straordinario, e ancora e ancora ci sorprenderà statene certi .
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Gianni
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Gianni »

Su Ebrei 11:1, cara Maria Grazia, si potrebbero fare interessanti e profonde riflessioni psicologiche. Si potrebbe scrivere un piccolo trattato tra la filolofia della della fede e la psicologia della fede. :-)
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Maria Grazia Lazzara
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Che Valenza ha la parola Fede nell'intero capitolo 11 di Ebrei?

Menziona da notare tutti personaggi non cosiddetti cristiani ma ebrei
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Gianni
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Gianni »

Infatti.
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Re: TORAH ORALE: RIVELAZIONE SINAITICA?.

Messaggio da Gianni »

Shay, osservi che il fatto che esista un Creatore si può dimostrare osservando e ragionando su tutto il sistema della natura. Concordo del tutto, e aggiungo: un Creatore intelligente.

Poi dici: «Su Yeshua non puoi fare lo stesso ragionamento perché egli dipende e va confrontato con la mentalità rabbinica (non con l'Antico Testamento ebraico). Il concetto di Messia è una elaborazione rabbinica». Vera la prima parte: non si dimostrare ragionando umanamente. Si può solo dimostrare storicamente che nel primo secolo visse un giudeo di nome Yeshùa; se vuoi, possiamo perfino aggiungere che egli sosteneva di essere il Messia, nonostante preferì definirsi “figlio dell’uomo”. Ma è falsa la seconda parte perché di basa su un assunto falso, ovvero che dipenda dalla mentalità rabbinica. Chi sia il Messia dipende unicamente da Dio, non dai rabbini! Ti tradisci da solo dicendo che «il concetto di Messia è una elaborazione rabbinica».
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