Approfondimenti su Pesach

Gioab
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Re: Atti 20:7

Messaggio da Gioab »

c'è chi è capace di ragionare liberamente e chi lo fa sotto la suggestione di schemi mentali preimpostati. Anche questo forum è un esempio lampante di obliterazione della capacità di ragionare con la propria testa. Ma, per fortuna, "Dio conosce quelli che sono Suoi" e, in un modo o nell'altro, li porta alla conoscenza della verità.
Queste non sono parole mie... Li ho solo aggiustate.
Così le ho rese meno offensive.
(1 Pietro 3:15) "Ma santificate il Cristo come Signore nei vostri cuori, sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi chieda ragione della vostra speranza, ma con mitezza e profondo rispetto."
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bgaluppi
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Re: Atti 20:7

Messaggio da bgaluppi »

A prescindere dall'interpretazione di "tra le due sere", resta il fatto fondamentale: quel periodo di tempo appartiene al giorno che finisce, non a quello che inizia. Infatti, il nuovo giorno comincia con l'oscurità.

Non essendo ancora tornato, cito le parole di Gianni, che specifica anche due diverse scuole di pensiero su "tra le due sere", che comunque non cambiano il fatto che le "due sere" si verificano al termine del giorno, quindi appartengono al giorno che precede, non a quello che segue (grassetto aggiunto per enfasi):
Torniamo ora all’espressione “fra le due sere”. Quando va collocato questo periodo durante il giorno del 14 nissàn? Nel periodo tra le 15 e le 18 (secondo i rabbini) o tra le 18 e le 19,20 (secondo i caraiti e i samaritani)? Potrebbe sembrare stupefacente, ma in verità la risposta è del tutto ininfluente. Infatti, comunque si collochi il periodo “fra le due sere”, esso appartiene al giorno in corso che sta terminando. La dimostrazione sta in Es 29:38:

“Questo è ciò che offrirai sull’altare: giovani montoni ciascuno di un anno, due al giorno, di continuo. E offrirai un giovane montone la mattina, e offrirai l’altro giovane montone fra le due sere”. – TNM.

È del tutto chiaro: due al giorno, nello stesso giorno, uno al mattino e uno “fra le due sere”. È evidente che il secondo montone offerto “fra le due sere” era la seconda offerta quotidiana di quello stesso giorno: il periodo “fra le due sere” appartiene dunque allo stesso giorno. Così in Nm 28:3,4:

Ogni giorno due agnelli sani di un anno come olocausto, di continuo. Un agnello lo offrirai la mattina, e l’altro agnello lo offrirai fra le due sere”. – TNM.

Anche qui il periodo “fra le due sere” appartiene allo stesso giorno in cui era offerto il primo sacrificio: quando veniva offerto il secondo, “fra le due sere”, si era ancora nello stesso giorno. La sequenza è chiara: il primo al mattino, il secondo “fra le due sere”, nello stesso giorno.

In armonia con questo computo dei momenti del giorno stabiliti dalla Scrittura, quando Es 12:6 afferma che l’agnello pasquale “si deve custodire presso di voi fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e l’intera congregazione dell’assemblea d’Israele la deve scannare fra le due sere” (TNM), è evidente che l’agnello doveva essere scannato al termine del 14° giorno. Questo è confermato anche da Dt 16:6: “Devi sacrificare la pasqua, la sera, appena sarà tramontato il sole”. – TNM.

Il 14° giorno di nissàn il sole inizia a tramontare verso le 15 e termina il suo tramonto verso le 19,20. È forse questo il periodo di tempo incluso “fra le due sere”? Sì. Così lo intendevano gli ebrei. Giuseppe Flavio ne dà testimonianza: “All’arrivo della festa che è chiamata Pasqua, quando si immolano i sacrifici, dalla nona all’undicesima ora [dalle 15 alle 17] […]” . – Guerre dei giudei, libro 6, capitolo 9, verso 3.
Quindi, non cambia il fatto che il 14 di nissan termina con il calare della luce e l'arrivo dell'oscurità, che segna l'inizio del nuovo giorno.

Detto questo, mi interesserebbe approfondire le due diverse scuole interpretative su "le due sere", che potrebbero essere legate alle particolari condizioni atmosferiche presenti in Israele (?), come ci ha spiegato Noiman e ha fatto notare Nazareno con il significato "confusione". Come ho fatto notare precedentemente, Rashi sembra essere in armonia con il collocare le due sere tra le 15 e le 18; riporto il suo commento con parole mie:
in Dt 16:6, Rashi commenta che la vittima doveva essere uccisa "verso sera, dopo 6 ore" (dopo la sesta ora?), mangiata al tramonto e i resti bruciati al momento della partenza
Non comprendo bene a cosa si riferisce con "dopo 6 ore lo scannerai".
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bgaluppi
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Re: Atti 20:7

Messaggio da bgaluppi »

Questo dimostra come i paraocchi ce li hanno anche chi non appartiene a una religione, ma purtroppo è evidente che li possiede chiunque è convinto di essere nel giusto e in questo forum non si fa eccezione.
Caro Gioab, ciò che interessa qui è appurare il significato della Scrittura in modo oggettivo. Solo questo interessa, non si tratta di "avere ragione". Se le due sere sono tra tramonto e oscurità, ben venga, e ben venga se sono tra le 15 e le 17 come testimonia Flavio (vedi parole di Gianni quotate); ma, come vedi, la cosa non è perfettamente chiara. Noiman ci ricorda che per un ebreo dei tempi mosaici le due sere avevano un significato chiaro e preciso, che probabilmente era lo stesso anche ai tempi di Yeshùa. Come spiega Noiman, “Chi tradusse il testo sapeva benissimo il significato della espressione "tra le due sere", ma per evitare complicazioni fu scelto di utilizzare termini quasi sinonimi come tramonto, imbrunire , pomeriggio.”

Quindi, non si tratta di accettare l'una o l'altra interpretazione a prescindere, ma di capire come capivano in quei tempi, perché è questo ciò che conta, visto che la Scrittura si riferisce a quei tempi.

Una cosa l'abbiamo stabilita, e ringrazio Noiman per aver messo una pietra (spero) sulla questione: "Il primo giorno è il 15 di nissan... gli ebrei hanno scannato l’agnello a sera tarda del 14, subito dopo è iniziato il primo giorno con la notte". Il 14 finisce con lo scomparire della luce, e il 15 inizia con l'oscurità.
noiman
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Re: Atti 20:7

Messaggio da noiman »

Il proseguo impegna un po’’ di mentalità semitica insieme a un po’ di grammatica ebraica , più qualche ulteriore osservazione sul testo originale, per fare questo non occorre nessun erudito, per la parte linguistica è anche solo sufficiente chiedere a qualche boscaiolo israeliano che in questo momento in cui vi scrivo torna a casa dal Haifa dopo aver spento qualche incendio.

Iniziamo dall’espressione למשמרת “lemismerèt” significa sorvegliare , la radice שמר ha un significato molto diverso di custodire come si custodiscono le bistecche in frigorifero, il significato è più impegnativo, sorvegliare anche attraverso il pensiero e l’intenzione, l’offerta deve essere mantenuta adatta , perchè costruisce la migliore tra le possibilità, senza difetto, questo implica che l’animale doveva essere mantenuto puro nella osservanza del precetto, esattamente come per le mazzòt si deve sorvegliare che la farina non lieviti e diventi non adatta a diventare mazzà.

Ora affrontiamo l’espressione בין הערבים, tradotta comunemente “ tra le due sere”. Innanzitutto il termine non è plurale ma duale, nell’ ebraico soprattutto biblico la differenza è importante.
Per capire una parola che ci sembra testualmente difficile occorre principalmente fare due cose, la prima è indagare la sua radice, poi cercare dove altre volte compare la stessa parola o espressione, esaminare il contesto, sforzandosi di non isolarla mai dal senso della frase. Le parole non si citano, si comprendono nel situazione semantica del testo.
La nostra radice è trilettera come lo sono la maggior parte delle radici ebraiche, ערב che significa principalmente “sera” , ma la stessa radice genera anche il termine ערבוביה “irbuvià”che significa “confusione”, questo lo ha notato “Chelaveritàtrionfi”.

Se non siete mai stati in un deserto non potete comprendere la differenza del tramonto dei climi temperati come in Italia, nel deserto della giudea quando il sole cala e le ombre si allungano , tutto intorno a voi sembra perdere contorni e definizione, il cielo sembra più alto, subito è percepibile una differenza di temperatura , persino i suoni sembrano diversi.
Il tramonto era talmente speciale che il pensiero antico lo ha separato in due fasi, la stessa radice genera anche la parola לעבל “le’arbèl , miscelare e anche להתערבב, “lehit’arbev” mischiarsi , nel binian hitpa’el.

Nel deserto di Erez Israel il tramonto è molto diverso da quello di altri luoghi dal clima temperato, l’aria più rarefatta permette una visone superiore a altri luoghi , il disco del sole quando cala sembra immenso e quando scompare dietro a una montagna o sul mare verso ma’aràv, occidente le forme e i colori sembrano mischiarsi fino a perdere ogni confine prima di fondersi nel un buio, la comparsa delle stelle è improvvisa perché il cielo è subito nero come la pece, e quando c’è luna essa sembra cosi grande da poterla toccare.
Nel mese di nissan questo poteva accadere verso le 17, 30 circa.
Dunque l’espressione tra le “due sere” è un semitismo che equivale al nostro termine tramonto che ha la stessa origine.
Questo spazio temporale inizia quando il sole che scompare dietro la terra e termina quando la luce viene sostituita dal buio completo e vi si possono distinguere almeno tre stelle, vi posso garantire che questa fase può durare a secondo del luogo e stagione più o meno circa 30/40 minuti.
Che senso aveva di chiedere al popolo di sacrificare l’agnello in questo spazio temporale ?
E stato così voluto perché questa è l’unica la fase temporale era di una giornata facilmente identificabile da tutti , circoscritta nel tempo , la garanzia che non ci sarebbe stata una uccisione qualsiasi, ma un sacrificio collettivo per tutto il popolo ovunque esso dimorasse.
Dove ritroviamo ancora le stesse parole? Lo avete già scoperto voi, in shmot 29/39 dove è scritto
את הכבש האחד תעשה בבקר ואת הכבש השני תעשה בין הערבים
Offrirai un agnello al mattino, il secondo tra le due sere
Poi in vaykrà 23/5 (levitico).
בחדש הראשון בארבעה עשר לחדש בין הערבים
Il primo mese, al quattordicesimo giorno, tra le due sere sarà la pasqua del Signore

Ora a questo punto bisogna identificare in quale giorno avviene questo, il testo afferma senza alcun dubbio il 14 di nissan, che inizia subito dopo alla fine del בין הערבים “tra le due sere” del giorno precedente, il 13 di nissan , il punto 0 dove inizia il giorno successivo.
L’agnello veniva immolato alla sera del 14 giorno “tra le due sere”, il tramonto di quel giorno, con le stelle iniziava la notte e veniva poi cotto e consumato nel giorno del 15 di nissan.
Pesàch inizia il 14 nissan e viene celebrato in tutte le comunità ebraiche del mondo in questa sera , ma dopo il tramonto per il calendario ebraico è già il 15 di nissan e quindi , il” seder” , la cena di pesach viene di fatto celebrata il 15, anche se per il calendario è ancora 14, solo il sacrificio cadeva nel 14 di nissan, oggi non ci sono più sacrifici, a pesach la presenza del korban diviene simbolica con la sola presenza di una zampa di agnello, in certe comunità anche solo una zampa di gallina.
Nonostante questo il passo critico rimane scritto nel libro di Smot e l’espressione tra le due sere è incompiuta , ma il precetto non può essere annullato per l’incapacità dell’uomo di osservarlo, la garanzia rimane che il korban rimane sacrificato nell’immaginario collettivo di Israel sempre e per sempre il 14 di nissan, non prima e non dopo.
Riassumendo nella golàh in definitiva l’entrata di mo’ed è il 14 alle ore 18 circa preceduto dal divieto di cibarsi di chametz alle ore 10,50 circa, il primo “ seder” è di fatto celebrato il 15 per il calendario ebraico ma un secondo “seder” il 16 il sera.
Per il 2017 le date cascano il 10 aprile e l’11 aprile, prosegue per tutti i giorni di chòl ha-mo’ed fino al 22 di nissan, il 18 aprile.
Ritornando al testo, consideriamo una altra sua affermazione a commento di un passo della scrittura:
Questa interpretazione però si scontra con il Deuteronomio.(De 16:6, 7) ...Ma nel luogo che Geova tuo Dio sceglierà per farvi risiedere il suo nome devi sacrificare la pasqua, la sera, appena sarà tramontato il sole, al tempo fissato della tua uscita dall’Egitto. 7 E devi cuocerla e mangiarla nel luogo che Geova tuo Dio sceglierà, e la mattina ti devi voltare e andare alle tue proprie tende.

Ovviamente la traduzione è dei TDG, ma il testo originale non menziona l’espressione “appena tramontato il sole”.
כי אם –אל-המקום אשר-יבחר יהוה אלהיך לשכן שמו תזבח את-הפסח בערב כמוא השמש מועד צאתך ממצרים (דברים, טז ו)
“ma immolerai pesach soltanto nel luogo che Dio tuoDio ha scelto per dimorare il suo nome, la sacrificherai il pesach nella sera, nel momento in cui il sole va al tramonto, nel momento che sei uscito dall’Egitto” .

La traduzione è inesatta nella temporalità dell’evento.
Ovviamente questo rende inefficace l’affermazione di Gioab dove scrive:“ La differenziazione di sacrificio nel pomeriggio e il consumo la sera qui non compare proprio. Come mai?
Tutto viene fatto alla sera: Perciò l'espressione fra "le due sere" non può che combaciare a subito dopo il tramonto.
Per concludere di incoerenze qui ne vedo solo una, quella di un arrampicatore che cerca a tutti costi di modificare quello che dice il testo, se volessi essere più incisivo vi potrei raccontare altre cose traendo dalla mistica ebraica i significati nascosti , la implicazione e i significati delle date, il ricorrere di alcune espressioni e altre cose celate che aprono nuove dimensioni all’interpretazione di questa parashà, ma non lo voglio fare perché gran parte di questi lettori non sono preparati per condividere questa esperienza.
Tuttavia per approfondire voglio fare ancora alcune considerazione su Pesach e il relativo sacrificio, nel libro di bemidbar nella parashat di Be- ha’alotechà (numeri 9/3) siamo temporalmente nel secondo anno dall’uscita dall’Egitto e di nuovo D-o si rivolge a Moshè : Nel quattordicesimo di questo mese nel pomeriggio lo farete a suo tempo, secondo tutti i suoi statuti e secondo tutte le sue prescrizioni lo dovete fare”
Il testo ebraico riporta:
כארבעה עשר-יום בחדש הזה בין הערבים תעשו אתו במעדו ככל-חקתיו וככל-משפטיו תעשו אתו
Nel giorno quattordicesimo, in questo mese tra le due sere farete in una radunanza , , secondo le norme e secondo i giudizi “ Il termine tra le due sere compare ancora una volta e in aggiunta vengono indicate le prescrizioni che regolano il sacrificio rendendolo speciale, l’espressione במועדו “be-mo’adò “ significa nel “suo tempo”, il significato è aggiunto alle parole “tra le due sere”.
Il testo ci dice che questo è stato detto a Moshè, poi Moshè trasmette il comando a Israele , infine leggiamo che i figli di Israele eseguono quanto è stato ordinato loro.
E scritto che fecero quanto gli era stato detto.
Abbiamo di nuovo le stesse parole, l’espressione “be-mo’adò”assume nel contesto due significati, il primo temporale e anche di festa, l’insegnamento è che l’osservanza del precetto e associato un momento in cui ci si rallegra della liberazione dall’Egitto. Un noto studioso fa notare che la parola “be-mo’adò” poteva essere facilmente sostituita con" bi-zmannò”, ma no avrebbe avuto il doppio significato

Per finire riporto ancora le parole di Gioab:”Ed è qui che si nota tutta l'incoerenza dello scritto di Bluppi e degli ebrei oggi!” Spero che questa affermazione non sia condivisa da tutti i TDG. Gioab non sarà per caso ostile agli ebrei ?
Bene! ….. ora vado a svuotare la valigia…
Shalom
Noiman

Noiman
Ultima modifica di noiman il domenica 13 agosto 2017, 21:47, modificato 3 volte in totale.
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Gianni
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Re: Atti 20:7

Messaggio da Gianni »

Caro Gioab, prima di tutto mi scuso per il ritardo con cui rispondo. Sono rientrato stanotte dalla mia vacanza annuale e leggo solo ora, dopo aver risposto alle mail più urgenti.

Rispondendoti, ti preciso che lo scopo di questo forum non è certo quello di attirare Testimoni o ex Testimoni (attirarli per cosa, poi?). Se vengono qui vuol dire che trovano qualcosa di biblicamente interessante, non credi?

Mio pregiudizio verso la Watchtower e mio atteggiamento più soft con altri movimenti? Ma no. È la tua impressione. Da parte mia posso solo osservare che se si parte dalla Scrittura e se si ha come base solo la Bibbia, da una parte si hanno i cattolici con cui – se mi passi il termine – si ha gioco facile, perché con la loro idolatria e con il loro paganesimo si squalificano da sé; dall’altra si hanno i protestanti che non sono idolatri ma conservano tante dottrine cattolico-pagane. I Testimoni non hanno né idolatria né paganesimo, ma hanno una conoscenza poco accurata della Bibbia e si fissano su errori che fanno fatica a correggere. Jon ne ha menzionati alcuni, ma se ne possono citare altri.
A Brooklyn, ad esempio, ci hanno messo decenni e decenni per mettere la barba a Yeshùa. Per decenni lo hanno rappresentato come un divo hollywoodiano senza barba e poi, dopo tantissimi anni, con la barba. Per decenni e decenni hanno insegnato che il dodicesimo apostolo che prese il posto di Giuda era Paolo; poi si sono arresi a ciò che tutti sapevano già, ovvero che era Mattia. E ti cito solo due cosette, ma la lista è lunga.
Su altre cose – ad esempio, il 607 a. E. V. e il nome astruso “Geova” – sono irremovibili. D’altra parte, riconoscere questi errori sarebbe catastrofico per loro.

Io ho in comune molte credenze con i testimoni di Geova? Indubbiamente. Sono tutte quelle che hanno solide basi bibliche. E ti dico di più: personalmente credo che tra i Testimoni ci siamo molti chiamati. Ma gli eletti, come dice la Scrittura, sono pochi.
Il difetto della Watchtower è che non annovera tra le sue fila nemmeno un biblista.

Mi spiace molto che tu ti senta ferito. Prova però, ogni tanto, a entrare nel merito delle questioni e ad analizzarle a fondo, Bibbia alla mano.

Vedo ora che discussione procede fino a pag. 17 (io sono a pagina 2!). Ci tenevo a rispondere al caro amico Gioab, per il resto cercherò di mettermi in pari. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Atti 20:7

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ciao Gianni ben tornato.
Personalmente ho commentato poco sul significato delle due sere perché il testo biblico mi pare non specifichi il periodo esatto quindi si andrebbe ad interpretazione. Sul quando sia in realtà il periodo del giorno porrebbe semplicemente un problema (forse) dal punto di vista dottrinale. In merito alla discussione che è venuta fuori credo sia irrilevante se sino 40 minuti o 2 ore.

Ciò che contesto è che l’agnello venga ucciso e mangiato il 14, ponendo il periodo tra le due sere all’inizio del 14 e non alla fine. Si dovrebbe guardare sul testo biblico il termine èrev (sera) dove è usato . In alcuni passi indicherebbe il tardo pomeriggio (per esempio) e poi vi è la conferma in Esodo dove sta scritto di fare due sacrifici al giorno , uno al mattino e uno tra le due sere. Quindi il periodo tra le due sere sarebbe alla fine del giorno non all’inizio come si cerca di proporre qui:




Vi è una grave contraddizione tra l'usanza ebraica e la scrittura, l'hai notata?
Il grande giorno è il 14 Nissan non il 15. Perciò l'agnello doveva essere scannato e consumato il 14 Nissan, avendo tutto il giorno 14 (in realtà tutta la notte) per mangiarlo.

Quindi la sequenza degli avvenimenti è questa: gli ebrei lasciarono l'Egitto la mattina del 14 Nisan, dopo che nella precedente sera (sempre il 14 Nisan) precisamente all'inizio di quel giorno, fra le 2 sere cioè al tramonto, fu scannato il sacrificio .
Lo conferma anche Esodo 12:6 "E si deve custodire presso di voi fino al quattordicesimo giorno di questo mese", = si riferisce all'inizio del 14 Nissan, quindi per tutto il giorno 13 nisan si dovevano custodire gli agnelli fino diciamo alle 18. Al tramonto sarebbe iniziato il 14esimo giorno, a quel punto
"e l’intera congregazione dell’assemblea d’Israele la deve scannare fra le due sere",
Cioè dal tramonto fino alla notte buia sarebbero stati scannati simultaneamente. Poi la sera e siamo abbondantemente al 14 Nisan veniva consumata e celebrata la pasqua.
Anche se ciò non è di certo fondamentale ai fini dell'ubbidienza e della salvezza, se si afferma una tesi occorre verificare che sia corretta.
Anche dalla spiegazione di Noiman, non lo è
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Atti 20:7

Messaggio da Gianni »

Caro Naza, il termine ebraico èrev, tradotto sera, ha una larga applicazione. Esso può indicare il tramonto nelle sue fasi, la nostra sera e anche parte della notte. Come sempre, il contesto è determinante.

Il periodo tra le due sere va collocato – come giustamente osservi - alla fine della giornata e non al suo inizio. Infatti, il giorno biblico inizia con la notte; segue il crepuscolo del mattino, mezzogiorno e poi il periodo tra le due sere (la prima quando il sole inizia a calare dopo mezzogiorno e la seconda al tramonto totale); al sopraggiungere della notte (tre stelle di media dimensione visibili) inizia un nuovo giorno.

Siccome l’agnello pasquale andava scannato tra le due sere, è solo ovvio che poteva essere mangiato nella notte del 15.

Non è vero che gli ebrei lasciarono l'Egitto la mattina del 14 nissàn. Essi lo lasciarono nella notte del 15 dopo aver mangiato la Pasqua.
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Re: Atti 20:7

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Gianni concordo. Ho visto alcuni significati del termine ebraico. E concordo ancora che gli ebrei furono ritenuti liberi nella notte (esattamente dopo la mezzanotte) del 15 Nisan**. Al tramonto del 14 scannano l'agnello.
** Da qualche parte , riportando il commento di un ebreo, ho scritto che gli ebrei lasciano l'egitto con la luce. Il testo , in particolare Deut, riporta che gli ebrei furono liberati di notte. Per quanto riguarda la partenza effettiva con la luce (che secondo me è irrilevante) , è un'ipotesi che può essere plausibile calcolando il tempo che ci è voluto a partire abbastanza dopo la mezzanotte, per radunare il popolo, il bestiame ..considerando anche che 600 mila persone che potevano camminare (vi erano quindi anche coloro che non potevano camminare ) dovevano muoversi ed avviarsi verso il deserto con il buio (la colonna di fuoco è menzionata più avanti). Cmq è un dettaglio irrilevante secondo me..


Anche se ad altri interessa stabilire quanto tempo è il periodo tra le due sere, che comunque delinea un intervallo temporale in cui la prima sera appartiene sicuramente al giorno che finisce e la seconda può o no appartenere al giorno che inizia , il periodo descritto dall'intervallo appartiene sicuramente al giorno che si conclude.
Per far capire meglio in matematica si potrebbe scrivere:
[a,b) o [a,b] a seconda se b appartiene o no all'intervallo , con a= prima sera b= seconda sera . a-b = intervallo che definisce le due sere.

Oltre questo aggiungo:
18 Nel primo mese, dal giorno quattordici del mese, alla sera, voi mangerete azzimi fino al giorno ventuno del mese, alla sera.
Se per sera del 14 si intende l’inizio del giorno 14, allora la sera del 21 esimo giorno del mese si intenderebbe l’inizio del giorno 21. Gli azzimi si mangerebbero dalla sera all’inizio del 14 fino alla sera inizio del 21 mentre per tutta la notte e tutta la giornata del 21 non si mangerebbero più azzimi.

16 Nel primo giorno avrete una riunione sacra e nel settimo giorno una riunione sacra: durante questi giorni non si farà alcun lavoro; si potrà preparare da mangiare per ogni persona: questo solo si farà presso di voi. 17 Osservate la festa degli Azzimi,


Il primo giorno con questa interpretazione sarebbe il 14 di Nisan, primo giorno della riunione sacra. Il settimo sarebbe il 20 di Nisan essendo che la sera del 21 diventerebbe l’inizio del giorno 21 Nisan. Che senso ha ?
14-15-16-17-18-19-20 = 7 giorni se so contare.
“Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato…” (Marco 15,45)
La sera è ancora la parescevè, cioè la vigilia del sabato. La sera appartiene al giorno prima che sta per finire, non al sabato che deve cominciare.

Per quanto riguarda questa durata dell'intervallo tra le due sere, avrei una domanda correlata al sacrificio di Yeshùa.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il lunedì 28 novembre 2016, 11:28, modificato 1 volta in totale.
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chelaveritàtrionfi
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Re: Atti 20:7

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Più chiaro di così non so più in che lingua scrivere.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Gioab
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Re: Atti 20:7

Messaggio da Gioab »

Grazie Gianni per avermi risposto non sono d'accordo nel merito del tuo trattamento ai testimoni di Geova, e avrei da ridire anche sulle 2 obiezioni mosse a certe nostre interpretazioni, ma non mi pare il caso di alimentare le nostre discordanze, invece come sempre voglio avere un dialogo logico e chiaro con te nelle nostre differenze (magari fino allo sfinimento =)) ).
Visto che sei indietro con questo post, ti lascio rispondere prima a Noiman sul fatto delle 2 sere.
Poi ritorno con le obiezioni sul 14/15 che mi lasciano ancora perplesso.
A presto.
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