Testo e canone della Bibbia
Re: Testo e canone della Bibbia
Si amico, intendevo quello, un esecuzione senza tribunale . La folla tipo black block? Capitava no?
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Testo e canone della Bibbia
Aldo sul maiale la Legge è chiara, la carne adatta è quella di un erbivoro con unghia divisa. No cavallo quindi oltre tutto...
La circoncisione inoltre andava fatta all ottavo giorno , quella che dici tu , che senso ha circoncidere uno straniero adilto?
Quello che conta è la osservanza dei Comandamenti.
Ec 7:20 e Paolo nei Corinzi. 1 7:19 mi pare sia il verso.
Poi sinceramente la fiorentina di manzo è molto più buona di un animale che si rotola nella sua cacca.
La circoncisione inoltre andava fatta all ottavo giorno , quella che dici tu , che senso ha circoncidere uno straniero adilto?
Quello che conta è la osservanza dei Comandamenti.
Ec 7:20 e Paolo nei Corinzi. 1 7:19 mi pare sia il verso.
Poi sinceramente la fiorentina di manzo è molto più buona di un animale che si rotola nella sua cacca.

Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Re: Testo e canone della Bibbia
Sono in Israele, che bello non essere più solo. Anche qua ci leggo con pia e
Noiman
Noiman
Re: Testo e canone della Bibbia
Sono felice per te caro noiman che sei in erez Israel.
Shalom
Shalom
Re: Testo e canone della Bibbia
Besasea, sono state proprio sette religiose a trasformare la figura di Gesu' in un semi-dio pagano. Yeshua e' stato un giudeo osservante, l'unico uomo ad aver davvero osservato la legge in modo perfetto. Con questo non voglio aprire una discussione in questa cartella, ma sarebbe interessante farlo con te e Gianni in una apposita. Credo che per tutti noi sarebbe una magnifica occasione per imparare molto. Nel frattempo, ti invito a leggere questi studi di Gianni:
http://www.biblistica.org/wordpress/?page_id=2922" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.biblistica.org/wordpress/?page_id=2922" onclick="window.open(this.href);return false;
- Gianni
- Site Admin
- Messaggi: 10440
- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
- Località: Viareggio
- Contatta:
Re: Testo e canone della Bibbia
Noiman carissimo, un saluto a te. Nutro una sana invidia per il fatto che sei in Israele. Beato te! 

- Gianni
- Site Admin
- Messaggi: 10440
- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
- Località: Viareggio
- Contatta:
Re: Testo e canone della Bibbia
Proseguo e concludo la trattazione circa il testo e il canone della Bibbia.
La primitiva congregazione dei discepoli di Yeshùa individuò molto presto l’apostasia, ma questa ebbe poi il sopravvento, come era stato profetizzato da Paolo: “Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli”. – At 20:29,30.
Pietro fece una profezia simile: “Ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata”. – 2Pt 2:1,2.
Paolo, parlando del ritorno di Yeshùa, dice che “quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia”. – 2Ts 2:3.
L’apostasia venne, ed è ancora all’opera. Dopo la morte degli apostoli, la prima congregazione dei discepoli di Yeshùa abbandonò man mano la sana dottrina biblica accogliendo eresie e paganesimo. Ne sorse la Chiesa Cattolica Romana. Quando, nel 16° secolo, ci fu la Riforma protestante, diverse eresie vennero eliminate, ma i protestanti si portarono pur dietro il retaggio di tanti errori. Dai protestanti si staccarono poi numerose sette, che – pur armate di buona volontà – non ripristinarono del tutto le verità bibliche. Eppure, in mezzo a tanta zizzania, crescono ancora vere spighe di grano.
“Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato buon seme nel suo campo. Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. Quando l'erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?’ Egli disse loro: ‘Un nemico ha fatto questo’. I servi gli dissero: ‘Vuoi che andiamo a coglierla?’ Ma egli rispose: ‘No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio'”. – Mt 13:24-30.
È opera solo umana quella che pretende di costituire il suo proprio campo di solo grano definendosi l’unica vera religione: già nella definizione si autocondanna, perché – appunto – è solo una religione (concetto estraneo alla Bibbia, in cui neppure appare la parola).
Le spighe di grano non sono attualmente raccolte in un campo ben recintato: sono ancora in mezzo alla zizzania, “tuttavia, il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: Il Signore conosce quelli che sono suoi”. – 2Tm 2:19.
Per costoro, che hanno la loro vita nascosta con Yeshùa in Dio (Col 3:3), rimane valido più che mai questo consiglio ispirato: “Verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa”. – 2Tm 4:3-5.
Se credete, possiamo aprire una nuova discussione intitolata “L’ispirazione della Bibbia”.
La primitiva congregazione dei discepoli di Yeshùa individuò molto presto l’apostasia, ma questa ebbe poi il sopravvento, come era stato profetizzato da Paolo: “Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli”. – At 20:29,30.
Pietro fece una profezia simile: “Ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata”. – 2Pt 2:1,2.
Paolo, parlando del ritorno di Yeshùa, dice che “quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia”. – 2Ts 2:3.
L’apostasia venne, ed è ancora all’opera. Dopo la morte degli apostoli, la prima congregazione dei discepoli di Yeshùa abbandonò man mano la sana dottrina biblica accogliendo eresie e paganesimo. Ne sorse la Chiesa Cattolica Romana. Quando, nel 16° secolo, ci fu la Riforma protestante, diverse eresie vennero eliminate, ma i protestanti si portarono pur dietro il retaggio di tanti errori. Dai protestanti si staccarono poi numerose sette, che – pur armate di buona volontà – non ripristinarono del tutto le verità bibliche. Eppure, in mezzo a tanta zizzania, crescono ancora vere spighe di grano.
“Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato buon seme nel suo campo. Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. Quando l'erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?’ Egli disse loro: ‘Un nemico ha fatto questo’. I servi gli dissero: ‘Vuoi che andiamo a coglierla?’ Ma egli rispose: ‘No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio'”. – Mt 13:24-30.
È opera solo umana quella che pretende di costituire il suo proprio campo di solo grano definendosi l’unica vera religione: già nella definizione si autocondanna, perché – appunto – è solo una religione (concetto estraneo alla Bibbia, in cui neppure appare la parola).
Le spighe di grano non sono attualmente raccolte in un campo ben recintato: sono ancora in mezzo alla zizzania, “tuttavia, il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: Il Signore conosce quelli che sono suoi”. – 2Tm 2:19.
Per costoro, che hanno la loro vita nascosta con Yeshùa in Dio (Col 3:3), rimane valido più che mai questo consiglio ispirato: “Verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa”. – 2Tm 4:3-5.
Se credete, possiamo aprire una nuova discussione intitolata “L’ispirazione della Bibbia”.
-
- Messaggi: 4130
- Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
- Località: Italia
Re: Testo e canone della Bibbia
Caro Gianni, forse sarebbe meglio procedere un tantino per gradi . Cioè dagli apostoli come si è arrivato al canone. Ciò che ho capito è che essendovi già al tempo idee e concetti errati tra gli stessi ebrei , ancora di più tra le chiese che sorsero via via a causa dell'espansione del popolo di Dio con i gentili ecc.. , occorrevano delle regole sin da subito. E dalla bibbia si capisce che in effetti quelle regole ci sono sempre state. Di libri ne esistevano già tanti al tempo (ovviamente libri non intesi per come li intendiamo oggi).
La mia domanda è quindi come si arriva dagli apostoli al canone (scelta dei libri che compongono la bibbia oggi) e da chi venne fatta questa selezione, anche attraverso una lunga trattazione.
La mia domanda è quindi come si arriva dagli apostoli al canone (scelta dei libri che compongono la bibbia oggi) e da chi venne fatta questa selezione, anche attraverso una lunga trattazione.

Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
-
- Messaggi: 4130
- Iscritto il: venerdì 11 aprile 2014, 23:31
- Località: Italia
Re: Testo e canone della Bibbia
Aggiungo.
Scrivere "accogliendo eresie e paganesimo.... ne sorse la chiesa cattolica romana", cosa che condivido, per qualcuno può essere un'idea preconcetta. Senza tirare conclusioni in anticipo perchè per qualcuno possono essere idee preconcette, credo che che la storia il tutto possa venire fuori da se ovviamente leggendo senza paraocchi.
Dalla bibbia leggiamo, come hai ben riportato :
“Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli”. – At 20:29,30.
“Ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata”. – 2Pt 2:1,2.
“quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia”. – 2Ts 2:3.
Questi passi non lasciano dubbi ( e non sono i soli) riguardo alla contaminazione del messaggio genuino. Nascita di falsi dottori ecc.. Infatti possiamo anche storicamente leggere che alcune chiese si scontrarono dal punto di vista teologico, se così possiamo dire.
Ad esempio tra la chiesa di Alessandria, La chiesa di Antiochia.
Questo è documentato sia sulla bibbia che nella storia. Credere che nelle chiese il messaggio si diffuse in modo genuino fino ad oggi è solo chiacchiera. Ciò che ci è giunto in tutti questi secoli di genuino credo sia solo la scrittura e quella va analizzata. Pare anche che tra tutti i gruppi che sono nati nel periodo post apostolico , in pieno allontanamento dalla sana dottrina (apostasia) se ne distinsero alcuni in particolare sugli altri.
Scrivere "accogliendo eresie e paganesimo.... ne sorse la chiesa cattolica romana", cosa che condivido, per qualcuno può essere un'idea preconcetta. Senza tirare conclusioni in anticipo perchè per qualcuno possono essere idee preconcette, credo che che la storia il tutto possa venire fuori da se ovviamente leggendo senza paraocchi.
Dalla bibbia leggiamo, come hai ben riportato :
“Io so che dopo la mia partenza si introdurranno fra di voi lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e anche tra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli”. – At 20:29,30.
“Ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata. Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata”. – 2Pt 2:1,2.
“quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia”. – 2Ts 2:3.
Questi passi non lasciano dubbi ( e non sono i soli) riguardo alla contaminazione del messaggio genuino. Nascita di falsi dottori ecc.. Infatti possiamo anche storicamente leggere che alcune chiese si scontrarono dal punto di vista teologico, se così possiamo dire.
Ad esempio tra la chiesa di Alessandria, La chiesa di Antiochia.
Questo è documentato sia sulla bibbia che nella storia. Credere che nelle chiese il messaggio si diffuse in modo genuino fino ad oggi è solo chiacchiera. Ciò che ci è giunto in tutti questi secoli di genuino credo sia solo la scrittura e quella va analizzata. Pare anche che tra tutti i gruppi che sono nati nel periodo post apostolico , in pieno allontanamento dalla sana dottrina (apostasia) se ne distinsero alcuni in particolare sugli altri.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
- Gianni
- Site Admin
- Messaggi: 10440
- Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
- Località: Viareggio
- Contatta:
Re: Testo e canone della Bibbia
Hai ragione, Naza. Qualcosa era stato detto alla pagina 3 di questa discussione. Vediamo però più in dettaglio come si formò il canone biblico.
La canonicità delle Scritture Ebraiche
Pochi secoli prima della nascita di Yeshùa il canone delle Scritture Ebraiche era ben stabilito e conteneva gli stessi scritti che abbiamo oggi. Soltanto i libri che attualmente compongono il canone hanno un solido fondamento di canonicità. Dai tempi antichi i tentativi di includere altri scritti sono stati sempre respinti.
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, verso il 100 E. V., conferma che a quell’epoca il canone delle Scritture Ebraiche era già fissato da lungo tempo: “Non possediamo miriadi di libri incoerenti, in conflitto fra loro. I nostri libri, quelli giustamente riconosciuti, sono solo ventidue [raggruppando Rut con Gdc e Lam con Ger, alcune fonti ebraiche ne contavano 22, pari al numero delle lettere dell’alfabeto ebraico], e contengono la storia di tutti i tempi. Di questi, cinque sono i libri di Mosè, comprendenti le leggi e la storia tradizionale dalla nascita dell’uomo fino alla morte del legislatore. . . . Dalla morte di Mosè ad Artaserse, che succedette a Serse quale re di Persia, i profeti posteriori a Mosè scrissero la storia degli avvenimenti dei loro tempi in tredici libri. I rimanenti quattro libri contengono inni a Dio e precetti su come gli uomini devono condursi nella vita”. - Contro Apione I, 38-40.
La canonicità di un libro biblico non dipende minimamente dal fatto che un concilio lo accetti o lo respinga. Tali concili possono solo confermare ciò che Dio stesso ha già fatto tramite i suoi profeti. Due concili (uno verso il 90 e l’altro verso il 118 della nostra èra) tenuti da ebrei a Yavne o Jamnia (a sud di Ioppe) esclusero categoricamente gli scritti apocrifi (quelli chiamati deuterocanonici dai cattolici). Quei concili riconobbero (si noti; riconobbero, non stabilirono) il canone della Bibbia ebraica. Giuseppe Flavio conferma: “Dal tempo di Artaserse fino al nostro è stata scritta una storia completa, ma non è stata ritenuta dello stesso valore dei documenti precedenti, perché manca l’esatta successione dei profeti. Abbiamo dato una dimostrazione pratica della nostra riverenza per le nostre stesse Scritture. Poiché, nonostante siano ora passati molti secoli, nessuno si è permesso né di aggiungere, né di togliere, né di modificare una sola sillaba; ed è istintivo per ogni ebreo, dal giorno della sua nascita, considerarle come decreti di Dio, attenervisi e, se necessario, morire con gioia per esse”. — Contro Apione, I, 41-43.
Paolo, a ragione, dice che agli ebrei “furono affidate le rivelazioni di Dio”. — Rm 3:2.
La canonicità delle Scritture Greche
Nessuno dei redattori delle Scritture Greche pensava che i suoi scritti sarebbero entrati a far parte di una collezione di libri “canonica”. In verità, il processo che portò alla definizione del canone delle Scritture Greche (vale a dire la fissazione dei 27 libri che le compongono) non fu né breve né sereno. I criteri di canonicità potrebbero essere riassunti in: origine apostolica del libro; conformità del contenuto alla regola della fede apostolica; uso da parte della comunità dei discepoli di Yeshùa.
Il catalogo antico più famoso per la storia della formazione del canone delle Scritture Greche è indubbiamente il Frammento Muratoriano. Tale frammento fu scoperto da Ludovico Antonio Muratori nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Lui stesso lo pubblicò nel 1740. Fa parte di un codice manoscritto di 76 fogli di pergamena di 27x17cm ciascuno. Il frammento è lacunoso: manca sia l'inizio sia la fine del testo. Il Frammento Muratoriano è in latino e risale all’ultima parte del 2° secolo (gli studiosi datano il Frammento Muratoriano tra il 170 e il 200).
I cataloghi di Ireneo, Clemente Alessandrino, Tertulliano e Origène, completati dalle loro citazioni e integrati da ciò che scrive Eusebio (antico storico ecclesiastico), confermano l’attuale canone.
La canonicità delle Scritture Ebraiche
Pochi secoli prima della nascita di Yeshùa il canone delle Scritture Ebraiche era ben stabilito e conteneva gli stessi scritti che abbiamo oggi. Soltanto i libri che attualmente compongono il canone hanno un solido fondamento di canonicità. Dai tempi antichi i tentativi di includere altri scritti sono stati sempre respinti.
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, verso il 100 E. V., conferma che a quell’epoca il canone delle Scritture Ebraiche era già fissato da lungo tempo: “Non possediamo miriadi di libri incoerenti, in conflitto fra loro. I nostri libri, quelli giustamente riconosciuti, sono solo ventidue [raggruppando Rut con Gdc e Lam con Ger, alcune fonti ebraiche ne contavano 22, pari al numero delle lettere dell’alfabeto ebraico], e contengono la storia di tutti i tempi. Di questi, cinque sono i libri di Mosè, comprendenti le leggi e la storia tradizionale dalla nascita dell’uomo fino alla morte del legislatore. . . . Dalla morte di Mosè ad Artaserse, che succedette a Serse quale re di Persia, i profeti posteriori a Mosè scrissero la storia degli avvenimenti dei loro tempi in tredici libri. I rimanenti quattro libri contengono inni a Dio e precetti su come gli uomini devono condursi nella vita”. - Contro Apione I, 38-40.
La canonicità di un libro biblico non dipende minimamente dal fatto che un concilio lo accetti o lo respinga. Tali concili possono solo confermare ciò che Dio stesso ha già fatto tramite i suoi profeti. Due concili (uno verso il 90 e l’altro verso il 118 della nostra èra) tenuti da ebrei a Yavne o Jamnia (a sud di Ioppe) esclusero categoricamente gli scritti apocrifi (quelli chiamati deuterocanonici dai cattolici). Quei concili riconobbero (si noti; riconobbero, non stabilirono) il canone della Bibbia ebraica. Giuseppe Flavio conferma: “Dal tempo di Artaserse fino al nostro è stata scritta una storia completa, ma non è stata ritenuta dello stesso valore dei documenti precedenti, perché manca l’esatta successione dei profeti. Abbiamo dato una dimostrazione pratica della nostra riverenza per le nostre stesse Scritture. Poiché, nonostante siano ora passati molti secoli, nessuno si è permesso né di aggiungere, né di togliere, né di modificare una sola sillaba; ed è istintivo per ogni ebreo, dal giorno della sua nascita, considerarle come decreti di Dio, attenervisi e, se necessario, morire con gioia per esse”. — Contro Apione, I, 41-43.
Paolo, a ragione, dice che agli ebrei “furono affidate le rivelazioni di Dio”. — Rm 3:2.
La canonicità delle Scritture Greche
Nessuno dei redattori delle Scritture Greche pensava che i suoi scritti sarebbero entrati a far parte di una collezione di libri “canonica”. In verità, il processo che portò alla definizione del canone delle Scritture Greche (vale a dire la fissazione dei 27 libri che le compongono) non fu né breve né sereno. I criteri di canonicità potrebbero essere riassunti in: origine apostolica del libro; conformità del contenuto alla regola della fede apostolica; uso da parte della comunità dei discepoli di Yeshùa.
Il catalogo antico più famoso per la storia della formazione del canone delle Scritture Greche è indubbiamente il Frammento Muratoriano. Tale frammento fu scoperto da Ludovico Antonio Muratori nella Biblioteca Ambrosiana di Milano. Lui stesso lo pubblicò nel 1740. Fa parte di un codice manoscritto di 76 fogli di pergamena di 27x17cm ciascuno. Il frammento è lacunoso: manca sia l'inizio sia la fine del testo. Il Frammento Muratoriano è in latino e risale all’ultima parte del 2° secolo (gli studiosi datano il Frammento Muratoriano tra il 170 e il 200).
I cataloghi di Ireneo, Clemente Alessandrino, Tertulliano e Origène, completati dalle loro citazioni e integrati da ciò che scrive Eusebio (antico storico ecclesiastico), confermano l’attuale canone.