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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 21:25
da bgaluppi
Satàn è un verbo o un nome comune, mai un nome proprio. Se leggi il primo commento c'è scritto tutto.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 21:29
da Michele
E quando è che diventa nome proprio? Nel NT?

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: sabato 19 gennaio 2019, 21:55
da Michele
Insomma nel NT, l'angelo che tentava gli uomini "satan" si trasforma in una vera e propria forza demoniaca, come avveniva per la tradizione zoroastriana con la figura di Angra Mainyu.
Il problema è che non ci può essere qualcuno o qualcosa in opposizione a D-o

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 1:10
da bgaluppi
Non proprio, Michele. Siamo noi a leggerlo così. Ma per gli ebrei del tempo di Yeshùa, Satàn, pur personificato, rappresenta sempre l’istinto tendente al male, ossia a ciò che è contrario al volere di Dio. È per questo che Yeshùa dice a Pietro “vattene Satana”. E poi spiega il senso di tale affermazione: “Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini” (Mt 16:23).

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 11:29
da Tony
scusa Antonio , ma esiste un altra parte dove possiamo scorgere una conferma in più di questa affermazione che Satan è solo un mezzo linguistico per definire il male e/o la tentazione?

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 11:51
da Michele
Gli ebrei del tempo di Yeoshu'a, cosa intendevano da questi versetti?
Luca 10:18
Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore.

Luca 13:16
E questa, che è figlia di Abraamo, e che Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?»

Luca 22:3
Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era nel numero dei dodici.

Luca 22:31

«Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano;

Giovanni 13:27
Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: «Quel che fai, fallo presto».

Giovanni 12:31
Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo;

Giovanni 14:30
Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me;

Giovanni 16:11
quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 11:56
da Tony
Vorrei proporre un paradosso "quasi" scientifico che secondo me va preso in considerazione(anche se quasi ironico) cioè questo :
Dato che ci sono persone che ci vedono anche gli alieni e che D-o non esiste nella Bibbia , come dargli torto?
Cioè non posso nemmeno portare versetti come ha fatto Michele , perchè se si dice che tutto il Tanack parla di Satana come semplice metodo dialettico per identificare il male .
In questo modo la discussione si chiude automaticamente perchè si dice sempre ( e sono daccordo in parte ) di portare prove tramite la bibbia e basta , ma possiamo dire la stessa cosa di questo argomento?

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 11:59
da Michele
Ripeto le stesse cose dell'altro post: sembra che nella Bibbia non esistano alti soggetti se non D-o e l'uomo, almeno è il pensiero diffuso tra i mod e l'admin

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 13:50
da Alen.chorbah
Beh michele converrai anche tu no che tra le SE e le SG l angelogia differenzia sostanzialmente, vero?

Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Inviato: domenica 20 gennaio 2019, 19:12
da bgaluppi
Anche al tempo di Mosè erano diffuse tra i popoli credenze sull’esistenza di divinità minori o inferiori (i cosiddetti demòni). Gli israeliti andavano nel deserto ad offrire culto a queste creature. Ma il fatto che la Bibbia affermi che gli israeliti e i popoli pagani offrissero culto a deità di vario tipo, non significa che esse esistano e siano - quindi - creature di Dio. Per gli angeli vale la stessa cosa. Se sulla Bibbia leggiamo che “un angelo del signore si presentò davanti a tizio o a caio”, non significa che la Bibbia affermi l’esistenza di quell’angelo, significa solo che tizio o caio videro un messaggero di Dio. Dal contesto, poi, si capisce se quello era un messaggero umano oppure si trattava di una visione o di un sogno, o di agenti della natura.

Se usassimo il metodo “la Bibbia ne parla, dunque angeli e demoni esistono”, allora dovremmo credere a tutto quanto troviamo scritto, persino che la terra è piatta ed è sostenuta da pilastri enormi sopra ad un abisso, o molte altre cose simili. Maimonide, nella Guida dei perplessi, spiega molto bene queste cose.

Il fatto che Yeshùa dica “Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore” non indica affatto l’esistenza di satana, poiché allora dovremmo credere che satana se ne va a spasso per la terra e ogni tanto va da Dio a chiedere il permesso di torturare qualcuno (Libro di Giobbe). Si tratta di un linguaggio antico, che va letto come tale e va compreso secondo certe categorie mentali ed espressive.