ἐραυνᾶτε τὰς γραφάς, ὅτι ὑμεῖς δοκεῖτε ἐν αὐταῖς ζωὴν αἰώνιον ἔχειν
“Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna” (NR)
Il verbo ἐραυνᾶτε (eraunàte) può essere la seconda persona plurale del presente indicativo di ἐρευνάω (ereunào), cercare diligentemente, esaminare, ma può anche essere il modo imperativo, che è identico. L'imperativo non ha articolo, come in questo caso, ma ciò non significa che eraunàte non possa essere il presente indicativo. Infatti la NR, assieme ai principali traduttori (CEI, Did, VR), sceglie di prendere in considerazione il modo indicativo presente, il che non è certamente un errore, ma richiede l'aggiunta dell'articolo sottinteso: “voi scrutate le Scritture” (l'articolo non va tra parentesi quadre poiché la NR non è una interlineare).
L'articolo (ὑμεῖς, humèis) compare invece nella frase immediatamente successiva (il che avvalora l'ipotesi che eraunàte sia un imperativo), ma la NR qui non lo usa, avendolo già inserito precedentemente: “perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna”. Praticamente, la NR lo inserisce dove non c'è e lo omette dove c'è.
La traduzione interlineare, invece, dovrebbe essere: “Scrutate le Scritture, perché voi pensate in esse vita eterna avere”.
Diversi traduttori scelgono l'imperativo, ad esempio la King James e la American King James, in inglese, oltre ad altri.
Mi pare che il senso di ciò che sta dicendo Yeshúa cambi molto, a seconda che si traduca con imperativo o con presente indicativo. Mi piacerebbe capire, secondo voi, qual'è la traduzione piú in armonia con il contesto: presente indicativo o imperativo? Aspetto le vostre considerazioni.
