Il Sabato

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bgaluppi
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Re: Il Sabato

Messaggio da bgaluppi »

Gigi, occhio a non farti sviare dalle traduzioni. Possibile che dopo tutte le volte che lo abbiamo detto ancora vi fidate ciecamente di cio' che vedete scritto in italiano?

Ad esempio, il passo di Eb 8:7 dice cosi':

εἰ γὰρ ἡ πρώτη ἐκείνη ἦν ἄμεμπτος, οὐκ ἂν δευτέρας ἐζητεῖτο τόπος

infatti se il primo e' stato senza difetto, in quel caso non sarebbe stata necessaria l'opportunita' di un secondo.

Rileggiamo un attimo la traduzione da te proposta?

Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo

E' molto diverso, non so da dove esca quel "sostituirlo". Il patto rinnovato richiede la fede, ma ricorda che la fede senza le opere non serve a niente (Giacomo 2:14, 2:17, 2:20). La salvezza viene da Cristo, ma questo non abolisce il vecchio patto. Cristo ha ubbidito alla Torah, noi dobbiamo imitare Cristo, quindi anche noi dobbiamo ubbidire alla Torah.

Fede e opere. Le opere sono l'ubbidienza e il rispetto della legge.
Ultima modifica di bgaluppi il mercoledì 13 maggio 2015, 17:40, modificato 2 volte in totale.
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bgaluppi
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Re: Il Sabato

Messaggio da bgaluppi »

Lella, "voi" cristiani, appartenenti alla religione cristiana, siete liberi di seguire le indicazioni delle vostre Chiese. Chi non appartiene a religioni di alcun tipo ma ama solo Dio il Padre e il salvatore Yeshua il Cristo, rispettera', nel possibile, tutti i comandamenti e i precetti. Perche'? Perche' Cristo era giudeo osservante, oltre che consacrato, e se noi dobbiamo imitarlo, anche noi dobbiamo osservare la Torah e consacrarci a lui (battesimo). Chi, invece, dice di seguire Cristo ma non osserva i Comandamenti, e' un ipocrita, poiche' Cristo li ha osservati.
Ultima modifica di bgaluppi il mercoledì 13 maggio 2015, 17:42, modificato 1 volta in totale.
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Israel75
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Re: Il Sabato

Messaggio da Israel75 »

Ciao Gigi , sperando di esserti di aiuto ti posso dire che secondo la ortodossia ebraica gli stranieri per salvarsi avrebbero dovuto farsi circoncidere in primis. Secondo la ortodossia apostolica no.
Paolo ha fondato la giustificazione per fede casomai non certo una religione come si potrebbe pensare.
Che cosa giustificava il fatto che uno straniero aggregatosi agli apostoli potesse essere innestato nell ulivo di Israele?
La fede nel sacrificio espiatorio di Gesù.
Ma l'innesto è solo il primo passo perchè non avvizzisca dato che poi occorre ubbidire ai Comandamenti.(1Cor 7:19) :YMHUG: :YMHUG: :YMHUG:
Ultima modifica di Israel75 il mercoledì 13 maggio 2015, 20:13, modificato 1 volta in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: Il Sabato

Messaggio da bgaluppi »

Credo che ancora ci sia poca chiarezza sul fatto che il rabbino Yeshua fosse osservatore della Legge. Molto spesso leggo "ma lui non rispettava il sabato", "ma lui non faceva questo e quello". Scusate ma mi infervoro quando sento dire che Yeshua non rispettava la Legge. [-X

Vi invito a leggere, studiare e capire bene prima di affermare che Yeshua violava la Legge, perche' non e' cosi'. Ripeto: se noi dobbiamo essere suoi imitatori, dobbiamo fare come lui. E lui osservava la Legge.

http://www.biblistica.org/wordpress/?page_id=2922" onclick="window.open(this.href);return false;

Questo studio di Gianni e' molto utile. Se qualcuno non credesse a Gianni, e pensasse maliziosamente che i suoi studi siano "faziosi", puo' sempre fare lo sforzo di verificarli direttamente sulle Scritture, con dizionari e lessici alla mano. Chi e' "fazioso" sono le religioni, che traducono faziosamente per influenzare il lettore verso la loro dottrina, come si vede nell'esempio di Eb 8:7 riportato sopra. Non e' certo fazioso chi non appartiene a nessuna religione e si affida unicamente alla Scrittura.

Quindi il patto non e' sostituito con uno nuovo, ma e' RINNOVATO. A conferma delle parole di Yeshua:

«Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli. Mt 5:17-20

Tie'! :))
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Giorgia
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Re: Il Sabato

Messaggio da Giorgia »

Questo stralcio su uno scritto di Carpeoro forse può sembrare non molto pertinente a questa discussione. Ma alla luce di quanto ha detto Noiman, sul modo ebraico di vivere il sabato, io ci ho letto di come "ci stanno fregando" e di quanto il quarto comandamento sia attuale per il nostro bene, non per "metterci alla prova".

Dio già sapeva, e si è premurato di proteggere i suoi con il sabato!

Buona lettura!


(ho estratto solo la parte che secondo me era interessante)

"Il rapporto tra la velocità e il tempo è cambiato solo negli ultimi quattro secoli: alla velocità è stato assimilato un significato di efficacia, di efficienza, mentre alla lentezza viene attribuito un coefficiente simbolico di ritardo e inefficienza.

Una persona che ha dei problemi la chiamiamo “ritardata”: tendiamo a considerare poco efficiente chi, magari, una cosa la capisce dopo – chi risponde dopo, chi reagisce dopo. E’ un ritardo, che per noi oggi è automaticamente un’inefficienza, un’inabilità.

Quante volte usiamo l’espressione “perdere tempo”? I latini dicevano “festina lente”, cioè“affrettati lentamente”. Per circa due secoli è stato il motto di case nobiliari nonché del veneziano Aldo Manuzio, il primo editore del mondo. Già nella favola di Fedro, la tartaruga batte la lepre. Il “festina lente” lo ritroviamo nei testi più misteriosi, all’origine del rosacrocianesimo, e in Giordano Bruno, nel famoso dialogo de “La cena delle ceneri”. Manzoni, nei “Promessi sposi”, lo cambia in “adelante, cum judicio”: veloce, ma con prudenza.

La velocità percepita come virtù è un’acquisizione molto recente. Attribuire alla velocità un valore positivo e alla lentezza un valore negativo può non essere una cosa utile, in senso assoluto: chi ha detto che il boia che dice “domani” è peggio del boia che dice “subito”?

Nel film “Non ci resta che piangere”, con Benigni e Troisi, Leonardo è un ritardato. Leonardo era lento, molte commissioni gli sono state tolte perché non finiva in tempo i lavori: per fare le cose si prendeva i suoi tempi. Era lento, ma questo non gli ha impedito di scrivere 13.000 pagine di studi. Impegnava il tempo secondo i suoi principi. Il tempo è un bene collettivo, ma anche individuale. Il tempo è denaro, si dice, ma non è vero: il tempo non è denaro.

Il denaro è fungibile, il tempo no: se ti rubo 100 euro potrai sempre recuperarli, ma se ti rubo un’ora non te la ridarà nessuno. E questo è fondamentale per capire qual è la chiave di volta a cui siamo arrivati, nel nostro sviluppo evolutivo. Il sistema, l’intero sistema di potere mondiale, è fondato sulla sottrazione del nostro tempo.

Il tempo ci dev’essere sottratto, ci dev’essere tolto: perché, in quanto moneta infungibile, diventa la vera risorsa del sistema di potere. Quindi la vera risorsa non sono i nostri soldi, ma il nostro tempo.

La sottrazione del nostro tempo è mirata a trasformare l’uomo in consumatore: l’essere umano pensante deve essere trasformato in consumatore. Meno si pensa, e più si consuma. Il miglior consumatore è quello non pensante. Quindi, sottraendovi il tempo, voi non pensate. In tempi andati, fino a 70-80 anni fa, la gente teneva dei diari. Quella di racchiudere delle cose in un racconto è un’esigenza naturale dell’uomo, una narrazione destinata anche a se stessi. E quella stessa narrazione era un modo anche per pensare – perché non è che si pensa in compagnia, si pensa da soli. Il pensiero, l’introspezione, è individuale. Si può pregare in compagnia, ma non pensare. Il pensiero è veramente la radice della nostra essenza. Se un grande filosofo come Cartesio ha scritto “cogito ergo sum” (penso, dunque sono) ci sarà pure un motivo, no?

E quindi il sistema ci deve togliere il tempo per non farci pensare. Ma dato che noi abbiamo l’esigenza del racconto, ci dà Facebook – che è un modo di sottrarre il tempo, evitando però di pensare: chi è che si va a riguardare le scemate che ha scritto in precedenza?
Facebook non è un libro, un quaderno. E poi a un certo punto ti impedisce di andare indietro. E’ l’ennesimo sistema costruito ai fini del grande progetto: la sottrazione del tempo. Noi non pensiamo, perché il tempo ci viene sottratto. E siccome non pensiamo, non partecipiamo.
Chi di noi partecipa al sistema politico? Chi di noi si iscrive al partito che ha votato, andando a rompere i coglioni ai congressi e facendo causa per averli, i congressi? Certo,nessuno nega che anche Facebook abbia anche i suoi aspetti positivi, la capacità di veicolare idee. Del resto, nessuna cosa è mai interamente negativa. In una rivisitazione del “Dottor Jekyll”, Mister Hide deve fare un’azione malvagia, pesca un pesciolino dalla boccia e dice “adesso lo do al gatto”, ma poi ci ripensa: “No, così il gatto gode”. Avrebbero mai dato uno Stato a Israele senza i 6 milioni di ebrei sterminati da Hitler?

Resta però il fatto che, se facciamo la somma del tempo sottratto, a tutti quanti, scopriamo che tutti gli espedienti sono indirizzati alla sottrazione del tempo. La sottrazione del tempo opera attraverso un concetto che si chiama “astrazione del gesto”: è il modo in cui si sono fondate tutte le operazioni di business criminale dell’umanità.

Se ti convinco, una tantum, a fumarti un sigaro particolare, tu non diventi un fumatore. E non sei un fumatore se ti fumi quattro sigari all’anno, nelle ricorrenze. Quand’è che diventi un fumatore? Quando io ti fabbrico l’oggetto astratto – l’astrazione di un piacere – che è la sigaretta: te la fumi, senza più neppure accorgerti che stai fumando. Devi arrivare al gesto per cui tu compri senza pensare a quello che stai comprando. Mangi, senza sapere che stai mangiando. Devono toglierti quello che c’è dietro alle cose, ai gesti – mangiare, fumare. Non necessariamente sarebbero morte di cancro migliaia di persone. Una volta il tabacco non lo si fumava, lo si annusava. Nessuno sarebbe morto di cancro, ma non sarebbe neanche nata la Philip Morris.

Le cose devono funzionare in quel modo: la sottrazione del tempo significa astrazione del contenuto dei gesti, e quindi eliminazione della scelta. Non facciamo più le cose per scelta, ma perché le abbiamo fatte ieri e quindi le rifaremo domani. E’ stato costruito uno schema per cui la quantità dei nostri gesti automatici è oggi infinamente superiore a quella dell’uomo di 400 anni fa. Oggi, i nostri gesti automatici sono il 90% della giornata. L’uomo del ‘400 non ti diceva “ok, lo faccio subito”, ma “lo faccio dopo”: era la difesa del principio in base al quale lui sceglieva come destinare il proprio tempo. Su questo presupposto, il vero atto rivoluzionario è riappropriarsi del tempo. Ognuno di noi lo può fare. E’ semplice, ed è alla base di tutto: adottare un certo tipo di alimentazione, costruire un vissuto diverso. Alla base di tutto ci dev’essere la riappropriazione del tempo. E’ vero che lavoriamo 8 ore, ma poi tendiamo a perdere anche le altre. Il tempo non è perso se ho visto una cosa che non mi è piaciuta, se ho scelto di vederla, perché anche quella è un’esperienza. Il tempo è perso se sono a una conferenza noiosa e non l’ho deciso io, di andarci. E il tempo perso non è restituibile.

Anche all’interno dello schema della società odierna, noi potremmo riappropriarci di una serie di cose. Rispetto ai concetti più complicati di consapevolezza e rivoluzione personale, questa è una cosa più semplice da spiegare, da far capire. Se a un certo punto ognuno di noi, nel suo piccolo, fa questa operazione su se stesso e la stimola nelle persone che gli sono vicine, scopre che questo è l’unico modo – vero – per recuperare energie per poi rifare progetti e rimettersi in moto. Dalla fine del ‘900 stiamo vivendo nel picco più basso, a livello di consapevolezza. E’ il più alto tecnologicamente, ma non ci serve a nulla. Perché la tecnologia è stata sviluppata? Per fotterci il tempo. Esce il telefonino nuovo e te lo devi comprare, esce il computer nuovo che ti fa risparmiare del tempo, ma quel tempo lo perdi lavorando come un matto per trovare i soldi necessari a quegli acquisti. Quando dirigevo “Pc Magazine” scrissi un editoriale nel quale dicevo: non comprate l’ultimo modello, perché vi fa risparmiare un’ora di lavoro ma ve ne fa perdere dieci per pagarlo. Il direttore italiano di Cisco ci tolse la pubblicità e inviò una lettera di fuoco, di tre pagine. Risposi con due parole: “Sopravviveremo entrambi”.

Tutto è costruito per fotterci il tempo.
La macchina da 50 milioni di euro, che può essere il sogno della mia vita, convive col divieto di superare i 130 chilometri orari. Che me ne faccio, allora, di una Ferrari? Eppure la gente continua a comprare le Ferrari: l’automatismo è formidabile, è un sistema micidiale. ...
"
Lella
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Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:56

Re: Il Sabato

Messaggio da Lella »

Akragas ha scritto:

CARA LELLA E AMICI CRISTIANI, FINCHE' NON CAPIRETE CHE LE SACRE SCRITTURE SONO STATE SCRITTE DA EBREI E QUINDI CONTINUATE A LEGGERE ALL'OCCIDENTALE MANIERA NON POTRETE MAI COGLIERE IL SENSO COMPLETO DELL'INSEGNAMENTO DI DIO.

Caro Akragas e amici cristiani - giudaizzanti,....finchè non capirete che le nostre Sacre Scritture sono state passate da fior di Professori, al setaccio delle traduzioni,...cioè dall'Orientale all'Occidentale,....voi non potrete mai cogliere il senso completo dell'insegnamento di Dio.

Mi spiego meglio:

Quei libri che abbiamo noi in tutte le case con la scritta Sacra Bibbia,...non sono altro che il prodotto finito di una seria e complessa traduzione sia semita che mentale dall'ebraismo all'Occidentale.

Ecco perchè alla fine i nostri discorsi non si incontrano.

Perchè voi quando leggete le Sacre Scritture,... ponete una mente semita, ebraica, orientale su una Sacra Bibbia già tradotta all'Occidentale con mentalità Occidentale.

In poche parole,...voi per capirci qualcosa,...dovreste tradurre la Sacra Bibbia dall'Occidentale,...all'Orientale e poi porvi una mentalità semita.

In sintesi,...dovreste fare la traduzione della traduzione già tradotta.

E questo si che è un bel guaio per voi! Lella
noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Il Sabato

Messaggio da noiman »

Ciao Lella…….. non esistono amici giudaizzanti ma soltanto buoni cristiani pieni di buona volontà che studiano testi che sono stati scritti millenni fa in una lingua diversa e secondo un modo di pensare e vivere completamente diverso da quello che è il nostro.
Se studiassimo testi sumerici o babilonesi della stessa epoca incontreremmo gli stessi problemi di comprensione del testo; ma di questi scritti ne aabbiamo pochissimi e incompleti e non interessano a quasi nessuno se pochi addeti ai lavori.
Invece la Bibbia ebraica e cristiana è disponibile anche se non sempre è stata tradotta come è stata scritta da chi ha ancora il copyright .
Tradurre è come tradire , la lettura biblica oppone sempre resistenza, la tendenza è quella di appropriarsi del testo e dei suoi significati, ma ogni lettura è sempre all’interno della tradizione e l’ambiente in cui e stata fissata. Chi non conosce il pensiero ottiene il rovesciamento del messaggio originale, non decifra più, ma sovrascrive secondo il pensiero cui è orientato. Il testo va letto cercando di interpretarlo attraverso le parole intuitive della prima lettura, fissando le prime certezze, esso non va imprigionato in una tela che impedisce la liberta dell’interpretazione, come il ragno rischia di dissolversi nelle secrezioni costruttive della propria tela.
Anche quando hai citato il passo di Esodo (Shmot –Itro 20/8) (Esodo)
ricorda il giorno del sabato” ti è sembrato di leggere “ricorda del giorno del riposo” e di queste parole hai fatto la tua costruzione….
Cara Lella non esiste una Bibbia occidentale, esiste solo la traduzione, buona o cattiva che sia. Il confronto nasce quando uno pretende di andare all fonte del testo e cercare di capire quello che è veramente scritto. Poi come scrive Gianni esiste ancora l’ermeneutica per capire meglio.
Non c’è peggior cosa quando gli errori di traduzione diventano “dogma”
Concludo con il libro di Daniele:”Udii bene ma non compresi”
Shalom ve shabbat shalom
Noiman
Lella
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Re: Il Sabato

Messaggio da Lella »

Scusami Noiman se mi permetto di dirti:

Ma come?... tu che sei Giudeo,...conosci perfettamente le Sacre scritture,...dai i consigli a tutti, di come vanno interpretate le Sacre Scritture,...e ancora non hai capito che se non accetti Cristo Gesù come tuo salvatore,...non andrai da nessuna parte?

Perdonami Noim,...se tu fossi stato un seguace di Cristo,...io avrei accettato tutto quello che tu in tutti questi anni hai detto e scritto.

Ma se tu non ai capito ancora che Gesù a principio è venuto a salvare il suo popolo,..cioè gli ebrei come te,...e non i pagani come me,...e tu invece di prendere provvedimenti,... ti trastulli a fare da interprete.

Come posso io fidarmi di te,...se non hai compreso neanche le cose più elementari delle Sacre Scritture?

Mi dispiace averti detto questo,...ma non ce la facevo più,...tu per me,...in quanto alle traduzioni sei inaffidabile,...perchè,...fin'anche l'Antico Testamento,...ha parlato del Messia.

E come è possibile che è venuto e tu con la tua sapienza, conoscenza e cultura non lo hai riconosciuto?

Ciò vuol dire che interpreti le Scritture come piacciono a te,...o segui per discendenza la tua religione,...ecco perchè dubito di te.

Poi voglio dire una cosa ad Antonio il quale ha scritto:

Anche noi dobbiamo osservare la Torah, e consacrarci a Lui con il battesimo.

Ma che inguacchio stai dicendo?

Se tu vuoi osservare la Torah,... come hai detto,...ti devi circoncidere e non battezzare!

Ma chi te le dice, tutte queste stupidate?

Da come parli tu Antonio,... sembra che vuoi essere giustificato solo da una parte della Legge,...neanche da tutta,...ma da solo la Torah.

A parte che che la legge è una,...e non divisa in parti,...da poterci scegliere quella che più ci piace.

E poi se tu sbagli in un solo punto della legge, ti sei macchiato della disubbidienza di tutta la legge.

Allora è bene che tu sappia,...che osservando La Torah, che è solo una parte della legge,...come la osservi tu Antonio,...HAI RINUNCIATO A CRISTO PER CUI SEI SCADUTO DALLA GRAZIA. Galati 5:4

Hai visto che bel guaio che hai combinato?
AKRAGAS
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Re: Il Sabato

Messaggio da AKRAGAS »

Quando leggo le parole della sapienza ebraica è come se mi dissetassi presso l'acqua di fonte in un deserto di ignoranza.
Ho riflettuto molto sulle parole di noiman rispetto a come in Israele tutto sia concepito in funzione del vivere appieno la pace dello Shabbat.
Per me non è niente di irragionevole anzi ne risalta tutto l'amore e la dedizione che questo popolo osservante la Parola di Dio sa dare mettendo la sapienza in ogni piccolo particolare della vita quotidiana. Un vero e proprio stile di vita che ha origine dalla Torah.
Anche Yeshua viveva appieno la Torah e sapeva che pur avendo adempiuto tutta la Torah ogni uomo doveva sentirsi un servo inutile davanti a Dio.
I rabbini dicono che il premio per una mizwá è la mizwá stessa. Quando ho adempiuto ad un precetto divino io sono felice e sereno: ho già ricevuto il premio, ma il vero premio è stabilito per il mondo avvenire.
Shalom e shabbath shalom
Ultima modifica di AKRAGAS il sabato 16 maggio 2015, 11:25, modificato 1 volta in totale.
AKRAGAS
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Re: Il Sabato

Messaggio da AKRAGAS »

Lella cara, nessun singolo uomo è capace di adempiere a tutta la Torah ma solo uno ne è stato capace. Su questo penso che siamo concordi.
Il fatto che un uomo non sia in grado di rispettare tutta la Legge non lo esclude dalla sua intenzione e sforzo per rispettare quella Legge che Dio ha dato.
Se pensiamo di essere giudicati con questa Legge allora saremo tutti spacciati. Ma noi sapendo che siamo morti a questa Legge battezzandoci nel nome di Yeshua con fede riposta in lui, ora adempiamo a quella stessa legge sapendo che Dio ci perdonerá dalle inconsapevoli trasgressioni.
Quindi è l'atteggiamento mentale dell'uomo rinato in Cristo che lo rende diverso dall'uomo che pensa di essere salvato per adempimento della Legge.
Il credente in Cristo sa bene che la salvezza è immeritata e quindi saremo graziati, non riceveremo la condanna.
Il credente che si appoggia solo alla forza della Legge sarà sottoposto a quella Legge.

Tutto questo discorso per dirti che chi oggi ha accettato il Cristo desidera rispettare la Torah più possibile non perché pensa che la salvezza dipenda da questo ma perché ama l'insegnamento del Padre.
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