Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Non riesco a vedere in questo versetto quello che dici. Se i demòni fossero reali, non avrebbero motivo di "credere" che esiste Dio.

A me pare che Giacomo usi questo paragone con i demòni per rafforzare il suo discorso sul timor di Dio. E comunque, non si può biblicamente sostenere l'esistenza di qualcosa che la Bibbia non sostiene, sulla base di un versetto. È lo stesso problema della divinità di Yeshùa. Se i demòni fossero cosa reale, perché nella Torah praticamente non esistono? Eppure, il mondo in quel tempo era pieno di dèi, demoni, mostri etc...
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Michele
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Michele »

Ma anche al tempo di Adamo ed Eva il mondo non era per sole 2 persone. Se ci trovassimo difronte ad un simbolismo totale sarebbe più facile comprendere sia la Torah che il Vangelo
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Bisogna stare attenti a non buttar via anche il bambino assieme all'acqua sporca. Con il ragionamento logico e il buon senso si può discernere ciò che è totalmente simbolico da ciò che è assolutamente reale.
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Michele
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Michele »

Eppure la lettura della Torah è inconciliabile con il NT, non tanto per il fatto che gli ebrei non abbiano riconosciuto in Yeoshu'a quel messia glorioso che stanno attendendo ma soprattutto per i significati di tutto il NT, alla luce del pensiero ebraico
Dalila
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Dalila »

Riflettevo sul verso biblico di Giacomo 2:19 citato da Trizzi e la risposta di Antonio che dice:
Questo versetto non dimostra l’esistenza dei demòni, dimostra solo che Giacomo, come ogni giudeo del suo tempo, parlava secondo categorie espressive tipiche.

Osservo che più si va avanti con i tempi e più le Scrittura diventa espressione tipica. Allora mi chiedo a cosa serve leggere la Bibbia se ogni verso che leggiamo non contiene mai quello che si legge, ma solo espressioni tipiche o allegorie. :-?? Di questo passo presto si arriverà a far diventare, espressione tipica, anche la nascita di Gesù, i dodici apostoli, i miracoli, la sua risurrezione e ect. Finanche di Dio si farà di un´espressione tipica. Mi chiedo perché quando Giacomo dice che chi crede in Dio si deve intendere che parli a persone reali, mentre quando dice che anche i demoni credono si tratta di espressioni tipiche mentre, poi, continuando la lettura al verso 23, dice che Abramo credette e qui si ritorniamo a parlare di persona reale? Su quali basi si decide chi é reale e chi allegorico? Forse perché non regge una logica dato che parla di creature spirituali? Se uno pensa a ciò è perché non si è mai reso conto che la Bibbia è piena di racconti che non possono essere retti dalla logica umana. Per esempio, ne faccio giusto qualcuno per non passere ore a scrivere.

È razionale parlare della nascita di Gesù senza l´unione di un uomo con Maria? È razionale quando si parlando di risurrezione dei morti? Ha una logica sapere che Dio abbia permesso che suo figlio Gesù subisse tutte quelle atrocità? La logica umana direbbe che sarebbe bastato un semplicemente perdono da parte Dio, ma così non è stato, Dio ha voluto un riscatto con il sangue ed io l´accetto per fede anche se non ho una risposta e neanche provo ad inventarmela per dare a tutti i costi una logica dove logica non c`è, almeno per quando riguarda la logica umana, perché Dio ha una logica diversa dall´uomo: «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. Is 55:8.

Ha una logica del perché Dio permette tutta questa confusione tra credenti? Perchè tanta complicazione nel comprendere la sua parola? Perché permette tanta sofferenza? Perché attendere tanto il suo intervento nel porre fine a tutto? E che dire della sua stessa esistenza? Tutto questo si può spiegare con una logica umana? Personalmente non ci sono mai riuscita.
Dalila
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Dalila »

Ritornando al discorso dei demoni che se credono loro è un´espressione tipica, mentre quando sono i fedeli o Abramo a credere si parla di persone reali. E perché questo? Forse perché Abramo è presentato nelle Scritture ebraiche come persona reale mentre, nelle stesse Scritture, non si hanno tracce di creature spirituali di demoni, satana e angeli quest`ultimi visto solo come messaggeri umani e quindi tutti espressioni tipiche? Se questa è considerata una logica, allora anche la persona di Gesù deve essere tale visto che neanche di lui si parla chiaramente nelle Scritture ebraiche. Ovviamente si dirà che lui però é reale nel Nuovo Testamento, e perché non si può dire la stessa cosa su angeli, demoni, dato che il Nuovo Testamento li menziona centinaia di volta come essere spirituali reali? E già, dimenticavo, non si può perché la letteratura ebraica li presenta come espressioni tipiche. Ma bisogna anche ricordarsi che la letteratura ebraica non accetta neanche Gesù come Messia promesso, che facciamo rifiutiamo anche questo? Tranquilli ci manca poco.
Non si può prendere tutto per oro colato ciò che dice la letteratura ebraica, spesso sono in contraddizioni tra di loro, cosa che succedeva già ai tempi di Gesù tra farisei, sadducei ed esseni. E che dire di quelli che lo ascoltavano? “Udito questo, molti dei suoi discepoli dissero: «Questo parlare è duro, chi lo può capire?”. Gv 6:60

La storia continuava e continuerà a ripetersi. “Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d'orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi”. At 7:51

E meno male che Gesù parlava la loro stessa lingua almeno questa volta la scusante di avere la mentalità occidentale non regge.

Antonio ha dato delle allegorie su alcuni passi dove in alcuni, allegoria, ci sta tutta ma in altri non regge. Ora ne porto altri, di passi, dove dal mio punto di vista è abbastanza complicato parlare di espressioni tipiche.

“Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” Ef 6:11-12.

Non si provi a dire che qui Paolo faceva riferimento a una lotta interna dell`uomo, perché quando si alludeva a ciò Paolo usava espressioni tipo queste: “Parlo alla maniera degli uomini, a causa della debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità per commettere l'iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la santificazione” Rm 6:19-20.

“Ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri” Rm 13:14.

“Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro” Gal 5:16-17.

Se per “forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” si riferiva a lottare contro il desiderio e i piaceri terreni avrebbe usato lo stile di Giovanni: “ il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno”. 1.Gv 2:17

Quindi Paolo sta parlando proprio di essere spirituali potenti. E non aveva bisogno di usare un linguaggio tipico, perché non stava parlando a israeliti, ma a pagani greci.
Dalila
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Dalila »

Ora passiamo ad alcuni passi di Matteo.

“Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli” Mt 22:30.
Dobbiamo concludere che i risorti saranno come delle manifestazioni di Dio?

“Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo” Mt 24:36.
Proviamo a tradurre in questo modo: Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure le manifestazioni di Dio del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo.
Se gli angeli sono forme di apparizioni di Dio che senso ha dire angeli e Padre se si sta parlando sempre di Dio?

“Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso” Mt 25:31.
Chi sono questi angeli che vengono con Gesù? Espressioni tipiche? Allora anche Gesù con la sua venuta è un` espressione tipica.

Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Mt 25:41.
Chi sono questo diavolo e i suoi angeli? Cosa viene distrutto in questo fuoco, le manifestazioni di Dio? Che espressione tipica rappresenta? E dato che si parla di un contesto di espressioni tipiche allora che espressioni tipiche sono quelli che si trovano alla sinistra di Gesù?

"Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli?" Mt 26:53.
Per caso qui Gesù ha chiesto dodici legioni di manifestazioni di Dio?

"Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere»" Lc 2:15.
Chi o cosa sale verso il cielo?

“Ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì dov'era stato il corpo di Gesù” Gv 20:12.
Cosa vide Maria, due manifestazioni di Dio?

“Or Paolo, sapendo che una parte dell'assemblea era composta di sadducei e l'altra di farisei, esclamò nel Sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; ed è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti, che sono chiamato in giudizio». Appena ebbe detto questo, nacque contesa tra i farisei e i sadducei, e l'assemblea si trovò divisa. Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, né angelo, né spirito; mentre i farisei affermano l'una e l'altra cosa” At 23:6-8.
Cosa non credevano i sadducei, alle manifestazioni di Dio? Assurdo!

Ci sarebbero ancora un mare di cose da dire, ma mi fermo perché mi sono dilungata abbastanza e poi penso che se uno è convito di quello che dice anche se è sbagliato, non basterebbero migliaia di pagine web per farlo ricredere. Tengo a precisare che se difendo l`esistenza di questi essere spirituali è perché la Scrittura mi fa vedere questo e se fosse il contrario cioè, che questi esseri non esistessero non cambierebbe nulla, perché la salvezza non dipende dal credere o non credere a questi esseri spirituali e neanche mi metterò a controbattere per giornate intere dannandomi la vita a dare prova di avere ragione come spesso vedo fare in questo forum che si arriva allo sfinimento pur di mostrare di avere la propria verità.

Ps. Spero di non aver turbato nessuno scrivendo Gesù al posto di Yeshùa e Dio al posto di D-o. Personalmente ritengo tutto ció puro fanatismo per il semplice fatto che la mia Bibbia è tradotta in lingua italiano e non ha senso leggere solo il nome di Gesù in ebraico, o la si legge tutta, in ebraico, altrimenti meglio astenersi da questa diversità tipo come fanno le religioni che hanno sempre un qualcosa di diverso per mostrare di essere i prescelti. b-) Riguardo a D-o, ritengo che non è in questo modo ridicolo che si ha timore di Dio. Scusatemi, non ho peli sulla lingua. :d
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Tony
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Tony »

Ciao Dalila per quanto riguarda il nome del Figlio di Dio Yeshua , personalmente non lo ritengo fanatismo , ognuno è libero di usare il modo di nominarlo, l'importante è che si sappia che si sta parlando di lui quando lo si menziona , è soprattutto che non sia una forma di sapienza per elevarsi al di sopra degli altri , basta usare Gesù mentre parli a persone che sanno che si chiama cosi e Yeshua a persone che sanno che il suo vero nome è Yeshua .
Per il resto sull'angeologia condivido tutto , mi piacerebbe anche sapere cosa significa :
Atti 23:8

Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, né angelo, né spirito; mentre i farisei affermano l'una e l'altra cosa.
Che tu stessa hai menzionato , quindi sottolineo :)
In verità il fatto che loro non ci credevano mi fa riflettere (significa che si trasportavano dietro un retaggio di qualche insegnamento diverso sugli angeli) , tuttavia Paolo era Fariseo , sembra che avessero loro più intendimento degli altri , per dirla in modo semplice . infatti più volte Gesù esorta i discepoli : " I farisei siedono alla cattedra di Mosè , fate dunque e ascoltate quello che vi dicono , ma non fate secondo le loro opere , poichè dicono e non fanno"
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bgaluppi
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Dalila, mi fa molto piacere che tu sia uscita dall'ombra e abbia deciso di scrivere! :-) Ti rispondo intanto al primo messaggio.

Ritornando al discorso dei demoni che se credono loro è un´espressione tipica, mentre quando sono i fedeli o Abramo a credere si parla di persone reali. E perché questo? Forse perché Abramo è presentato nelle Scritture ebraiche come persona reale mentre, nelle stesse Scritture, non si hanno tracce di creature spirituali di demoni, satana e angeli quest`ultimi visto solo come messaggeri umani e quindi tutti espressioni tipiche? Se questa è considerata una logica, allora anche la persona di Gesù deve essere tale visto che neanche di lui si parla chiaramente nelle Scritture ebraiche. Ovviamente si dirà che lui però é reale nel Nuovo Testamento, e perché non si può dire la stessa cosa su angeli, demoni, dato che il Nuovo Testamento li menziona centinaia di volta come essere spirituali reali? E già, dimenticavo, non si può perché la letteratura ebraica li presenta come espressioni tipiche. Ma bisogna anche ricordarsi che la letteratura ebraica non accetta neanche Gesù come Messia promesso, che facciamo rifiutiamo anche questo? Tranquilli ci manca poco.
Non ho compreso bene il tuo ragionamento, puoi essere più chiara?
il Nuovo Testamento li menziona centinaia di volta come essere spirituali reali
Dalila, per poter dire che il NT menziona i demòni come esseri spirituali reali bisognerebbe che dicesse che innanzitutto sono "esseri", dunque creature, poi che sono fatti di spirito (e dunque oltre a Dio c'è qualcun altro, forse i cosiddetti "dèi" che appunto sono proprio i demòni, divinità minori) e infine bisognerebbe che dicesse che esistono realmente. Dove vedi scritto tutto ciò?

Il passo di Ef 6:11,12 andrebbe analizzato dal greco, perché presenta termini particolari che in italiano possono suonare un po' favoleschi. Comunque, ti faccio notare che queste "forze della malvagità" sono "nei luoghi celesti" e il termine "cielo" e "celeste", sia nelle SE che nelle SG, fa sempre riferimento a Dio. Cielo viene usato spesso come sostitutivo del nome di Dio, e celeste è un aggettivo che definisce qualità divine. Dunque, mi chiedo, perché le "forze della malvagità" sarebbero in "luoghi celesti" e soprattutto com'è possibile che tali forze entrino dentro il corpo corruttibile di un uomo. Ultima domanda, e non meno importante, ti sembra logico che il Dio d'amore e di misericordia consenta a tali creature di torturare degli uomini a titolo gratuito? Nella Bibbia, e secondo il pensiero ebraico, gli uomini raccolgono quello che seminano, ossia pagano le conseguenze delle proprie azioni e saranno giudicati da Dio; non esiste proprio il concetto di un Dio torturatore che utilizzerebbe "creature spirituali malvagie" per punire gli uomini. È ovvio che se Dio è onnipotente, consenta a tali presunte creature di operare. Io, sinceramente, non riconosco questo Dio come quello di cui mi parla la Bibbia...
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Gianni
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Re: Satana nelle Scritture Ebraiche e Greche

Messaggio da Gianni »

Dalila, ti invito a spiegare questo passo di Gv 5:1-7:
“Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.] Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me»”. – CEI.

Per tua informazione, la parte tra quadre è il v. 4, che manca nei codici più antichi. I biblisti pensano per lo più che si tratti di una glossa inserita da qualche scriba per spiegare il v. 7: “Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita”. Rimane comunque il fatto, come testimonia il poveretto, che quell’acqua si agitava.

Ora, Dalila, prova tu a dare una spiegazione senza ricorrere al pensiero ebraico del tempo, se ci riesci.
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