Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Vittorio , Gianni sta semplicemente analizzando il testo ed utilizzando le sue conoscenze per l'analisi biblica perchè tu leggi italiano ma solo uno studioso può andare a fondo con la lingua originale. Se il testo ad esempio è tradotto male, tu comprenderai in modo pessimo in ogni caso.
Il tuo metodo, ciò che sto cercando di spiegare da 10 pagine, è basato su un'interpretazione della scrittura. L'interpretazione ha sempre probabilità di essere errata . Il metodo deve essere dimostrabile. L'analisi , lo studio , le comparazioni ecc.. sono metodi vecchi come il mondo e si utilizzano in ogni campo. Ora dirai che la scrittura non è un testo qualunque , vero. Il concetto di fede però , come ho già scritto , consiste nel credere che davvero la bibbia parla di Dio e davvero le cose scritte sono capitate. il credente, quello vero, mette in pratica quanto trova scritto, almeno quello che comprende. Non può mettere in pratica ciò che non è chiaro. Poi ci sono i credenti a parole , che dicono e non fanno, poi ci sono i creduloni che vanno dietro alle religioni giuste o errate che siano. Questo è il quadro.
Adesso hai ammesso che le donne comprendono le scritture. Le donne non hanno compreso per mezzo dell'eucarestia ma per avere avuto la prova che Yeshùa davvero era resuscitato e davvero era il messia delle scritture. Come? Credendo iinnanzitutto e vedendo con i proprio occhi (esempio la maddalena)!

Anche tutti gli altri. Non è che non avessero compreso le scritture perchè complicate, difficili, ma perchè non credevano forse dentro di loro che davvero Yeshùa era il messia e davvero potesse risorgere. Non avevano probabilmente comprenso in che modo dovesse salvare il popolo perchè tutti si aspettavano un condottiero come i precedenti, anzi più grande ..magari che li liberasse dall'oppressione dei romani.

L'evidenza scritturale è che Yeshùa spiega le scritture in senso reale e non metaforico come dovrebbe avvenire oggi.
Che prendendo l'eucarestia si incontra corporalmente il risorto che spiega le scritture è una credenza tua , vostra.
Il significato del pane /corpo , vino/sangue va ricercato nella scrittura stessa con attenta analisi, non in maniera dogmatica.

Oggi non abbiamo bisogno di prove per credere Yeshùa risorto. Abbiamo bisogno della fedeLa fede è un dono di Dio non la acquisisci con l'eucarestia. Che Yeshùa è risorto lo sappiamo dalle scritture , la fede ci serve per credere , altrimenti non ci crede. Se credi davvero allora metti in pratica ciò che egli dice e decidi di vivere in un certo modo, se non credi fai ciò che vuoi. Il memoriale dello spezzare il pane è qualcosa che lui ha detto di fare. Il credente quindi lo fa anche in casa, in maniera originale , come veniva fatto in quel tempo.
Il rito cattolico dell'eucarestia fondamentale è altra cosa anche se fa riferimento allo spezzare il pane. E' lo stesso rito di Yeshùa per te, per i cattolici, non per me perchè dalla scrittura leggo altro. Non dirmi che devo capire il senso credendo come te nell'eucarestia perchè questo deriva da interpretazione ... e prima affermare qualcosa si deve essere sicuri che ci sia scritto davvero una certa cosa.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Aldo
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Aldo »

Caro Gianni, io continuo a non vedere conclusioni certe e strutturate nei tuoi studi.
Prendiamo per buono che Gesù parla di carne perchè è Lui la parola incarnata (concetto questo che tu smonti, dato che Gesù parla delle cose di Dio come un normale profeta, dato che neghi la sua preesistenza), ma cosa centra il sangue? Come è possibile per un ebreo del tempo poter bere il sangue in senso anche metaforico!!???
Per il resto, come detto in più puntate, la Bibbia afferma con certezza che i primi cristiani si riunissero per celebrare la cena del Signore con tutta una gestualità propria a prescindere dal comune pasto come tu banalmente stai cercando di affermare. Solo questa consapevolezza basta per affermare come il tuo sia solo un vano e blando tentativo di occultare quello che la Bibbia realmente dice a proposito della cena del Signore. [-X
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Voglio concludere con una domanda Vittorio.
Visto che alla fine sei convinto che tu stai comprendendo le scritture perchè sei cattolico quindi partecipi all'eucarestia ecc.. e che sicuramente tutti qui sono in errore , cosa scrivi a fare in questo forum?
Su questo forum ci si confronta , si analizza la scrittura , si studia senza dogmi. C'è chi propone ragionamenti, chi propone studi , chi propone anche convinzioni personali. Il tutto deve essere sempre confutato e laddove non ci si arriva si mette un punto.

Qui per me sei il benvenuto, però ti chiedo perchè scrivi qui?
Se credi di fare catechismo o di mostrare agli altri che sono tutti in errore e tu sei nel vero , credo che hai sbagliato forum.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Aihmè sono arrivato ad una convinzione. Chi tiene strette le dottrine religiose di qualunque gruppo chiudendosi alle scritture verso un solo significato spesso forzato, ha poche probabilità di arrivare a comprenderle davvero. Già è difficile per gli studiosi seri, poi ci si mettono i religiosi a creare confusione e tutti dietro.
Scusate per il commento, ma è proprio così. L'evidenza in giro è questa. Ogni gruppo dice la sua senza possibilità di cambiare nemmeno dinnanzi all'evidenza.
Ho scritto tempo fa che qualcuno che sta "su" afferma che tanti concetti sono errati, vengono portati avanti per motivo X, ma nonostante tutto questo affermava che bisogna stare in qualche gruppo comunque e tra tutti il suo lo ritiene migliore.
Questo si dovrebbe ammettere. Altro che verità assolute.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il mercoledì 5 agosto 2015, 11:27, modificato 1 volta in totale.
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Caro Aldo, cerchiamo di mettere le cose in ordine, precisandole.

Yeshùa non è la parola incarnata; è la parola di Dio che si fece carne scendendo in Yeshùa (Gv 1). La preesistenza qui non c’entra nulla, ma te la spiego in due parole. Per gli ebrei la realtà era in cielo e sulla terra se ne aveva solo una copia. La Toràh, ad esempio, preesisteva in cielo e poi Dio la diede a Mosè. Così per diverse altre “preesistenze”. Il Messia stesso è preesistente presso Dio in questo senso. Chi non lo comprende, prende alla lettera. Ma su ciò puoi aprire una discussione a parte.

Dicendo che secondo me Yeshùa parla come un normale profeta, mostri di leggere senza leggere, come già ti ho detto. Posso solo invitarti a rileggere in miei studi appena pubblicati, sperando che stavolta tu legga davvero. Comunque lo ripeto: la parola sapiente di Dio scese in Yeshùa, così che tutto ciò che diceva non era parola sua ma di Dio. Yeshùa non era un “normale profeta”, come dici, ma era Il Profeta. Ti spiego la differenza tra lui e i profeti: nei profeti la parola di Dio scendeva quando profetavano e in quei momenti dicevano parole di Dio, poi tornavano a essere uomini come tutti; in Yeshùa, invece, la parola di Dio era costantemente presente e tutto ciò che diceva era parola di Dio.

Dici poi che la Bibbia afferma con certezza che i primi discepoli si riunivano per celebrare la Cena del Signore. Così è, infatti. E così dev’essere anche oggi.
Che tu creda che io la ritenga un “comune pasto come banalmente” starei “cercando di affermare” è deduzione sola tua che dimostra una volta di più che leggi senza leggere.

Ha ragione Naza quando osserva che “chi tiene strette le dottrine religiose di qualunque gruppo chiudendosi alle scritture verso un solo significato spesso forzato, ha poche probabilità di arrivare a comprendere le scritture”. Riflèttici.
Vittorio
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Vittorio »

"Da tutto ciò emerge che già in epoca antica ciascuno studioso poteva intendere il discorso di Yeshùa a Capernaum anche in senso metaforico (fede), senza sentirsi minimamente vincolato all’interpretazione eucaristica."

Faccio questa citazione del tuo ultimo studio, Gianni, per farti comprendere che anche oggi avviene la stessa cosa per ogni cattolico. Non c'è un'interpretazione vincolante, ognuno è libero di scegliere come interpretare Gv 6. Non esistono pronunziamenti dogmatici su nessun brano biblico, la scelta esegetica è libera, nemmeno il Concilio di Trento da te citato ha fatto pronunciamenti dogmatici in tal senso. La cosa fondamentale, invece, è non essere in contrasto con il senso globale delle Scritture. Se, come pretestuosamente stai cercando di fare, arriverai alla conclusione per te ovvia che la Bibbia non parla in nessun brano di Eucaristia, allora questo per noi è inammissibile, va contro la nostra fede, ma si tratta di fede, appunto, la mia come la tua, non di studio biblico approfondito. La tua fede ti dice che il Risorto è solo un essere spirituale, non corporeo, incontrabile solo spiritualmente, simbolicamente, e quindi questa fede, alimentata dal tuo pregiudizio anticattolico, ti porta a non vedere, a non riconoscere il Risorto quando spiega le Scritture, come i discepoli di Emmaus prima dello spezzare il Pane. Per questo non comprendi, così come non comprendono gli ebrei, che non credono in Gesù. Lo studio in questi casi non porta a nulla, conta solo la fede.
Lella
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Lella »

Aldo e Vittorio,...sapeste come vorrei darvi ragione,...mi piacete tanto,...però credetemi,...per amore del Vangelo,...non posso proprio essere d'accordo con voi.

Voi ci state portando un altro Vangelo,...con delle assurdità, che neanche un bambino potrebbe accettarle più,...ecco perchè arrivati alla maggiore età,...si allontanano dalla chiesa Cattolica e dalla sua verità,...per andarsela a cercare da soli nelle Sacre Scritture,...come abbiamo fatto tutti noi.

Vittorio,...io vorrei credere nella cena del Signore di mangiarmi Gesù realmente con tutta la carne, le ossa, la pelle, i capelli, ma purtroppo in chiesa non ci passano le posate.

Perciò sono costretta a mangiarlo spiritualmente,...io sono felice lo stesso,...e penso anche Lui,...in quanto questo era il suo intento.

E poi un altra cosa vorrei domandarvi:

Se gli Apostoli avessero capito quello che avete capito voi,....mi dite perchè dopo la morte di Gesù,...invece di metterlo nel sepolcro,...non se lo sono mangiato?

Più reale di così,...la cena del Signore non poteva essere,...non vi pare? Lella
chelaveritàtrionfi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Lella, ma sei sempre tu che scrivi? :-) ammetto che sembri cambiata per me in meglio per il modo di scrivere che hai ultimamente
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Aldo
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Aldo »

Se gli Apostoli avessero capito quello che avete capito voi,....mi dite perchè dopo la morte di Gesù,...invece di metterlo nel sepolcro,...non se lo sono mangiato?
Cara Lella, ma per tutti noi è normale che Gesù non parla di cibarsi di Lui in senso materiale e carnale. L'Eucarestia è una presenza reale di Cristo in senso spirituale e non materiale come pensi tu.
Aldo
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Aldo »

Così è, infatti. E così dev’essere anche oggi.
Che tu creda che io la ritenga un “comune pasto come banalmente” starei “cercando di affermare” è deduzione sola tua che dimostra una volta di più che leggi senza leggere.
Caro Gianni, sarei lieto di apprendere questo dai tuoi scritti, ma per quello che ho letto io fino adesso nei tuoi scritti gli apostoli si riunivano per spezzare il pane al fine di consumare un semplice pasto.
Tempo fa ti chiesi cosa significava per te che Paolo, nel primo giorno della settimana, fosse radunato con i suoi per rompere il pane (Att. 20:7). Ho capito male io che questo gesto per te fosse un pasto comune?
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