Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiviso

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Israel75
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Israel75 »

Il passo mattaico si applica a Yeshùa perchè Matteo lo ha voluto applicare...
Ma chi ci dice che il passo di Isaia si applica a Yeshùa?
E' proprio p0er questo che si applica.
Anche un Ebreo o un ateo lo può applicare senza essere svergognato. :-) :-) :-)
PAce a te carissimo
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da bgaluppi »

!!!Messaggio per gli appartenenti a religioni!!!: questo e' un FORUM BIBLICO, in cui si discute della Scrittura, non un forum di teologia cristiana. Tutti possono partecipare liberamente, ma lasciate le vostre convinzioni religiose fuori della porta, nel rispetto di chi, secondo la mission del forum, intende discutere delle Scritture senza preconcetti. Grazie.

Traduzione politically not correct: non ce ne frega niente della religione, solo delle Scritture. Con affetto :-) :-) :-)
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Cari amici, perdonate, ma ho proprio l’impressione che ci sia gran difficoltà a capire cos’è l’ermeneutica. Continuo ad avere l’impressione che essa venga confusa con la fede o, quantomeno, che si faccia confusione credendo che una credenza religiosa abbia una sua parte nell’ermeneutica. Così non è assolutamente.

Finché non sarà chiaro che l’ermeneutica è a sé stante, continuerete girare intorno con discussioni a non finire e che nulla hanno a che fare l’ermeneutica.

Vediamo se stavolta riusciamo a capirci facendo ermeneutica su un piccolo brano biblico che prendo a caso. Cito da TNM, che tende sempre al letterale. In Gn 6:5-8 si legge che Dio “vide che la cattiveria dell’uomo era abbondante sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo cattiva in ogni tempo”, così “dunque disse: ‘Cancellerò gli uomini che ho creato dalla superficie del suolo, dall’uomo all’animale domestico, all’animale che si muove e alla creatura volatile dei cieli’”, “ma Noè trovò favore agli occhi” di Dio. Ciò prelude al Diluvio.

Ora, persone di diversa estrazione potrebbero commentare così questo brano, ciascuno secondo la propria veduta:
Tizio agnostico: Una favola ingenua che non ha nulla di storico.
Caio credente: È storia vera che narra fatti realmente accaduti.
Sempronio religioso: Da qui possiamo imparare che i cattivi sentimenti recano il male.

Tutti e tre hanno espresso le loro valutazioni ma nessuno dei tre ha fatto ermeneutica.

Tra i capisaldi dell’ermeneutica c’è questa domanda cruciale:
• Perché lo scrittore biblico ha scritto ciò che ha scritto? A chi scriveva? Cosa voleva dire?
Risposta: Egli voleva dire a suoi lettori che Dio rinnovò tutta l’umanità, ricominciando da Noè, perché era giunta a un grado malvagità insopportabile.

Ora rivediamo le valutazioni fatte dai tre, partendo da un dato di fatto inconfutabile: abbiamo un testo antico scritto da qualcuno. Questa volta però inchiodiamo i tre alla logica, senza permettere che vadano per la tangente saltando di palo in frasca.
Ricominciamo: abbiamo un testo antico scritto da qualcuno; questo qualcuno cosa intendeva dire? Unica risposta possibile: Che Dio rinnovò tutta l’umanità, ricominciando da Noè, perché era giunta a un grado malvagità insopportabile.

La risposta di Tizio agnostico c’entra come i cavoli a merenda. Se fosse una persona sensata che usa la logica, direbbe: quello scrittore credeva e diceva che Dio spazzò via l’umanità per la sua malvagità. Stop.
A chi mi obiettasse che si tratta di una favola, direi: Forse, ma non ci interessa, perché qui stiamo facendo ermeneutica, non indagini storiche o scientifiche. E domanderei: è vero o no che lo quello scrittore la pensava così? La risposta non può che essere sì.

La risposta di Caio credente c’entra allo stesso modo come i cavoli a merenda, per le stesse ragioni.

E la risposta di Sempronio religioso? È più sbagliata delle altre due. Infatti, non solo non ha fatto vera ermeneutica, ma – senza saperlo - l’ha fatta pure sbagliata. Prima di tutto ha fatto un commento, che non è ermeneutica. Che cosa ha detto di sbagliato nel suo commento (che nulla c’entra con l’ermeneutica)? Lui ha letto la parola “cuore” e quindi ha pensato ai sentimenti. Se avesse letto meglio la frase “inclinazione dei pensieri del suo cuore”, avrebbe forse capito che per lo scrittore biblico il cuore ha dei pensieri. Se poi avesse applicato l’ermeneutica, rispondendo a un’altra cruciale domanda ovvero:
• Perché lo scrittore ha usato proprio quella parola?
avrebbe scoperto che per gli ebrei il cuore era la sede dei pensieri, quella che noi occidentali chiamiamo mente.

Ora, se lo volete capire, la fede e la credenza religiosa non hanno nulla a che fare con l’ermeneutica.
Lo scrittore di Gn 6:5-8 è esistito? Indubbiamente sì! Abbiamo il suo scritto.
Lui credeva a ciò che scriveva? Certo che sì.
Allora quel fatto che racconta è vero? Questa domanda non ha nulla a che fare con l’ermeneutica.
Poteva essere una favola che raccontò per dare un insegnamento morale? Questa domanda non ha nulla a che fare con l’ermeneutica.
Dobbiamo credere a ciò che ha scritto? Men che mai, questa domanda non ha nulla a che fare con l’ermeneutica.

Ma allora che cos’è questa benedetta ermeneutica? È un metodo che ci permette di rispondere a queste domande:
• Perché lo scrittore biblico ha scritto ciò che ha scritto? A chi scriveva? Cosa voleva dire?
• Perché ha usato proprio quell’espressione, quelle parole, quei verbi, quei tempi verbali?
• Qual è il contesto culturale e storico in cui si inquadra il testo?
• Qual è il significato inteso al suo tempo? In che modo i suoi contemporanei capivano il testo?


In tutto ciò è indispensabile non cadere nell’errore di accogliere espressioni semite e orientali di due o tremila o più anni fa con la nostra mentalità attuale e occidentale. Si tratta allora di decifrare, per così dire, un linguaggio molto diverso e molto lontano dal nostro. Il metodo di decodificazione è appunto l’ermeneutica, che deve seguire le regole bibliche e non le nostre.

________________________________________
Soluzione corretta del test, con le risposte ermeneutiche corrette:

Tizio agnostico: Lo scrittore biblico intende dire che Dio rinnovò tutta l’umanità, ricominciando da Noè, perché era giunta a un grado malvagità insopportabile.
Caio credente: Lo scrittore biblico intende dire che Dio rinnovò tutta l’umanità, ricominciando da Noè, perché era giunta a un grado malvagità insopportabile.
Sempronio religioso: Lo scrittore biblico intende dire che Dio rinnovò tutta l’umanità, ricominciando da Noè, perché era giunta a un grado malvagità insopportabile.
scapin michele
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da scapin michele »

Se l'ermenuetica ci porta a questa spiegazione riguardo il diluvio ,ben venga l'ermeneutica .
non me lo vedo proprio un Dio distruttore dei suoi figli che decide di sterminarli .
Ma perchè vengono passati mesaggi così importanti in un modo sbagliato ?
Siamo veramente certi che la vera spiegazione sia questa ?
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Scapin, tra Tizio, Caio e Sempronio, tu chi sei dei tre? Tu fai una valutazione che nulla c'entra con l'ermeneutica.

Io non so più come spiegarmi. Tento con un nuovo paragone.
Una maestra dice in classe che una massaia acquistò tre uova per fare una frittata ma poi ci ripensò e ne acquistò altre due; alla fine domanda agli alunni quante uova la massaia acquistò in tutto. Al che, un alunno molto volenteroso risponde: "A me la frittata non piace!".
La maestra voleva fare artitmetica e l'alunno fece un commento che c'entrava come i cavoli a merenda.
Fuori metafora: quando si fa ermeneutica i commenti sono come i cavoli a merenda.
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Giorgia
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Giorgia »

Gianni che verdura è il vacolo :d =)) ?
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Almeno qualcuno legge! ;)
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Giorgia
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Giorgia »

:d

Gianni non solo sto leggendo, ma vorrei rassicurarti che è assolutamente tutto logico e chiaro quello che hai scritto.
Dalla mia forse ho il fatto che, anche senza sapere come si chiamava, utilizzavo già l'ermeneutica nel modo che stai spiegando.

Sapere come si chiama il metodo, e perfezionarlo con nuove conoscenze mi permetterà senza dubbio di capire meglio e di più. Perciò grazie! :YMHUG:
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Gianni
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da Gianni »

Grazie a te, cara Giorgia, che almeno mostri di capire cos'è l'ermeneutica. :-)
gigi
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Re: Interpretare la Bibbia, alla ricerca di un metodo condiv

Messaggio da gigi »

Accordi, preliminari, corretta interpretazioni, fondamenta, traduzioni, metodo condiviso, ecc. “questa e chiamata religione di massa ” perché la vera fede con la pienezza nello Spirito Santo ti porta alla conoscenza della verità semplice e pura, non ti porta a seguire la massa nella quale per essere rispettato devi seguire una certa norma e un certo pensiero, perchè tutto ciò che si fà, lo si fà mediante la SUA presenza in Spirito. Gloria a DIO

E lo Spirito Santo che ci attesta la Sua presenza e ci da la possibilità di riconoscere con chi abbiamo a che fare, si può entrare in una chiesa vedere dei fedeli che pregano e nello stesso tempo ( rivolto a chi segue un cammino spirituale) il Signore ti da la possibilità di vedere demoni, eppure e una chiesa che prega, come è possibile che accade questo ? Cosa cerco di dire, che la conoscenza e la sete di conoscere e buona, utile per la nostra mente ma, senza la Sua presenza in Spirito si e sterili spiritualmente, l’ impatto con il prossimo è sterile, mentre un analfabeta ripieno della Sua presenza in Spirito diventa uno strumento potente per il messaggio della Parola, come è possibile ? Non raccontiamo le barzellette che lo Spirito Santo e già stato sparso perchè e una menzogna, lo Spirito viene donato al momento che poni la vita nelle SUE mani, quello che abbiamo attualmente e semplicemente per farci vivere.

E una vera lotta spirituale e non una lotta psicologica o letterale dove si cerca in tutte le maniere il convincimento degli argomenti trattati errati o giusti che siano. Per DIO non ha nessuna importanza se è tradotto o non tradotto nel modo giusto, LUI sa già.

Si dovrebbero dividere i due argomenti, uno letterale con tutto il suo bagaglio di nozioni, esegesi, ermeneutica, teologia, chi più ne ha più ne metta, per avere una conoscenza più dettagliata, profonda nei particolari per chi lo desidera, anche se rimane terrena, umana, letteraria, diciamo che si avvicina al pensiero ebraico, ed è giusto, l'altro spirituale che è il pensiero di Dio in Cristo, ( I veri adoratori adoreranno l'Iddio vivente in Spirito e Verità ) solo che quest'ultimo può diventare un vero cammino, purtroppo carente di uomini e donne sensibili alla profondità di veri valori spirituali che va al di là della norma non più religiosa, letteraria, esegetica, teologica, ma di fede. Un 'attitudine a vivere secondo le esigenze dello Spirito Santo mediante una fede viva, soprannaturale per l'uomo, naturale per DIO, argomento spinoso che a molti non piace.

Oltre a tutto questo c'è da aggiungere il grado di istruzione dell'individuo e la capacità di recettività, anche se nello spirituale poco importa il grado di preparazione scolastica. Posso conoscere tutta la Scrittura nei minimi particolari ma se manco di SPIRITO SANTO non servo a nulla.
Un compito strettamente personale, qui l'individuo entra in gioco ponendosi delle domande cosa cerco, qual è il mio obbiettivo, necessito di approfondire la mia conoscenza letteraria o avere una conoscenza, una comunione spirituale più intima con Cristo ?

Due vie simili, ma non uguali, anche se tutte e due in modo apparente portano alla stessa meta ma, quali le conseguenze ?
Luca 18:8........Ma quando il figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra ?

Due individui dinanzi al Signore : Signore ho fatto tanta teologia, molta esegesi, studi verticali, ho tradotto nel migliore dei modi, sono stato vicino al pensiero ebraico, perdona i miei peccati, il Signore dirà.................................
Mentre l'altro un mandriano analfabeta, mungitore di vacche: Signore non ho fatto molto, non ho studiato, non conosco le Scritture, questo lavoro mi impegna molto, ma ho tanta fede in te, perdona i miei peccati, il Signore dirà........................................
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Sempre un mio pensiero
Benedizioni nell'amore grande di Cristo Gesù
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