Caro Dani,
ciò che vorrei dirti io è che capisco un po' il tuo percorso. Anche io mi sono sentito trasportato dal vento per molto tempo, alla ricerca di qualcosa che nel mio intimo ho sempre "conosciuto" (Dio) ma che per lungo tempo non sono riuscito a trovare. Fino a qualche anno fa, la mia fede andava a fasi alterne; mi sentivo come sballottato a destra e sinistra dalle onde, perché non riuscivo a trovare un appiglio saldo a cui tenermi stretto. Ad un certo punto della mia vita mi sono rivolto alla Chiesa Cattolica e ho iniziato ad andare a messa assiduamente, pensando che lì avrei trovato quell'appiglio che mi serviva; anche io leggevo la Scrittura, ma le parole entravano in me ed uscivano senza lasciare il segno. Nonostante la mia determinazione nella ricerca di Dio, qualcosa non funzionava, perché più mi sforzavo, più mi rendevo conto che i miei sforzi non portavano a nulla. La religione mi faceva "sentire bene", ma molte cose non avevano senso, non mi aprivano alla verità che cercavo e che sapevo essere da qualche parte; quel sentimento di benessere era temporaneo e durava solo fino al punto in cui mi ritrovavo al punto di partenza e dovevo ricominciare da capo: confessione, eucaristia, etc..
In realtà, la mia sensazione di instabilità è andata peggiorando, fino al punto in cui avevo perduto me stesso completamente. Allora, nel momento più basso della mia vita, in cui avevo perso dignità, fede, lucidità e coscienza di me stesso, qualcosa è successo. Mi sono sentito come tirato fuori improvvisamente da un pozzo, che diventava sempre più profondo e più nero, e portato in superficie, alla luce. Non sono uscito da quel pozzo con le mie forze, né con l'aiuto della Chiesa né con l'aiuto di alcun uomo, religioso o meno; sono stato portato fuori da qualcosa che mi ha riempito il cuore di speranza e gioia, e che non conoscevo. Il mio io cercava quella cosa, e Dio ha ascoltato i bisogni e i desideri intimi del mio cuore nel momento in cui ero giunto sull'orlo dell'abisso e stavo per caderci dentro. Improvvisamente, ho trovato l'appiglio che avevo cercato per lungo tempo. Quell'appiglio è saldo, e da allora non l'ho più lasciato; esso è la parola di Dio, la Scrittura, che è viva e agisce in noi facendoci crescere nella conoscenza della verità, che è solo una.
Nessuna dottrina, nessun dogma incomprensibile da accettare ciecamente, nessun rito, nessun sacerdote mi avevano mai fatto provare un centesimo di ciò che ho provato in quell'istante. La parola di Dio è la nostra guida, che illumina il nostro cammino. Senza di lei, siamo al buio, buio totale. E per questo ci è stata trasmessa, perché potessimo illuminare il nostro cammino nella notte finché non spunta il giorno:
“Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.” - 2Pt 1:19
Per poter comprendere pienamente il messaggio che la Scrittura ci testimonia, però, è necessario prima liberare totalmente la nostra mente da convinzioni, dogmi, false certezze, dottrine e consuetudini che si sono accumulate nel corso degli anni grazie all'influenza di fattori che non provengono da Dio, ma dal mondo intorno a noi e dagli uomini. Attraverso il ragionamento obbiettivo, è possibile partire col verificare se quelle idee che consideriamo certezze sono confermate come tali dalla parola di Dio; se non lo sono, ci troviamo davanti ad una scelta: restare ancorati a quelle false certezze, che non hanno risolto la nostra vita in modo profondo e definitivo, oppure scartarle e affidarci alla Scrittura e incamminarci con fiducia su una strada nuova.
Ciò che i religiosi non comprendono, è che la parola di Dio non è religione, ma verità. La Scrittura non ci insegna ad essere "religiosi", ci insegna a vivere in modo conforme alla volontà di Colui che ci ha creati. Se tu vuoi essere davvero libero e trovare la pace, la speranza e l'amore che Dio ci offre, puoi farlo rivolgendoti alla Scrittura, non alla religione. Ciò che ti consiglio di fare è non accettare a prescindere le dottrine e i dogmi, ma iniziare ad avere lo stesso atteggiamento dei bereani, che vagliarono le cose dette loro, “esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così”. – At 17:11
Naturalmente, i miei sono solo consigli ma sei tu a dover scegliere. La Scrittura è lì, davanti a te; se credi che essa contenga l'insegnamento di Dio, devi affidarti ad essa, perché così facendo ti affidi a Dio. Vai un passo alla volta, e fai piccoli passi. Il cammino è il tuo e di nessun altro, dipende dove vuoi arrivare.
Se cerchi un piccolo aiuto, ti suggerisco di leggerti questo studio di Gianni:
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